Burocrazia e informatica nel Comune di Milano...
Una recentissima esperienza di follia burocratico/informatica mi spinge a pregare l'amministrazione del comune a lavorare per:
1) Decentramento intelligente.
Quando si tratta di spostare un ufficio dal centro città in periferia ci sono due modi per farlo, quello sbagliato è spostare in blocco tutti i servizi di un ambito specifico, obbligando tutti i cittadini dell'intera città a far riferimento al nuovo ufficio ubicato in una zona meno servita e più scomoda. Anche perché spesso servono diversi documenti per ottenerne altri, e fare il giro della città più volte per recuperarli tutti è una folle tortura.
Il modo giusto per decentrare i sevizi e gli uffici che li erogano è in strutture medio/piccole che possano fare tutto localmente.
"Come?" si starà chiedendo il burocrate medio... "Attraverso l'informatica" rispondo io.
E sì, l'informatica serve proprio a questo, ad avere un impiegato competente ma generico dietro lo sportello, che ha a disposizione un software unico, di facile utilizzo, semplice e veloce, che fornisce l'elenco esatto dei documenti necessari per ottenere quello successivo, e proprio perchè è unico, è in grado di produrre tutti (e dico tutti) i documenti.
L'esperienza di oggi mi ha mostrato ora come ci siano diversi uffici, lontanissimi tra loro, i cui impiegati fanno esattamente la stessa cosa:
a) Ti chiedono un documento di identità.
b) Segnano su un programma sempre diverso e specifico, in costante aggiornamento e che poco funziona (detto da loro), sempre gli stessi dati.
c) Ti fanno compilare una dichiarazione in cui certifichi sotto la tua responsabilità alcune cose.
d) Ti richiedono uno o più documenti (fatti o da fare esattamente nello stesso modo in altri uffici)
e) Battono l'invio e attendono la stampata, poi un timbro e la firma.
f) In ultimo arriva l'inutile foglio della privacy che ti informa che se vuoi fare quello che stai facendo devi rinunciare a qualsiasi privacy sui dati personali.
Alla luce di tutto questo richiedo all'amministrazione comunale l'istituzione di un archivio pubblico della privacy, ovvero:
2) Archivio comunale dei dati sensibili del cittadino:
Un bellissimo database che viene compilato sempre, a meno che il cittadino non richieda espressamente di esserne escluso.
In questo archivio confluiscono tutti i dati che il comune e gli altri enti hanno già, così che non siano dispersi e duplicati ovunque ma raccolti in modo ordinato e anche più facile da proteggere.
A questo archivio possono accedere sempre gli enti pubblici (salvo limitazioni espressamente richieste dall'interessato), quindi comune, provincia, stato, regione, forze dell'ordine, asl, ecc.
Basta un documento di identità e in qualsiasi ufficio il software unico recupera i dati che servono a fare qualsiasi documento, quelli che mancano vengono richiesti attraverso un'autocertificazione e quindi inseriti pronti per essere usati o controllati per una verifica a campione.
Questa è l'informatica: gestione dati attraverso database e trasmissione degli stessi all'utente che ne fa richiesta.
Troppo semplice?
Forse sì per chi ha qualcosa da nascondere e non vuole che i vari dati siano incrociati per un controllo immediato.
L'italia è maestra nel nascondere il malaffare dietro le lungaggini burocratiche.