11 anni fa
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L'assessore milanese all'Educazione Francesco Cappelli ha dovuto prendere atto (personalmente, constatandolo nella sua frequenza settimanale nei diversi istituti scolastici, ed ascoltando quanto le maestre gli dicono) che - mentre ci sono bimbi che avanzano il cibo perchè viziati - ce ne sono che chiedono porzioni supplementari in quanto digiuni dalla sera prima. E' una notizia che stringe il cuore e dovrebbe stringere uomini e donne di buona volontà in un atteggiamento culturale di apertura e fratellanza, mentre purtroppo pare esserci chi vuole cavalcare la crisi per seminare odio e razzismo.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/10/16/news/milano_bimbi_che_mangiano_in_mesa_l_unico_pasto_completo_della_giornata-68764706/

Milano, bimbi che mangiano in mensa l'unico pasto completo della giornata

Il fenomeno rivelato dall'assessore all'Educazione Cappelli che lo ha verificato personalmente in diverse scuole. Molti alunni a casa non mangiano carne e verdura e mettono nella cartella quel che resta del pranzo
di ZITA DAZZI

Bambini che mangiano una sola volta al giorno. Alla mensa della scuola. Bambini che a casa non vedono mai la carne, la frutta, la verdura. Sono i figli della crisi per i quali il pranzo in mezzo ai compagni di classe è l’unico pasto completo. L’assessore all’Educazione Francesco Cappelli, lunga esperienza da preside alle elementari e medie del parco Trotter, lo racconta durante una conferenza stampa sulla lotta agli sprechi in mensa, lanciando la campagna «Io mangio tutto» con Action Aid. «Vado tutte le settimane a mangiare in un istituto diverso e purtroppo è sempre più frequente vedere che c’è uno, o anche due bambini per classe, che divora tutto quel che c’è nel piatto, perché alla sera non avrà niente da mettere sotto i denti».

Non ci sono rilevazioni statistiche, né un monitoraggio scientifico, per il momento. Ma la presidente di Milano Ristorazione, Gabriella Iacono, conferma il fenomeno: «Lo sappiamo bene. Con la situazione economica degli ultimi anni c’è una povertà diffusa e molte famiglie non avrebbero i soldi per dare un’alimentazione completa ai figli. Ce lo dicono anche le maestre: ci sono bambini che avanzano il cibo perché sono viziati, ma altri chiedono il bis e il tris perché sono digiuni dalla sera prima».

Se sono vere le rilevazioni empiriche dell’assessore Cappelli, su 80mila scolari che mangiano in mensa, potrebbero essere almeno tremila i bambini per i quali a casa non c’è la cena. Presidi ed insegnanti delle scuole di frontiera, confermano. «Non si tratta di numeri elevati, ma qualche caso c’è — dice Fiorella Pirola, maestra alle elementari di via Montebaldo, vicino alle case popolari di via Fleming, al Gallaratese — Ci sono anche tanti bambini che solo qui a scuola mangiano la carne. A casa non ci sono nemmeno i soldi per mettere assieme la cena. Per alcuni facciamo anche un sacchettino da portare a casa col pane e la frutta avanzata, anche se non si potrebbe».

Stessa prassi anche alla multietnica scuola di via Dolci, quartiere San Siro. «Abbiamo le case popolari qui a pochi metri, anche se dall’altra parte della strada c’è una zona più ricca e residenziale — spiega il preside Giovanni Del Bene — C’è qualche famiglia molto povera, i bambini in mensa non lasciano nemmeno una briciola nel piatto. E in cartella, spesso ci finisce un pacchetto con gli avanzi da portare a casa. Frutta, pane: alimenti che non deperiscono e che per qualcuno sono comunque un aiuto perché la sera c’è poco da mettere in tavola». Non sono solo famiglie di immigrati, a chiedere aiuto alla scuola. «La crisi colpisce in modo trasversale. Fra il plesso di viale Puglie e quello di via Martinengo abbiamo cinque famiglie che non riescono a garantire il pasto serale ai figli. È il segnale di un fenomeno da non sottovalutare», ammonisce il vicepreside Giulio Costicelli.

(17 ottobre 2013)

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Gli insegnanti potrebbero controllare la situazione, magari con una verifica mirata, senza umiliare gli indigenti.
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Che notizia brutta! E non lo dico per pietà dei poveri bambini, nè indignato dal razzismo a cui si accenna velatamente, ma per l'uso giornalistico di questi argomenti. Un "gossip", un pettegolezzo, tanto che...
avatar Pierluigi Emesti 11 anni fa
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Buongiorno, sono d'accordo con la scarsa utilità pratica di questo tipo di articoli, che troppo spesso sono fatti in ossequio a questo o quel politico, anche se devo dire che l'argomento pur se trattato con...
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Quel che mi fa più arrabbiare è che prima ci tolgono gli strumenti per poter risolvere il problema e poi ce lo piazzano davanti come se fosse colpa nostra. Il problema semplicemente non esiste. La natura di...