11 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.

I destini che cambiano sono quelli degli spazi ferroviari dismessi, di cui alla trattativa in corso tra Comune, Regione e Ferrovie dello Stato; "Aulì Ulè" è il: "Parco dei bambini all'Idroscalo" sostenuto dalla Provincia.

Tra lingue dalla punta gocciolante che si affilano e speranze di una Milano migliore, confido prevalga quest'ultima.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_ottobre_30/scali-ferroviari-rivoluzione-urbanistica-accordo-entro-natale-aree-dismesse-a5e65c76-4134-11e3-b893-6da25b6fc0fa.shtml


L’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris (Newpress)

Riparte un progetto interrotto nel 2010

Scali ferroviari, «rivoluzione» urbanistica
Accordo entro Natale sulle aree dismesse

Cambia il destino di sette grandi spazi: Farini, Greco, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova, San Cristoforo

Entro Natale accordo sugli scali ferroviari dismessi, oppure quel milione e 200 mila metri quadri di terreno tornerà ad avere il valore di «zero euro», come detta il Pgt. La trattativa tra Comune, Regione e Ferrovie dello Stato è a una svolta. Rimane solo un nodo da sciogliere - cioè dove investire i 50 milioni di plusvalenze (la prima tranche), derivanti dalla valorizzazione e vendita delle aree che l’accordo di programma rende per due terzi edificabili -, e una data, il 31 dicembre come termine ultimo che il Comune s’è dato per chiudere la partita.

IL PIANO - A otto anni dall’avvio dell’accordo di programma, interrotto nel 2010 con l’amministrazione Moratti, in sede di controdeduzioni al Pgt, e ripreso in mano dall’assessora all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris, prende corpo un piano che potrebbe veramente cambiare il destino di sette grandi aree cittadine - Farini, Greco, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova, San Cristoforo -, ricucire quartieri divisi, cancellare zone di degrado e abbandono. Nel pacchetto non c’è solo un capitolo che parla di bonifica dei suoli e riqualificazione ambientale, c’è anche un’offerta abitativa di housing sociale con affitti calmierati che Cassa Depositi e Prestiti - scesa in campo da qualche mese - si propone di realizzare: 2.600 alloggi in una (Lambrate), massimo tre localizzazioni. C’è un oceano verde grande mezzo milione di metri quadrati: una sorta di Central Park spalmato in città. E c’è anche un parco lineare di 100 mila metri quadrati a San Cristoforo, tale da collegare la zona Navigli con il comune di Corsico. Ci sarà, certamente, cemento nelle due più grandi aree dismesse, gli scali Farini e Porta Romana. Ma il cosiddetto «carico urbanistico», la superficie edificabile, crolla del 33 per cento rispetto alla versione dell’accordo ante Pgt.

IL DIBATTITO - La bozza di accordo di programma, limata da oltre un anno di trattative a tre, è stata illustrata dalla vicesindaco alla Commissione Urbanistica, dando il via ad un acceso dibattito. Contrario il grillino Mattia Calise che ha ricordato «le promesse elettorali del centrosinistra» e l’esito dei referendum cittadini («Daremo battaglia per ogni singolo scalo e metro di terra tolto al verde»). Determinato il presidente di Commissione, Roberto Biscardini: «Dobbiamo vincolare i soldi che FS incasseranno come plusvalenze dalla vendita delle aree, perché siano riversati su Milano, per lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti. Non mi fido di FS, penso debbano avere maggiore attenzione alla città e all’interesse pubblico».

LE AREE DELLE FERROVIE - Dalle plusvalenze potrebbe nascere un secondo Passante ferroviario, ma anche nuove stazioni in città. Non è escluso che la Regione chieda treni nuovi per i suoi pendolari. Ma neppure che FS pensi di investire, invece, in alta velocità. Un solo nodo da sciogliere ma decisivo, dunque. Se non si dovesse chiudere l’accordo? «Faremo altre riflessioni», chiarisce sorridendo la vicesindaco. Il valore delle immense aree degli scali dismessi però, potrebbe precipitare, come da Pgt. E pensare che l’accordo, nel 2010, era saltato, perché in FS «contavano di avere un 33 per cento in più di metri quadrati edificabili». Chissà che il vecchio adagio «Chi troppo vuole nulla stringe» sia allora fonte d’ispirazione. «Non siamo disponibili a cedere di un millimetro - conclude De Cesaris -. Siamo convinti che il patrimonio di FS appartenga a tutti i cittadini, anche se per una scellerata legge dello Stato è considerato patrimonio privato».

30 ottobre 2013

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_ottobre_30/auli-ule-all-idroscalo-nasce-parco-bambini-c82ee480-413c-11e3-b893-6da25b6fc0fa.shtml

L’iniziativa per Expo sostenuta dalla Provincia

«Aulì Ulè» all’Idroscalo : nasce il parco dei bambini

Tra spazi relax e giochi d’altri tempi prende forma l’idea per i più piccoli pensata da Fulvio Scaparro

In principio era il parco Lambro, poi un’area tra il Trenno, il Bosco in città e il Parco delle Cave. Ma anche piazza Fontana, i giardini davanti allo Strehler, il parco dei Cinque Comuni. Sulla possibile sede dell’Auli Ulè - il «Parco dei giochi dimenticati» per bambini tra i zero e dieci anni proposto dallo psicologo Fulvio Scaparro - in tanti hanno detto la loro: centinaia di milanesi tramite lettere ed email, i «big» della cultura cittadina attraverso una raccolta firme, l’ex sindaco Carlo Tognoli e l’intera amministrazione Moratti.

L’IDEA - Correva l’anno 2008, la campagna era partita sulle pagine del Corriere della Sera . Il parco contro la pigrizia da computer e da videogame era piaciuto a tutti, tant’è che il dibattito è andato avanti fino al 2010. Ma con un nulla di fatto. Cinque anni e diversi progetti dopo, ieri è finalmente arrivato il verdetto: il parco si farà. Non con il Comune ma attraverso la Provincia. Sorgerà all’Idroscalo: 20 mila metri quadrati nell’area Est, la più verde e alberata. Il via libera è stato impresso da una riunione di giunta. A chiedere l’intervento di Palazzo Isimbardi era stato proprio il professor Scaparro, qualche mese fa: «Con il Comune non eravamo riusciti a concretizzare niente - ha spiegato - allora mi sono rivolto alla Provincia».

LA PROVINCIA - Se tutto è andato in porto, tuttavia, il merito è anche dell’associazione Amici dell’Accademia di Brera, di cui il professore fa parte e che, fin dal 2008, ha sposato e sponsorizzato il progetto: in pratica, l’Aulì Ulè va ad aggiungersi alle iniziative culturali collegate al protocollo d’intesa siglato nel 2011 tra l’Accademia e la Provincia di Milano.

L’IDEATORE - «Sono felicissimo che finalmente questo parco si faccia». Scaparro è entusiata: «Si tratta del primo giardino di questo genere in Italia, l’unico pensato anche per i bambini piccoli, neonati di pochi mesi, con spazi per il relax in mezzo al verde e aree riservate ai giochi d’altri tempi. Staremo molto attenti alle norme di sicurezza e all’igiene» conclude il professore. «Un’idea importantissima per l’educazione dei bambini - commenta anche il presidente della Provincia Guido Podestà -. Grazie a questo parco torneranno a giocare riflettendo in compagnia, e non più soli davanti a uno schermo. Un tassello in più che rende l’Idroscalo sempre più un gioiello, in vista di Expo ma anche oltre».

I GIOCHI - La Provincia non sborserà un euro per l’iniziativa e si limiterà a riservare l’area e a curarne la manutenzione. All’inizio il parco si baserà sul lavoro di alcuni volontari: «Ci saranno degli animatori che, su richiesta, si occuperanno di far giocare i bambini. Dalle biglie a palla prigioniera, dalle figurine a campana. I giochi antichi, “dimenticati” come recita il nome del parco, che non a caso porta il nome di una vecchia filastrocca milanese - sottolinea Scaparro -. Speriamo anche in un coinvolgimento di sponsor privati, ai quali però chiederemo di non vendere niente all’interno dell’area verde. Vogliamo che quei 20 mila metri quadrati restino tutti dedicati ai bambini. Liberi». L’apertura è prevista per la primavera-estate del 2014.

30 ottobre 2013

http://www.youtube.com/watch?v=bjOSQ5xoWrs

0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Milano è una città che deve puntare alla stabilità demografica: per ogni nuovo appartamento costruito ne va demolito un altro. La città non può crescere all'infinito, specialmente se le previsioni di crescita...