Triangolo Oglio-Sile-Gamboloita tra spazzatura edifici abbandonati e indifferenza

Milano è una città densamente popolata, la nostra zona ha delle caratteristiche particolari:

- Comprende una vasta area agricola che, seppur esterna alla città, nelle statistiche fa sembrare la nostra zona meno densamente popolata  di quanto non sia in realtà. Mentre altre zone più centrali devono avere giardini e spazi verdi al loro interno noi li abbiamo tutti all'esterno del centro abitato e così ci sono grandi quartieri senza aree verdi.

- Nonostante ciò costruire nuovi edifici in zona sarebbe vietato, divieto che però si può aggirare con le case per lo studente e l'housing sociale o come si chiama poi. Ecco che allora nascono i palazzi di via Oglio 8, quello di piazzale Ferrara, quello di piazza Bonomelli e chi più ne ha più ne metta.

Purtroppo l'europa stanzia anche fondi per queste costruzioni, e succede che i soliti furbetti immanicati fanno passare parchi pubblici come aree incolte abbandonate, ci piazzano il mega palazzo da costruire usando per un terzo i finanziamenti europei e per gli altri due terzi fanno l'accordo col costruttore che dopo tot annirientra in possesso della costruzione per uso privato.

La realtà è poi quella che conosciamo: si apre il cantiere e si costruisce a tempo di record per avere i soldi del finanziamento, appena arrivano la ditta fallisce o passa l'appalto ad altri, perché il resto dei soldi non arriverà mai e a nessuno conviene realizzare per davvero una casa per lo studente. Si aspetta semplicemente che passino gli anni e poi, scaduti i termini, si completa la costruzione come appartamenti da vendere per guadagnarci (almeno qualche anno fa era così, oggi c'è crisi e forse non conviene neppure finire).

Di base la truffa è agli occhi di tutti perché questi edifici semplicemente non servono a nessuno.

Gent.ma Loredana,

la ringrazio moltissimo per la risposta estremamente puntuale e dettagliata.

Cordiali saluti e buon lavoro

Chiara Righi

Gentile dott.ssa Intra,

Sono già circa tre anni che gli abitanti di Milano si domandano per quale motivo i normali cestini dei rifiuti siano stati sostituiti da capienti cestoni da 100 litri.

Ci sono città in cui è difficile trovare cestini, così la gente tiene in tasca ciò di cui voleva improvvisamente liberarsi, spesso fino a casa. Inoltre, non trovando comodi cestini attorno a cui abbandonare sacchetti pieni di immondizia, anche questo deplorevole fenomeno sarebbe destinato a ridursi.

In effetti, più il Paese è civilizzato, meno cestini dovrebbero servire (specialmente se non raccolgono la differenziata).

Se, come riferisce, il servizio di raccolta viene svolto regolarmente, penso che l'installazione di cestoni più grandi sia stato un fallimento dal punto di vista sociale e sanitario.

A tale riguardo, sarebbe interessante verificare se la relativa raccolta dell'indifferenziato lungo le strade sia aumentata e di quanto (la ringrazio se potesse pubblicarne i dati) o se AMSA stia meditando di tornare a cestini più piccoli, per disincentivarne il cattivo uso, che non fa che alimentare sempre più voraci inceneritori.

La ringrazio.

Cordiali saluti,

 Alex Pojer

Grazie per la segnalazione Oliverio.

Purtroppo, non si fa che confermare la sostituzione dei piccoli coi grandi e come dice questo utente: produciamo davvero così tanti rifiuti, magari muovendoci dal lavoro a casa?

Ciao,

 Alex

Condivido l'amarezza di Chiara e mi unisco nel denunciare quanto da Lei segnalato.

Vivo in via Sile dal 2003 e la situazione è andata sempre peggiorando sotto tutti i punti di vista ci mancava solo il mostro in cemento e vetro abbandonato.

I vigili sollecitati per intervenire contro il via vai che c'è nell'area in via Sile durante il giorno di mercato rispondono di non avere le competenze perchè destinati al controllo del mercato, dunque solo in via Oglio. Ma non erano al servizio del cittadino ???? oppure sono al servizio del mercato ??? 

Un controllo meraviglioso tra l'altro che genera un fuggi fuggi generale al solo passaggio ma solo momentaneo perchè tutti gli abusivi si ripresentano subito dopo che sono passati i vigili andando a riprendere le loro merci (sempre che si tratti solo di merci) nel buco del cancello "ben protetto" dalla plastica del palazzo in questione fronte via Sile 5/a. 

La zona, nonostante la vicinanza con il Comune e con il Comando dei Vigili, è abbandonata a se stessa e ognuno si sente libero di fare ciò che vuole come, ad esempio, parcheggiare sistematicamente  in doppia fila nella nostra via  chiudendo di fatto le auto ai cittadini che hanno, a fatica, regolarmente parcheggiato la sera prima. 

Appare evidente come solo i poteri forti (l'istituto bancario) riescano ad ottenere qualcosa. Infatti è stato hanno fatto un bel parcheggio prima con strisce gialle e poi subito ridipinte di bianco, con zero area verde, costantemente occupato di giorno da macchine di dipendenti delle Banca che vengono da fuori Milano o da fuori zona  non lasciando, come prima per altro, alcuna possibilità ai residenti di parcheggiare.

Fare come in altre zone le strisce gialle per agevolare i residenti e disincentivare l'uso della macchina per chi viene da fuori era troppo difficile oppure le Banche riescono ad ottenere ciò che i normali cittadini, che pagno le tasse, non riescono ?

Sorrido anche io, amaramente si intende, quando leggo di riqualificazione delle periferie e vicinanza delle Amministrazioni locali.

Sono anche io fortemente preoccupato dall'aumento di furti e aggressioni nella zona e nella stessa via Sile spero che qualcuno debba e possa intervenire prima che la situazione degeneri.

Fabio 

Dopo la casa occupata di via Oglio, il cantiere occupato di via Sile.

Come già denunciato 2 anni fa, via Oglio (sede, tra l'altro del consiglio di zona 4) e via Sile vivono una situazione di grandissimo degrado a causa della costruzione (ormai numerosi anni fa) di un ipotetico studentato - termonato e mai destinato all'uso e di una fantomatica sede di supermegagalattica azienda in classe A -mai terminata.

I post in cui si spiega chiaramente la situazione sono questi:

http://www.partecipami.it/infodiscs/view/2557#body_6855

http://www.partecipami.it/infodiscs/view/20636#body_24913

La sig.ra Bigatti spiegava gentilmente che:

"Per quanto riguarda il palazzo di via Oglio 10, la proprietà del terreno è privata e si trova in una situazione di difficoltà in quanto l'impresa a cuio aveva assegnato al costruzione dell'edificio è fallita e la gestione è in carico ad un curatore fallimentare che sta cercando un possibile acquirente che possa coprire i 6 milioni di euro di debito pendenti. Per il discorso sicurezza, abbiamo sollecitato più volte sia il curatore fallimentare che l apropietà privata per l amess ain sicurezza dell'edificio nonchè dell'area circostante. E continuiamo a farlo ogni volta che abbiamo segnlazioni di intrusioni. Lo sviluppo in corso in via Sile 10 per fortuna è in una situazione migliore; è vero che il privato aveva sospeso i lavori a fronte della crisi economica che si era aperta, ma anche a fronte delle sollecitazioni fatte dall'amministrazione per lo stato dell'area e il pericolo rappresentato dall'asseznza di controllo, hanno ripreso i lavor e stanno studiando il mercato per indirizzare la realizzazione finale a settori che oggi possono essere in fase di ripresa e interessati all'investimento. Nel frattempo hanno attivato un controllo continuo sull'area."

Inutile dire che nulla è cambiato...anzi sì, l'effimera cancellata del cantiere è stata aperta, la recinzione rotta e c'è un gradevole via vai...inoltre, per qualunque necessità è possibile usufruire di una cucina a gas e un materasso che giaciono allegramente lì.

Il palazzo di via Oglio 8, invece, continua ad essere luogo altamente frequentato...basta scavalcare il cancello, parcheggiando serenamente la bici davanti.

Il Comune non può fare nulla per la destinazione d'uso e il termine dei lavori...ok.

Non può fare nulla nemmeno per la sicurezza della via? le recinzioni e la discarica a cielo aperto? Il passaggio di persone che scavalcano o passano sotto la rete?

E' una domanda, non una provocazione...ma davvero la situazione è diventata insostenibile. E temo non possa che e peggiorare perchè, si sa, degrado porta degrado...

Sono certa che gli altri abitanti sarebbero pronti e disponibili a fare qualcosa per cercare una soluzione, passando anche per raccolte firme, denunce o quant'altro possa essere utile, ma che cosa? E davvero dobbiamo farlo noi? Sembra che non ci sia via d'uscita...se non cambiare casa...il che, nella maggior parte dei casi, non è possibile e che, indubbiamente, non è giusto.

Qualcuno può aggiornarci?

Grazie

Chiara

La mia personale opinione è che Milano non può seguire regole che rasentano l'utopia anche se formalmente giuste.

La proprietà privata è inviolabile, ognuno può disporre come meglio crede delle proprie cose, è un principio ovvio e giusto.

Anche offrire aiuto a chiunque abbia bisogno è un principio nobile e giusto.

Però qui siamo in una grande città, e ci sono delle differenze rispetto ad altre aree del paese.

Qui la gente vive a stretto contatto e quel che fa il tuo vicino di casa non è solo affar suo, siamo in una struttura sociale complessa, fragile, e tutti devono cooperare perché funzioni al meglio.

Ecco allora che il territorio, anche quando è proprietà privata, è anche un po' di tutti i milanesi.

Non è accettabile quindi che si costruiscano palazzi a metà, o si lascino sfitti e preda del degrado per anni.

E' un po' come se uno decidesse di costruire una torre, sul suo terreno, pericolante e che rischia di cadere sugli altri palazzi da un momento all'altro.

Se fosse in un deserto potrebbe anche farlo, ma non in un luogo così densamente popolato.

Quindi non è sopportabile che in città vi siano un gran numero di palazzi sfitti, mezzi costruiti o abbandonati.

L'amministrazione dovrebbe intervenire, fino ad arrivare all'espropriazione di aree e palazzi inutilizzate e preda del degrado.

L'altra parte della medaglia è l'aiuto che si può dare a chi è in difficoltà.

I servizi pubblici e il tessuto sociale possono reggere fino a un certo limite e anche qui l'amministrazione dovrebbe porre dei limiti ben precisi.

A volte sembra che si possa credere di aiutare chiunque arrivi, che si possa dare alloggio a tutti e sopportare qualunque cosa, ma non è così.

Sarebbe bello poterlo fare e ogni cittadino è libero di provarci, ma l'amministrazione pubblica non agisce nei suoi interessi ma per quelli di tutti i cittadini.

Ci sono i cittadini e i non residenti e non possono essere trattati alla stessa maniera.

Vanno posti dei chiari limiti, stanziate delle risorse in modo che siano sostenibili, e quando arriva il momento di dire basta, per quanto doloroso, bisogna a vere la capacità di pensare come amministratori di beni altrui, custodi che non li possono regalare pensando di fare buone azioni con i soldi degli altri.

Quindi mi aspetto che le aree oggi bloccate nel quartiere a causa di vergognosi interessi privati che nel passato hanno permesso il formarsi di questa situazione siano risolti attraverso l'esproprio delle aree e dei palazzi interessati, la restituzione per quanto possibile alla cittadinanza delle risorse (nuovi spazi per uffici pubblici, case per famiglie in difficoltà, ecc.) tutto col fine ultimo di non dover più consumare altro suolo, ma anzi, se possibile abbattere vecchie costruzioni non più a norma per creare spazi vivibili.

Costruzione abbandonata P.le Ferrara - Via Polesine: "andirivieni" di persone...

Nella costruzione abbandonata in Piazzale Ferrara angolo Via Polesine c'è un "andirivieni" di persone. Forse è già stata segnalata, ma meglio abbondare

Saluti 

Fedora Ramondino