10 anni fa
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Incombe sulla nostra Regione un Referendum per chiedere ai cittadini se vogliono che diventi a statuto speciale.

Non tanto per i 30 milioni di euro che costerà, quanto per la sua possibilità di vincere.

E, in una situazione di crisi nazionale qual'è la nostra, solleticare sentimenti scissionisti rischia di portare a derive che si sa da dove partono ma non dove arrivino.

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«Nel decreto sblocca Italia solo briciole per la Lombardia»

Maroni: «Troppi tagli da Roma Referendum sull’autonomia»

Il governatore: «Anche noi dobbiamo diventare una Regione a statuto speciale. Spero che il Pd dica sì»
di Andrea Senesi

Pochi soldi da Roma, ancora una volta. E la risposta, ancora una volta, si chiama statuto speciale, la «grande battaglia» d’autunno. È questa la «via maestra», la «soluzione a tutti i problemi», ribadisce Roberto Maroni, ospite di Orario continuato su Telelombardia. Il modello è la Sicilia, spiega il governatore leghista. Con il cento per cento di tasse trattenute a casa propria e senza dover più dipendere dall’odiata Roma. Il modello è la Sicilia, ma intanto si guarda alla Scozia, dove il 18 settembre ci si pronuncerà sull’ipotesi d’indipendenza. Anche il vicino Veneto vuole la secessione, ma la via lombarda all’autonomia è morbida e graduale. E costosa. La giunta ha messo in preventivo trenta milioni di euro per la consultazione sullo Statuto speciale. La proposta di legge - ricorda Maroni - è già stata depositata in Consiglio regionale e sarà discussa nelle prossime settimane. «Servirà però una maggioranza qualificata e quindi il nostro compito sarà di convincere anche parte dell’opposizione a votare a favore in Aula. Spero che prevalga il buon senso e non l’ideologia. Se il Pd dirà di no, dovrà spiegare ai cittadini perché non vuole che i lombardi si tengano i propri soldi».

Chiamati in causa, quelli dell’opposizione rimandano al mittente la proposta. Il capogruppo pd al Pirellone Enrico Brambilla chiude la porta: «Il referendum consultivo sullo statuto speciale è solo propaganda politica, per la quale Maroni vuole spendere trenta milioni di euro dei lombardi. Ha davvero poco senso parlare di mancanza di risorse quando il governo, attuando i costi standard, come ammette lo stesso Maroni, dà alla nostra Regione ben un miliardo in più per la sanità. Si utilizzino bene quelle risorse, tagliando davvero e da subito i ticket regionali, e i trenta milioni per l’organizzazione del referendum, invece, si utilizzino da subito per porre rimedio alle tante emergenze che il maltempo di questa estate anomala ha creato in diversi territori della Lombardia». Roma matrigna, insiste Maroni. L’ultimo esempio? «Nel decreto sblocca Italia ci sono meno di 4 miliardi rispetto ai 40 annunciati e di questi poco più di 200 milioni sono per la Lombardia. Sono pochissimi considerando che la Lombardia è un quarto del Pil nazionale». Intanto il governatore lombardo gonfia il petto per i risultati del suo primo anno e mezzo di mandato. Sulla sanità rivendica la novità di giornata, l’operazione ambulatori aperti: visite ed esami in orari serali e nei giorni festivi in 232 strutture regionali.

Ma il tema centrale rimangono i ticket. C’è stata l’estensione della fascia d’esenzione ma l’obiettivo è ancora da raggiungere, inutile nasconderlo: «Dall’anno prossimo voglio cancellarli, ci sono leggi nazionali che ce li impongono, ma io voglio negoziare con il governo. È un percorso complicato perché da Roma continuano a tagliare le risorse». E poi, nel veloce consuntivo televisivo, il taglio dell’Irap per le start up e la primissima cancellazione del bollo auto (per chi rottama vetture inquinanti) da estendere il prima possibile. Bilanci e promesse. Riccardo De Corato per Fratelli d’Italia fa sapere che la battaglia per lo statuto speciale sarà patrimonio di tutta la maggioranza. «Bene fa Maroni a insistere perché anche il Pd accetti la nostra proposta, ma io ci spero poco, mentre è più possibile che si muovano i grillini, sostenitori da sempre del mezzo del referendum. In Regione il centrodestra non ha mai avuto problemi di numeri. Questa forza ha fatto sì che ottenessimo grandissimi risultati soprattutto nel campo della sanità, come ha spiegato oggi Maroni. E nel prossimo futuro puntiamo a cancellare i ticket sanitari».

2 settembre 2014 | 09:34

vedi anche:
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Si può discutere a lungo sull'utilità di un referendum consultivo, che come tale non ha effetti sull'ordinamente generale. Personalmente ritengo che sentire il polso degli elettori su un tema così rilevante come...
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Espongo la mia idea: un referendum è formalmente inutile. Dico questo perché convinto che non è tutto vero ciò che il popolo crede. Nessuno organizzerebbe un referendum per stabilire se abolire o meno la...
avatar Lorenzo Pozzati 10 anni fa
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Il pericolo della frantumazione II Torno sul tema del referendum per la Lombardia Regione a statuto speciale. Avendo bisogno dei due terzi dei consiglieri che approvano la proposta, Maroni sta cercando di...
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Rimango sul ragionamento del signor Pozzati e di Schirizi: se la volontà popolare è così lapalissiana da rendere superfluo il referendum, allora perchè il PD non spiega ai cittadini lombardi perchè non vuole che...