Ma non si dovevano abolire le province per tagliare i costi ?

E' una considerazione (già) condivisa: la semplice idea di cambiare nome ad un ente trasformando la provincia in città metropolitana era inutile e si sarebbe portata dietro dei costi per il cambio nome.

Ora abbiamo anche la conferma che i costi non saranno solo questi: le città metropolitane affiancheranno le provincie, quindi poltrone duplicate e costi duplicati. Niente di strano, siamo in Italia.

Quindi per risolvere i problemi locali si segue la rozza strada europea di discuterne a livello istituzionale tra città che non hanno nulla in comune, piuttosto che valorizzare la risorsa rappresentata dai cittadini e dalle loro insostituibili conoscenze del territorio. Tra le grandi metropoli francesi ricordiamo parigi e... scusa, mi sfugge che è troppo tardi. Ah... ma in inghilterra oltre londra vorrei tanto visitare la grande città di... come si chiamava? Forse è più interessante Cremona. Nei paesi nordici poi oltre la capitale ci sono città come Pantigliate o Mediglia. L'Italia e il resto d'europa sono molto diversi, e l'Italia è molto meglio, ce lo riconoscono ovunque nel mondo. Quando impareremo che l'unico male da eradicare è quello dei furbetti politici corrotti ci preoccuperemo un po' meno di scimmiottare l'europa.

Vedi la risposta più sotto.

Che a lei i clandestini non interessi nulla è comprensibile. Evidentemente non ha mai avuto un parente emigrato. Gli italiani clandestini dell'epoca dell'emigrazione erano migliaia. Il clandestino è colui che non può giustificare la sua immigrazione per motivi di ricongiunzione famigliare, di violenza politica e poco altro. Inoltre non si fa riconoscere quando arriva in Italia. Ma esiste una regola europea che stabilisce che dalla nazione in cui ti prendono le impronte digitali non puoi uscire. Se uno vuole ricongiungersi con i famigliari in Olanda non può che rilasciare le impronte in Olanda. Quindi scappa dall'Italia. Insomma, grazie alla visceralità con cui questi temi sono affrontati il danno che ci facciamo è peggiore di quello che temiamo. Per quanto riguarda le poltrone, spero che lei, invece di attendere una risposta da me, che non sono titolato a farlo, si rivolga al Comune anche attraverso il consiglio di zona, in modo da avere le informazioni che le permetteranno di formarsi un'opinione fondata e non un'ansia senza fondamento.

Roberto e tutti,

le tematiche relative all'immigrazione e ai clandestini esulano dalle competenze della Città Metropolitana che sono: "Trasporti e Mobilità" "Urbanistica e Territorio" "Ambiente" "Sviluppo Economico"), come indicato nel testo introduttivo della home di questa sezione www.partecipami.it/cittametropolitana "Verso (lo Statuto del) la Città Metropolitana..." che riporto anche qui di seguito a titolo di promemoria:

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Il 28 settembre 2014 è stato eletto il Consiglio Metropolitano. I successivi passaggi per completare il percorso verso la Città metropolitana di Milano saranno: l'approvazione (entro il 31 dicembre 2014) dello Statuto della Città metropolitana; il subentro della Città Metropolitana alla Provincia di Milano (1 gennaio 2015).
Questo è uno spazio di partecipazione dove cittadini, amministratori locali, membri dei consigli comunali e di zona e forze politiche possono contribuire al dibattito sulla costruzione della Città Metropolitana a partire dallo Statuto (le competenze della Città Metropolitana sono: "Trasporti e Mobilità" "Urbanistica e Territorio" "Ambiente" "Sviluppo Economico").
Leggi le ragioni di questa iniziativa avviata in collaborazione con ArcipelagoMilano

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Pertanto vi chiedo di concentrarci sugli argomenti specifici relativi alla Città Metropolitana e, in particolare, sulla stesura del suo Statuto.

Grazie per la collaborazione,

Oliverio

Sono d'accordo che il tema immigrazione (a prescindere da cosa io ne pensi a riguardo) non è da trattare congiuntamente al tema della città metropolitana.

Leggendo i vari commenti postati comunque resta una osservazione a cui nessuno puo' trovare un razionale: il concetto di città metropolitana, con tutte le belle funzioni a cui dovrebbe assolvere che avete già citato, è già sintetizzato nel concetto di PROVINCIA.

E allo stato attuale se servono davvero delle funzioni super-città, si potevano assegnare ad enti esistenti (le PROVINCE, appunto) anzichè creare nuovi enti: questa manovra si giustifica, in assenza di altre evidenze, nella esclusiva volontà di duplicare enti con conseguenza duplicazione di poltrone, costi, e sicuramente anche dell'entropia in merito a competenze e processi.

Se qualcuno riesce a rispondere - argomentando - a questa affermazione, lo faccia perchè sarebbe davvero interessante approfondire il tema: queste manovre le paghiamo con le tasse su irpef, benzina, IVA (che arriverà al 25%!!), conti correnti e investimenti finanziari privati, nonchè tutto il resto, anche l'aria (che con la scusa di tenerla pulita ci stanno facendo impazzire per l'acquisto di vetture sempre nuove, oppure la necessità di spostarci sempre a piedi o in bici, oppure usare i mezzi pubblici i cui prezzi di accesso, strano caso :), continuano ad aumentare anche loro!

Probabilmente non te ne rendi conto, ma se le domande e le critiche sono sempre le stesse è evidente che a queste non è stata data alcuna risposta convincente. Continiu a riferirti all'Europa ma le amministrazioni locali esistono perché ci sono interventi locali da amministrare che nulla centrano con l'Europa. Che l'italia è diversa dalla francia, dalla germania o dalla svezia non c'è bisogno di dimostrarlo, lo sai, ed è una fortuna che ogni nazione abbia una sua identità. Ok per le regole comuni, ma a patto che queste si adattino a ogni singola realtà locale, senza dover sacrificare nessuno.

Tornando alla città metropolitana se vuoi ti dico come dovrebbe funzionare.

Innanzitutto continuerei a chiamarla provincia, perché quella del nome è solo una buffonata elettorale di chi aveva promesso di far sparire le province. Il comune di milano è già una metropoli. Città metropolitana genera confusione fin dal nome.

Storicamente esistono le province, le si vuole riformare? Benissimo, però l'ente intermedio tra comune e regione è la provincia, lo è sempre stato e dovrebbe continuare ad esserlo.

Torniamo alla metropoli di Milano. L'unica cosa giusta di questa nuova legge è l'intenzione di suddividerla in più municipalità, ma scommetto un euro sul fatto che non verrà realizzato.

Mentre i cittadini degli altri comuni si rivolgono direttamente al sindaco e agli amministratori qui abbiamo i consigli di zona che non contano nulla o quasi: i cittadini chiedono ma poi il consiglio comunale fa un po' quel che vuole. Municipalità più piccole e controllabili sarebbero da preferire.

Mettiamo quindi l'ipotesi che la città metropolitana di milano sia suddivisa in aree omogenee alle altre... avremmo tanti comuni riuniti in un unico territorio provinciale (quella che voi chiamate città metropolitana). Questa deve avere alcuni semplici compiti, non decisionali, ma di controllo e organizzazione.

1) I cittadini di un comune chiedono la realizzazione di un intervento (esempio: limite al consumo di suolo urbano)

2) Il comune valuta la richiesta: è di competenza territoriale del comune o riguarda più comuni della provincia? (in questo caso riguarda tutti i comuni che si vogliono dare regole comuni)

3) Se il provvedimento riguarda il solo territorio comunale viene gestito direttamente, attraverso una valutazione di fattibilità; se riguarda più comuni della provincia viene inoltrato alla provincia (Nel nostro caso viene inoltrato alla provincia).

4) Qui entra in gioco la provincia che deve fare tre cose:

    a) Valutare se la richiesta è fattibile nel rispetto delle norme e delle leggi vigenti (in caso contrario rispedisce al mittente la richiesta con adeguate spiegazioni e suggerimenti)

    b) Valutare se la richiesta è fattibile a livello economico (in caso contrario si procede come al punto a)

    c) Se la richiesta è fattibile si procede all'individuazione delle aree interessate relative all'opera (airo) che saranno due o più comuni della provincia.

    d) I comuni esclusi avranno un breve lasso di tempo per chiedere di essere ammessi nell'airo, con relative spiegazioni.

    e) Quando l'airo è definitivo ognuno dei comuni interessati nomina un portavoce per coordinare i lavori con gli altri comuni.

Ogni opera avrà un airo diverso, coincidente con l'area realmente interessata. Nel nostro esempio, trattandosi di una regola di base, tutti i comuni sarebbero interessati. Ogni comune esprime poi la propria opinione favorevole, sfavorevole o di modifica alla proposta iniziale possibilmente interpellando i cittadini. Se non lo fa gli elettori avranno modo di far valere la propria indignazione alle successive elezioni. Come si evince la "città metropolitana" alias provincia ha la competenza su tutto ma non propone nulla. Sono i cittadini a proporre attraverso i comuni e la funzione della provincia è solo quella di controllare e organizzare i lavori nelle aree interessate.

Leggendo qua e là le critiche a queste elezioni ci stavano anche i tempi a cavallo delle ferie estive. Personalmente ci aggiungerei che il panorama politico oggi è cambiato rispetto a quello che ha generalto l'attuale classe dirigente di Milano. In una fase costituente sarebbe stato bene avere rappresentate tutte le forze politiche e invece si è partiti da un pdl che non esiste più, da una sinistra che non è più a sinistra e da poche altre forze con una selezione tale da estromettere le minoranze. Persare che la democrazia rappresentativa possa includere il voto (l'eletto vota al posto dei rappresentati) mi sembra aberrante. Al momento del voto popolare la città metropolitana era argomento sconosciuto per cui gli eletti non hanno alcuna rappresentatività in merito.