Dismissione Impianti Illuminazione Viaria per upgrade tecnologico

penso sia una soluzione "ecologica" di solidarietà civile ed intelligente

Riprendiamo la questione che come Ass.ne BS&L inizialmente avevamo posto in termini di proposta che poi, come leggerete, si è rivelata impraticabile per motivi "tecnici".

E' comunque corretto concentrarci ora sulla domanda finale ancora inesitata dai responsabili di A2A:

IL COSTO DELLO SMALTIMENTO E' COMPRESO NEI 38 MILIONI DI EURO? (costo totale comunicatoci nel volumetto A2A/Comune di Milano  del cambio della rete di illuminazione viaria per upgrade a tecnologia LED)

Se così non fosse il costo del lavoro affidato alle 4 aziende incaricate a quanto ammonta?

Quanto sopra solo ed esclusivamente per avere una completa informazione quali CITTADINI CONTRIBUENTI. 

Grazie in anticipo

Riflessioni di partenza:

Nello scorso mese di Dicembre 2014, durante la sostituzione della rete di illuminazione viaria nel mio quartiere per il passaggio alla nuova tecnologia a LED ho portato all’attenzione del Consiglio Direttivo BS&L la mia domanda sul destino delle apparecchiature dismesse, lampade, portalampade e palificazioni ancora perfettamente funzionanti, oltre alla metodologia ed ai costi per la loro dismissione e smaltimento.

Sviluppo Operativo:

Decidemmo pertanto di inviare in data 16/12/14 al Sindaco Pisapia, all’ass.re Maran e all’ass.re Rozza questa mail firmata dal nostro Presidente:

Ill.mo Sig.Sindaco, Gentili Assessori, 

vi scrivo in merito ad una questione emersa durante l'ultimo Consiglio Direttivo dell'Associazione di liberi cittadini che rappresento in merito all'attuale sostituzione degli impianti di illuminazione viaria della nostra città, conseguente al passaggio alla nuova tecnologia con lampade a led che avrà nel tempo indubbi benefici sia in termini di risparmio energetico che di manutenzione.

La domanda che ci siamo posti è la seguente: che fine faranno le apparecchiature dismesse (portalampade, lampade, palificazioni e materiale di ricambio)?

In una città che vede sferragliare in ottima forma sulla propria rete tramviaria le ottuagenarie vetture della serie "28", testimoni di quanto sia importante l'utilizzo di ciò che è ancora perfettamente funzionante evitando alienazioni anticipate, è altresì importante ragionare su un possibile riciclo e riutilizzo di questo materiale che si sta sostituendo.

L'occasione dell'Expo e delle sue tematiche dedicate all'attenzione per l'ambiente, potrebbe essere l'ispirazione per raccogliere adeguatamente il materiale di cui sopra e "donarlo" a qualche cittadina di paesi "meno fortunati". Riciclo e riutilizzo di materiale dismesso altrimenti destinato a diventare rifiuto (in questo caso Rae).

Un gesto di solidarietà e di Buon Senso.

Nel caso aveste già pensato a simili soluzioni ritenete questa nostra comunicazione quale plauso ed appoggio. In caso contrario saremmo felici di ricevere un vostro pensiero in merito.

Nel ringraziarvi per l'attenzione vi porgiamo i nostri più distinti saluti.

Il 21/01/15 ci fu data risposta girando il tutto ad A2A:

Gentilissima Signora , 

con riferimento alla Sua segnalazione inviata al Sindaco, relativa al riciclo delle lampade sostituite dalla nuova illuminazione pubblica a led, nel ringraziarLa per i preziosi suggerimenti, La informiamo che abbiamo provveduto a trasmettere la nota alla Società A2A per le proprie valutazioni in merito. 

RingraziandoLa ancora per la cortese attenzione, porgiamo cordiali saluti. 


Assessorato Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia
Segreteria

Come purtroppo spesso accade tutto rimane lettera morta ma noi non molliamo e in posta certificata in data 05/03/15 sollecitiamo la risposta dovuta:

Spett. A2A s.p.a.,

lo scorso 16/12/2014, la nostra Associazione BUON SENSO & LEGALITA' che presiedo, a fronte del piano di upgrade tecnologico della rete di illuminazione viaria milanese si era fatta carico di formulare una proposta, indirizzata al Sindaco Pisapia ed all'Assessorato di competenza che potete leggere in allegato.

Per quanto sopra, dopo più di un mese dalla comunicazione ricevuta in risposta, vi chiediamo cortesemente se della stessa ne avete avuto copia, se è stata degna di considerazione con le vostre opportune valutazioni in merito.

In ogni caso, quali semplici cittadini , ricercando esclusivamente trasparenza di informazione a salvaguardia di un proficuo dialogo con amministrazione e loro partner, gradiremmo conoscere la strategia adottata da A2A per dismissione e smaltimento delle apparecchiature rimosse a cui si aggiungono le scorte di componenti consumabili, ormai inutilizzabili, possibilmente con i nominativi delle aziende incaricate per tale parte del lavoro ed il costo totale del medesimo (dismissione e smaltimento) all'interno dell'investimento globale della trasformazione tecnologica.

Se quanto sopra fosse riscontrabile in comunicazioni pubbliche pregresse vi chiediamo gentilmente di darci indicazioni precise per poter documentarci al meglio. 

Ringraziandovi anticipatamente per quanto vorrete comunicarci  vi porgiamo i nostri più distinti saluti

Ass.ne BUON SENSO & LEGALITA'

Il 06/03/2015 finalmente riceviamo risposta al quesito con il seguente testo firmata da un funzionario di A2A che ha preso in esame la nostra missiva:

Gentile Signora xxx,

                con riferimento alla Sua e mail allegata, relativa allo smaltimento dei vecchi apparecchi di illuminazione tolti d’opera in occasione della realizzazione del piano di efficientamento degli impianti di illuminazione pubblica di Milano, La informo che prima dell’avvio del progetto era stata valutata la possibilità di recuperare il materiale per un eventuale suo utilizzo successivo.

D’intesa con l’Amministrazione Comunale si è ritenuto di procedere allo smaltimento dei materiali in considerazione dei costi che avrebbe comportato il recupero anche degli apparecchi di illuminazione meglio conservati.

Bisogna tenere conto che per motivi di sicurezza un apparecchio di illuminazione va recuperato con un’attenzione particolare e necessita di essere immediatamente imballato al fine di evitare danneggiamenti durante il trasporto; l’imballaggio deve avvenire con involucri nuovi in quanto per motivi di dimensioni e di forma non è possibile pensare di riutilizzare l’imballaggio dei nuovi apparecchi (in genere di forma diversa e di dimensioni molto più contenute).

Una volta rimosso l’apparecchio, prima del riutilizzo e cessione a terzi, sempre per motivi di sicurezza, è necessario procedere con la verifica del mantenimento da parte del materiale delle certificazioni di aderenza alla normativa vigente.

Tale attività, al fine di avere le garanzie necessarie, andrebbe fatta eseguire ad un laboratorio abilitato.

Oltre a questi costi si aggiungerebbero quelli dello stoccaggio e della distribuzione.

Occorre anche tenere conto che oggi il materiale di questo tipo ha un costo da nuovo limitato e pertanto le operazioni sopra riportate per garantire un recupero con  le necessarie garanzie di sicurezza avrebbero un costo complessivo difficilmente giustificabile.

Rimango a Sua disposizione per eventuali chiarimenti.

Cordiali saluti.

Prendiamo atto delle giustificazioni che rendono impraticabile la proposta ma, ritenendola incompleta per quanto riguarda le giacenze in stock accuratamente imballate, così replichiamo:

Gent.mo dott. xxx, 

          nel ringraziarla per l'esauriente e dettagliata risposta che motiva l'impossibilità al riutilizzo delle apparecchiature dismesse, mi permetto nuovamente di "utilizzare" sin da subito il suo invito alla richiesta di ulteriori chiarimenti e delucidazioni per una comprensione definitiva a 360° del progetto che A2A S.p.A. sta mettendo in opera in stretta collaborazione con il Comune di Milano e l'Assessorato di competenza.

 ​        Non abbiamo ricevuto informazioni in merito al destino delle scorte di componenti esistenti (queste immagino ben confezionate nei loro imballi) che, a differenza di quelli sostituiti, potrebbero inequivocabilmente avere un utilizzo in altri impianti con tecnologia tradizionale.

         Inoltre alla nostra richiesta in merito ai costi ed ai nomi delle aziende che si occuperanno dello smaltimento del rifiuto Raee, di seguito nel dettaglio, non è stata data precisa risposta:

 ​"Gradiremmo conoscere la strategia adottata da A2A per dismissione e smaltimento delle apparecchiature rimosse a cui si aggiungono le scorte di componenti consumabili, ormai inutilizzabili, possibilmente con i nominativi delle aziende incaricate per tale parte del lavoro ed il costo totale del medesimo (dismissione e smaltimento) all'interno dell'investimento globale della trasformazione tecnologica.

Se quanto sopra fosse riscontrabile in comunicazioni pubbliche pregresse vi chiediamo gentilmente di darci indicazioni precise per poter documentarci al meglio"​

 ​    Immagino che quanto richiestovi sia ampiamente documentabile all'interno del piano di intervento stimato in circa 38 milioni di Euro, o quale voce parziale come da documentazione allegata oppure in altra tabella nel caso fosse un centro di costo esterno a corpi illuminanti, quadri di comando e nuovi sistemi di telecontrollo citati quali dettagli della spesa complessiva sul folder di presentazione.

        Ringraziandola in anticipo, a nome dei nostri soci, le porgo i nostri più distinti saluti.  ​

​ 

Il 20/3 rispondono alla nuova richiesta con i dettagli sotto riportati:

Gent.ma Signora xxx,

                la sostituzione degli apparecchi di illuminazione di Milano è stata affidata a quattro Società appaltatrici che in qualità di produttrici del rifiuto lo smaltiscono nel rispetto delle leggi in vigore.

Le imprese sono:

-          Valtellina SPA

-          Elettrica System SRL

-          Meridionale Impianti SPA

-          MIRA SRL

Per quanto riguarda il materiale oggi a magazzino questo viene acquisito e tenuto in quantità limitatamente ai soli fini manutentivi tenendo anche conto dei piani di efficientamento che interesseranno anche Brescia e Bergamo ed il cui completamento è previsto solo a fine 2016.

Pertanto solo allora ritengo verranno verificate le consistenze residue e verrà deciso il loro destino. Si fa presente che in ogni caso parte degli apparecchi a magazzino sono ricambi specifici particolari.

Con i migliori saluti.

Non rientra nelle nostre forze e competenze una approfondita analisi per queste designazioni (selezione, appalti, ecc.) e ci vogliamo soffermare esclusivamente su una risposta mai data: il costo della dismissione e smaltimento a quanto ammonta? Lo stesso è all’interno della cifra comunicata ufficialmente per l’upgrade tecnologico?

Gent.mo Dott.xxx,

       la ringrazio per l'ulteriore dettaglio richiestovi che definisce nel dettaglio le aziende selezionate per la necessaria dismissione dei vecchi apparati sostituiti dalla nuova tecnologia a led,  a cui, a chiusura della nostra richiesta di chiarimento, manca la risposta al quesito presente nella nostra precedente mail sotto riportata:

Immagino che quanto richiestovi sia ampiamente documentabile all'interno del piano di intervento stimato in circa 38 milioni di Euro, o quale voce parziale come da documentazione allegata oppure in altra tabella nel caso fosse un centro di costo esterno a corpi illuminanti, quadri di comando e nuovi sistemi di telecontrollo citati quali dettagli della spesa complessiva sul folder di presentazione.   

        In sostanza:

 1) I costi dello smaltimento sono compresi nei 38 milioni di Euro?

2) Se si (o no) a quanto ammontano nel loro totale stimato ed appaltato alle 4 aziende selezionate?

 Grazie ancora per la vostra puntuale collaborazione ed informazione.

Distinti saluti

A queste domande inviate in data 24/3/15 siamo ancora in attesa di ricevere le adeguate e definitive risposte.  Non ci sembra di esser stati  scortesi, arroganti o polemici. Vogliamo solo  essere correttamente informati. E' troppo? ​