Il cittadino milanese accoltellato. Perché definirne l'appartenenza
Comprensibilmente e giustamente Andréè Ruh Shammah scrive: "Ho capito COSA mi fa star male. Perché non si dice 'accoltellato' un uomo? e nell'articolo si può anche leggere che è di religione ebraica... Si è mai letto 'accoltellato a Milano un cattolico' sulle prime pagine di un giornale? Ecco. Per capire."
Capisco la sua reazione, ieri sera dopo aver espresso la mia solidarietà al "membro della Comunità Ebraica di Milano" ho rifletturo sulla definizione e sulle maiuscole che ho utilizzato. Credo che non sia mai eccessiva l'attenzione specifica. Se un pazzo con il machete ammazza i primi che capitano, indipendentemente dalla loro etnia e religione, nella periferia milanese, è una questione che riguarda l'efficacia de i servizi sociali, diverso è il rischio di essere colpiti da integralisti che, in modo preordinato o per emulazione, non prendono a caso.