ROMA

La situazione dell'Aler di Milano, l'ente che gestisce l'edilizia residenziale pubblica, commissariato come le altre aziende della Regione Lombardia, versa in una grave situazione finanziaria, della quale ieri il presidente della Regione, Roberto Maroni, ha fornito i dettagli quantificando il «rosso» di bilancio in 80,5 milioni di euro. Illustrando al Consiglio regionale la relazione dei commissari dell'azienda, il governatore lombardo ha lanciato l'allarme: c'è il «rischio di insolvenza nei confronti dei propri creditori», ma «anche dell'impossibilità di far fronte ai pagamenti inderogabili». Maroni ha annunciato un incontro col sindaco Pisapia «per una soluzione comune». Il primo cittadino, che giudica la situazione dell'azienda come «frutto di un ventennio di malgoverno in Regione Lombardia», ha invitato a valutare «responsabilità anche politiche della mala gestione di Aler». Parole alle quali replica Roberto Formigoni (alla guida della Regione dal '95 al 2013). «Invito il sindaco Pisapia a essere più cauto e meno arrogante» dice il senatore del Pdl che rintuzza le accuse: «Gravissime – dice – sono le responsabilità del comune di Milano nei confronti di Aler anche per l'esposizione debitoria del Comune».
Nell'Aula del Pirellone Maroni ha sintetizzato quanto scritto nella prima relazione del collegio commissariale dell'Aler di Milano, guidato dall'ex prefetto Gian Valerio Lombardi. «Dalle verifiche che abbiamo effettuato – ha detto – emerge che l'Aler di Milano versa in una situazione di gravità finanziaria tale da essere esposta, a breve, non solo al rischio di insolvenza nei confronti dei propri creditori, ma anche all'impossibilità di far fronte ai pagamenti inderogabili e urgenti quali gli stipendi del personale, le utenze, oneri fiscali e contributi previdenziali». Il governatore ha puntato il dito su alcune anomalie tra cui le spese per le consulenze «pari all'esorbitante cifra di 2,7 milioni», e ha lanciato l'appello al Consiglio perché approvi rapidamente la legge di riforma delle Aler.