Inquinamento dell'aria: problema sempre più grave e sempre meno affrontato

Sono argomenti su cui si ritorna sempre, anno dopo anno, perché appaiono senza soluzione.

Eppure la verità è un'altra: non li si affronta e non li si vuole risolvere.

L'inquinamento è legato al territorio e due fattori sono fondamentali: attribuire le giuste responsabilità e tenere sotto controllo la demografia.

Pochi giorni fa qui su partecipaMi qualcuno denunciava l'inquinamento dei navigli... ha risposto il comune? Qualche assessore? Il responsabile della pulizia e manutenzione dei navigli?

No di certo: ha risposto l'AMSA per affrettarsi a dire che lei non ne è responsabile e quindi se ne lava le mani.

Oggi basta essere irresponsabili per essere a posto con la legge (e per molti anche con la coscienza).

Rimpallo di responsabilità.

Allo stesso modo per l'aria o qualunque altra risorsa che può essere inquinata si fa a gara a scaricare le responsabilità sugli altri, cercando poi di arrivare al responsabile unico: il cittadino che, a torto o a ragione, non può sottrarsi alle conseguenze e agli effetti combinati dell'inquinamento prima e delle sanzioni poi.

Eppure ci sono gli inceneritori, le ecoballe di Napoli, i decreti con cui il governo intimava gli inceneritori a lavorare al massimo della propria capacità fregandosene delle ricadute ambientali.

Ci sono le valvole termostatiche imposte (forse inutilmente) ai privati ancor prima di intervenire sull'edilizia pubblica.

Ci sono le aree C, LEZ, i divieti di accesso ai mezzi inquinanti, la TEM, il bollino blu chi se lo ricorda?... un'accozzaglia di provvedimenti tanto per fare.

Ma tanto poi siamo sempre da capo, perché tutto questo viene annullato di gran lunga dal continuo costruire nuovi alloggi, per nuove famiglie, che oltre a produrre inquinano, e lo fanno in modo esagerato se non sono culturalmente preparate.

Se ci fosse un reale responsabile locale per l'ambiente partirebbe dai numeri della demografia, dalla distribuzione delle merci e dei servizi in città (oggi per comprare qualcosa da mangiare si deve prendere l'auto per andare all'ipermercato).

Si metterebbero incentivi reali al telelavoro, una cosa "smart" che Milano non fa promuovendo invece startup di gioiosa fantasia.

La qualità ambientale deve essere considerata un servizio pubblico essenziale, e in quanto tale essere in carico al comune e ad aziende da lui controllate.

L'efficienza energetica dei palazzi è determinante? Bene, il comune si doti subito di una struttura operativa per la ristrutturazione in tal senso di tutti i suoi palazzi e non solo.

I tecnici già li ha, vista la crisi occupazionale assumere anche qualche operaio non farebbe male alla città.

Oltre alla garanzia che i lavori rispettino le norme il comune potrebbe offrire al cittadino prezzi convenzionati sulle opere obbligatorie, invece che lasciare tutto alla giungla del privato+amministratore.

Il lavoro di ristrutturazione deve essere fatto entro i tempi indicati dalla legge, ma viene indicato anche il costo (se l'opera è svolta dall'operatore comunale). Poi i casi sono due: o il privato fa un prezzo competitivo (e va bene), oppure se fa prezzi gonfiati non lavora, se fa prezzi troppo bassi si indaga se è lui che poi non rispetta gli standard o se sono i manager pubblici a lucrarci sopra.

Questo per ogni attività sul territorio che riguardi l'inquinamento.

Ottimo, mi piacerebbe avere dei riferimenti, se sono già presenti in partecipaMi come notizia (spesso vengono riportati gli annunci trionfali del comune sulle nuove iniziative dal sempre attento Oliverio ma forse questa mi è sfuggita), o se non fosse ancora presente è una buona occasione per dare maggiore rilievo a questa iniziativa.

Purtroppo nel tempo mi sono abituato sia agli annunci trionfali sia alle sperimentazioni...

Solitamente sono riservate a piccole zone o a pochi operatori per un breve periodo e quando la sperimentazione finisce se è andata male non se ne parla più, se è andata bene c'è un simpatico annuncio del comune, a volte accompagnato da un qualche premio per l'iniziativa elargito da una qualche fondazione di turno, e tutto finisce lì, perché non ci sono le risorse per farla diventare una cosa "normale", una cosa che coinvolga tutta la cittadinanza in modo permanente.

Spero di poter presto leggere che per tutti i cittadini milanesi che attuano comportamenti di telelavoro virtuosi siano previsti sgravi e incentivi senza limite e facilmente (se non automaticamente) esigibili.

Nel formulare questo commento dovrei farlo in qualità di ZOMBI, perchè dovrei essere già morto molto tempo fa, e invece ho 70 anni e sono vivo e vegeto, in un paese inquinatissimo dove, caso strano, la vita media continua ad allungarsi, mettendo in crisi tutto il sistema.
Perchè dovrei essere morto ? Perchè l'aria che respiriamo adesso è ARIA DI MONTAGNA rispetto a quella che respiravamo quando ero molto più giovane, quando la nebbia calava su Milano da Novembre a Febbraio, salvo brevi interruzioni piovose o nevose.
E in quella nebbia si celava l'anidride solforosa del petrolio bruciato, non visibile ma ben percepibile nelle narici, e se lavavi l'auto, dopo due giorni all'aperto c'era la patina nera, come mai lavata.

Ah, già, ma quelle erano polveri grossolane, mica polveri sottili ! Quelle si limitavano ad intasare i polmoni, ma non più delle sigarette che tutti fumavano, mica ti entravano nelle cellule come le polveri sottili ed ultra sottili !
Gioite gente ! Trump ha trovato la soluzione: si torna al carbone !!! Niente più polveri sottili, ma solo grossolane, puzze sane, uno sporco sano. Così campiamo tutti cent'anni, e non rischiamo di morire di polveri sottili, che all'epoca erano sconosciute, perché non c'erano strumenti per rilevarle.
Siccome non sapevamo che esistessero, non esistevano, e non ci facevano male.

Sarcasmo a parte, si, l'aria diventa grigia, quando è statica, di umidità e di polvere, sottile e non.
Ne faremmo volentieri a meno ? Certo, di questo come di altro.  Ma a cosa siamo disposti a RINUNCIARE ?
Cominciamo dal riscaldamento: caldaie spente, piccole e grandi. In fondo basta vestirsi pesante.
Mia madre mi raccontava che nella sua gioventù si alzava al mattino con zero gradi in casa e con l'acqua ghiacciata. E' vissuta sino a 95 anni ! Merito del freddo ? 
Auto ? Basta. Tutte ferme, per sempre. A piedi, o in bici, bus, treno. E i vecchi stiano a casa.
Se poi l'economia non regge senza i moderni mezzi di trasporto, tireremo la cinghia. Stare a dieta fa bene alla salute; niente più obesi.
Perchè l'auto o SERVE o NON SERVE.
Se non serve aboliamola, facciamone a meno, TUTTI, al 100%.
Se invece serve, allora tolleriamo anche i danni collaterali, e se qualcuno non arriva a 95 anni INPS ci guadagna.
Oppure introduciamo un VIABILITA' PUBBLICA VERAMENTE COMPETITIVA rispetto al mezzo privato, come le linee metropolitane, e costruiamo parcheggi, navette elettriche ed altro ancora per chi viene dalle periferie, ma smettiamola con queste FARSE PIETOSE ideologicamente predeterminate.

Non ho detto questo. Ho detto che non si può avere, con altre parole, botte piena e moglie ubriaca, i vantaggi del mondo moderno senza i suoi svantaggi. Migliorare si può sempre, ma è una strada tutta in salita che passa attraverso un nuovo sviluppo tecnologico, che è già in corso, ma richiederà forse 20 anni per essere diffuso a livello di massa.
Questa linea di sviluppo sta già coinvolgendo grandi interessi nel settore termotecnico ed automotive, e delinea una concentrazione dei punti di produzione di energia elettrica, quale che ne sia la fonte, ed una loro avanzata messa in rete, con un abbattimento dei costi del KWh ed un aumento proporzionale dei consumi elettrici individuali, e con una sostituzione graduale dei sistemi di riscaldamento attuali, che bruciano combustibile, con altri a pompa di calore (condizionatore d'aria che funziona all'inverso in inverno). Questo almeno per le regioni meno fredde.  Nel campo automotive i motori ibridi già ci sono ed è presumibile una loro progressiva espansione. Per arrivarci, però, non possiamo regredire nell'800.

Bruno, quello che fai tu non determina i bisogni della società nel suo insieme.
Se ti muovi solo a piedi e stai al gelo è un problema tuo, ma non puoi condizionare gli altri.
E se sei salutista sino a questo punto, smetti pure di mangiare, perchè tutto il cibo che mangi, e dico proprio TUTTO, è molto peggio dell'aria che respiri. Puoi ritirarti a vivere in qualche angolo remoto del pianeta, ma non sopravviverai PULITO neppure pescando il pesce con le tue mani, perchè il pesce contiene molecole di plastica. Mi dispiace per te: sei nato nell'epoca sbagliata. Se nascevi secoli fa avresti respirato aria anche peggiore, ma senza saperlo, e saresti campato 40 anni, forse, infelice e contento.
Questo non significa che dobbiamo sempre tenerci la parte negativa della medaglia per quello che è, ma neppure dobbiamo rinunciare per questo alla parte buone.
Anche la RETE, su cui scrivi è spesso LETAME, ma non per questo rinuinci ad usarla, mi pare.

Due cose che mi erano sfuggite: la prima è che se la sorgente degli inquinanti sono le auto e il riscaldamento negli ultimi 20 anni abbiamo avuto straordinari progressi tecnici e normativi per i quali le auto nuove e le case nuove (ma anche quelle vecchie) inquinano solo una frazione di quanto inquinavano allora.

Il ragionamento è semplice: se a fronte di un cotanto miglioramento tecnologico e normativo la situazione non è migliorata allora contemporaneamente altri aspetti sono peggiorati in maniera drammatica.

Mi piacerebbe che qualcuno indagasse questi aspetti e che i prossimi interventi fossero volti a intervenire su questi anziché raschiare il fondo del barile.

La seconda considerazione, sulla stagionalità dell'inquinamento, è legata al fatto che a ottobre non solo si accendono i riscaldamenti e il traffico aumenta, ma anche le piante, unico filtro efficace capace di ripulire l'aria dalle polveri sottili, perdono le foglie e si mettono a riposo diventando del tutto inutili sul piano di risanamento dell'aria.

... io semplicemente mi domando e Vi domando se la Vostra percezione dell'aria, del come respirate, camminando ovviamente, (non chiusi in abitacolo di auto o in casa)... se la Vostra percezione è buona, se non avvertite da voi, indipendentemente da ogni considerazione e statistica ... la eccezionalità negativa di quanto respirate.

Gran bell’argomento sul quale potremmo scrivere di tutto di più.

Sono d’accordo con Puglia per gli aspetti tecnici e con Bertini per la panoramica.

Tuttavia le preoccupazioni della Signora Germana sono del tutto condivisibili.

Ci si chiede che fare ?

A mio avviso Puglia centra in pieno quando scrive delle condizioni atmosferiche descrivendole determinati posto per assunto che le auto non si fermano e neanche il riscaldamento per tutte le condizioni anche culturali descritte da Bertini.

E’ vero che le start-up tecnologiche a favore dell’innovazione fuori dal settore hi-tech o della comunicazione certamente appetibili dalla grande finanza, non sono così incentivate come dovrebbero ( ed Io ne sono una testimonianza peraltro con un progetto premiato davvero vicino all’argomento   ).

Ma la ricerca è osteggiata " tout court ", non abbiamo i garage della silicon valley dove tuttavia sono gli Steve Jobs o gli Zucherberg a fare la voce del leone.

Degli esempi:

un sicuro contributo possono darlo gli asfalti antinquinamento oggetto di ricerca e innovazione ma ancora poco usati, quando si rifanno i manti stradali si dovrebbero usare questi materiali invece di buttare bitume convenzionale.

Altra soluzione da utilizzare possono essere i pannelli fotocatalitici che lavorano con il sole e offrono buone prestazioni in termini di conversione delle polveri sottili in polvere pesante che cade per gravitazione rendendosi inerte, ma anche questa tecnologia costa e nessuno pensa ad installarli lungo le arterie principali, a fianco ai pannelli fonoassorbenti o sulle pareti delle gallerie cittadine corte o lunghe che siano ( non dimentichiamo che le tangenziali sono transitate dai mezzi pesanti ).

L’unica applicazione del genere è nella galleria costruita per il tunnel Eritra/Expo, zona Vialba/Musocco, all’altezza del camino aeraulico, grazie ad una forte collaborazione tra Noi cittadini nella veste di consulenti e l’assessorato, ma si parla di finanziamenti arrivati per le opere necessarie ad Expo, quindi sufficienti per certe scelte anche tecnologiche ( ecco un bell’esempio di partecipazione attiva ).

Natura contro natura, sono necessari gli alberi come naturale convertitore di smog, quindi andrebbero impiantati quanto più possibile sulle strade, soprattutto in periferia dove non ci sono strade alberate, oltremodo sarebbero un notevole miglioramento estetico.

Poi le caldaie condominiali, basta fare un decreto di limitazione delle temperature a partire dalla produzione di acqua calda da inviare ai radiatori, fissiamolo a 18 C° con tanto di sigillo ministeriale Ispels e chi ha freddo si veste ( come scrive Puglia ).

Questo porterebbe l’automazione delle caldaie ad accendere i bruciatori molto meno frequentemente.

Peraltro le case hanno anche molti più problemi di sanificazione dell’aria se sono molto calde ( non ha caso si acquistano macchinari per purificare l’aria satura di particelle negative consumando energia elettrica e quindi contribuendo all’inquinamento senza parlare dell’effetto Radom, sostanza radioattiva presente in natura, che si accumula non aerando adeguatamente gli ambienti ).

Qui convengo con Bertini sul tema della cultura e sull’informazione/formazione vs la gente ma anche e soprattutto vs quelle persone che dovrebbero farsi carico seriamente e assiduamente del problema anche attraverso veri e propri incontri con la cittadinanza, quartiere per quartiere, anche prevedendo degli sgravi fiscali ( il "dio danaro" fa sempre la sua bella figura ).

Mi rendo perfettamente conto che il problema non è solo Milano, ma Milano è abituata a fare da traino, iniziamo da qui, da scelte coraggiose anche se politicamente sconvenienti. Dobbiamo essere capaci di esaugurare a favore del cambiamento, in questi tempi incerti serve lungimiranza e dei "capitani coraggiosi".

Gianluca Gennai

Carissimo Puglia,

hai perfettamente ragione, le valvole termostatiche sono davvero il più grande e ingannevole sistema illusorio in tempi moderni, escogitato dai grandi players per fare business attraverso false informazioni e pretenziosità fino al definirle una delle soluzioni risolutive in termini di smog e risparmio energetico.

Come ben descrivi, quelle utilizzate nella maggior parte dei casi non sono che dei semplici rubinetti dato che funzionano sulla base di una posizione sostanzialmente adimensionale della manopola di regolazione, cioè non si sa esattamente a quanto corrispondono i numeri da 0 a 5 in termini di temperatura impostata anche se l’ente ENEA stabilisce più o meno a cosa corrispondono addirittura consigliando la posizione 3 teoricamente corrispondente a 20 C° ( la vera valvola termostatica utilizzata a livello industriale è regolata da un feed-back dato da una sonda di temperatura remota posta in un punto ottimale alla regolazione di un processo, ma questa è materia ben lontana dal vissuto quotidiano ).

Ci sono delle soluzioni assai perfomanti ma quanto costano ?

Pochi possono permettersi simili scelte e quindi la massa, il buon gregge, fa la lana, cosi non rischia di essere sacrificato in nome dell'agnello pasquale.

Men che meno se queste soluzioni si collocano nell’ambito del risparmio energetico proprio per la ragione sopra descritta ( potremmo avere 22 C° in casa ma la valvola non li sente in quanto collocata in un angolo della casa dove staziona una sacca di aria fredda, quindi non si chiude ).

Non parliamo poi di trasmittanza delle pareti e dei pavimenti praticamente dei veri e propri condensatori in grado di rilasciare il caldo o il freddo secondo esposizione e collocazione a livello infrastrutturale o geografico se non adeguatamente termoisolati o di infissi malmessi o degradati.

Alla fine questi dispositivi, se non supportati da altre soluzioni tecniche a valle di uno studio della propria abitazione tramite una consulenza fatta da un professionista serio, non sono che una spesa in più per le famiglie, convinte di avere dei benefici oltremodo obbligate dalla legge che non dice tutto, che non accompagna il cittadino verso un vero miglioramento del proprio status come dovrebbe, facendo cosi da spalla alle aziende impegnate a conquistare i mercati anche attraverso le vie brevi del proporre prodotti davvero mediocri e del tutto inefficaci.

Se poi scendiamo nel dettaglio dei contatori e delle equazioni di calcolo che determinano la spesa per ogni singola utenza, arriviamo direttamente ai tribunali ( infatti molti condomìni sono oramai quasi in causa con le società di gestione delle utenze perché i numeri non tornano fino al paradosso che porta molte famiglie a spendere di più rispetto a prima ).

Non dimentichiamo che ogni singola famiglia ha sborsato mediamente 3.000 euro per l’istallazione dei suddetti dispositivi.

Infine sappiamo bene quali siano gli aspetti che regolano i sistemi termici e i concetti fisici dei termosifoni che peraltro possono essere di ghisa o di alluminio con notevoli differenze tra loro apparentemente calcolati da dei K correttivi impostati dal tecnico installatore e riconducibili alle normative standard che teoricamente tengono conto della dimensione del termosifone e della sua tipologia.

Il problema è davvero complesso e fin quando non avremo una classe politica all’altezza delle complessità dei tempi ( e non dico che devono essere esperti in materia ma almeno onestamente capaci di capire i propri limiti e a chi rivolgersi ), non riusciremo a fare niente in merito all’argomento per il quale ci stiamo confrontando e questo non riguarda la sola Milano ma va ben oltre, rimanda ai livelli alti di una gestione dei sistemi su scala mondiale.

Milano non è che una particella infinitesimale rispetto al tema dell’inquinamento e per questo l’argomento non deve essere posto come un'emergenza cittadina ricadente unicamente sui veicoli o sulle scelte delle singole famiglie che vengono vessate come se fossero direttamente responsabili del disastro ambientale a tal punto da farle sentire colpevoli.

E’ necessaria una visione ben più alta, assai più grande che porti ad un cambiamento strutturale definitivo. La giunta dovrebbe muoversi magari all’unisono con altre grandi metropoli europee assai più strutturate anche in termini di trasporto pubblico determinante in funzione dell’inquinamento veicolare ( basti pensare che i Km di metropolitana a livello nazionale non arrivano a coprire la rete parigina ).

Tuttavia non bisogna desistere, occorre insistere anche attraverso inserimenti " a gamba tesa " per mantenere un livello assiologico alto rispetto al contesto scarsamente capace di informare correttamente la cittadinanza o quanto meno incapace di dare diversi punti di vista, di dire esattamente la verità che è quella ricadente sull’impegno pubblico in termini di ristrutturazioni urbanistiche condominiali e pubbliche, maggiori investimenti sul trasporto a basso coefficiente inquinante che non è necessariamente la metropolitana, tutorial arborei, formazione a partire dalle scuole materne, vicinanza e fermezza nei confronti delle società non indigene in termini di rispetto delle regole, maggiore impegno culturale a tutti i livelli partendo dall’alto, dalla classe dirigente.

Bisogna insistere anche e solo per un concetto filosofico che rimanda all'epistemologia declinata al sociale nel senso di una società fatta d'insieme di individui dotati di diversi livelli di autonomia, relazione ed organizzazione che, variamente aggregandosi, interagiscono al fine di perseguire uno o più obiettivi comuni attraverso le diverse conoscenze.

Gianluca Gennai

Sono decenni che discutiamo del catino padano e dell'emergenza ricorrente per l'inquinamento atmosferico.

Possiamo dire che, tecnicamente, non ha più senso chiamarla "EMERGENZA"? L'emergenza è la circostanza imprevista, l'accidente. Qui, cosa c'è di imprevisto e imprevedibile? In una situazione che, per giunta, è aggravata da un cambiamento climatico che ormai solo gli stolti possono negare.

Ricordo che con Dario Fo e Franca Rame e molti altri, cittadini, associazioni e comitati, avevamo costituito un "Comitato di Salute Pubblica". Era forse il 2004. Da pochi anni ero presidente dell'associazione Fiab Milano Ciclobby.

Con loro avevamo organizzato presidi e manifestazioni con migliaia di persone (a Milano era il tempo del sindaco Albertini, regnante Formigoni al palazzo della Regione).

Avevamo depositato un ricorso urgente - ex art. 700 c.p.c., insieme a molte decine di altre persone - contro Regione e Comune perché finalmente si imponessero, se non altro per via giudiziale, le misure che la politica non sembrava in grado di prendere o più precisamente non voleva prendere.
La magistratura, giustamente, si tirò fuori da questo compito di governo e disse che si tratta di misure che attengono alla discrezionalità amministrativa, limitando l'esercizio del potere giurisdizionale (cfr. Trib. Milano, Sez. I civ., Galli+177 vs. Comune di Milano + Regione Lombardia, Ord. 1 giugno 2006, Rel. Gandolfi).
Sono trascorsi anni e ancora si discute. E passiamo da un'emergenza all'altra (tutte ampiamente prevedibili e previste) con una politica che, quando va bene, procede in ordine sparso. Senza una strategia chiara e condivisa. Ognun per sé, con un atteggiamento irresponsabile. Vagheggiando soluzioni di lungo periodo (ma, diceva Keynes, "i tempi lunghi sono quelli in cui saremo morti").

Se l'inquinamento uccidesse istantaneamente, anziché nel lungo periodo; se le persone cadessero al suolo come mosche stecchite, anziché tossire o avere gli occhi arrossati e i polmoni irritati, probabilmente sentiremmo, almeno qui, almeno ora, questo problema come vicino e urgente. Un problema finalmente "nostro": mio, tuo. Che ci riguarda qui e ora e che non tocca ai nostri nipoti affrontare. Qualcosa di fronte a cui non si può continuare a fare finta di nulla. Si invocherebbero misure straordinarie. I commentatori la smetterebbero di gingillarsi con il pettegolezzo. Il sindaco si impegnerebbe mettendoci la faccia, anche per la città metropolitana che rappresenta, e anche scegliendo azioni impopolari.

Invece, l'inquinamento uccide lentamente, corrode più che colpire. E il contributo causale è dato da dosi ripetute di veleno. In pratica, la causa c'è, e si vede, ma opera in modo che ognuno possa dire: "non è colpa mia".

E allora andiamo avanti così! Nel nome di un progresso che poi tanto progresso non è.

BRAVISSIMO !!! Ecco una proposta concreta. Non risolve il problema ma certamente aiuta. 
Meno chiacchiere ideologiche e più fatti concreti e proposte ragionevoli.

Debbo smentirti, Germana, mi dispiace, almeno per quanto attiene alle domeniche a piedi. 
Le targhe alterne diedero risultati modesti, mi pare, e non obiettivamente comprovati.
Un risultato scientifico verrebbe da uno stop totale della circolazione per almeno 7..10 gg ed in condizioni di tempo stabile, in assenza di ventilazione. Vedresti certamente una diminuzione ma molto modesta in rapporto al sacrificio. Qui serve essere scientifici, non dare presunte panacee in mano alla folla.

AREA C

Caro Sindaco,

La invito ad intervenire in maniera drastica sul problema ambiente/inquinamento senza restare in quella "terra di nessuno" dettata da una certa diplomazia che contraddistingue il suo mandato fin dall'inizio ma che in situazioni come queste deve essere messa da parte.

Occorre ampliare l'Area C alla circonvallazione esterna, con aumento da 5 a 10 euro per chi viola il divieto.

Contemporaneamente si potrebbe ridurre a 150/200 euro il pass dei residenti (ora è 250 euro) considerando che, ampliando l'Area C, i cittadini costretti ad acquitare il pass saranno evidentemente molti di più rispetto a coloro che ne fanno uso attualmente.

Mi chiedo spesso come mai a pochi metri (metri: non centinaia di metri) da piazza della Scala, in via Manzoni davanti alle Gallerie d'Italia, siano stati collocati ben due punti di sosta per pullman, segnalati con apposite paline di fermata.

Uno è per i bus dei "city sightseeing" e capisco che la collocazione possa avere senso per il carico e lo scarico dei turisti: spero ovviamente che questi mezzi circolanti siano accuratamente scelti e garantiti a basso impatto ambientale.

Capisco meno il secondo parcheggio, dedicato ai "turisti dello shopping", dove sostano i pullman diretti ad un grande centro commerciale fuori città: perché quei pullman devono sostare in pieno centro? Perché non spostarli verso l'esterno della città, in corrispondenza di adeguati nodi di interscambio con il TPL?

Ci sono però anche altri pullman che svolgono servizi privati: qualche sera fa ne ho contati addirittura tre, fermi intorno alle 19 lungo quello stesso marciapiede, verso piazza Scala.
A lungo fermi, ma col motore acceso!
Ecco, questo è davvero inaccettabile. E credo che sia necessario, anche in considerazione della grave situazione di inquinamento atmosferico a tutti nota, pretendere controlli sistematici e sanzionare gli abusi, non bastando la mera sensibilizzazione o gli appelli al buon senso.
L'ho detto seduta stante ai due agenti della polizia locale che presidiavano palazzo Marino, e l'ho segnalato formalmente anche al sindaco perché dia adeguate indicazioni ai suoi assessori e agli uffici competenti.

Confido di ricevere un riscontro.

quello che si legge:

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_ottobre_31/sei-nuove-zone-30-frenano-smog-corvetto-qt8-isola-bovisa-giambellino-f280cbca-be03-11e7-8e60-2d5eabe785bf.shtml

sembra che la zona 30 sia una "soluzione" per inquinare meno.

niente di più sbagliato. una vettura, ma in generale qualsiasi veicolo a motore a combustione, a velocità ridotte es 30kmh non lavora in condizioni di efficienza e pertanto inquina sicuramente di più di un veicolo che viaggi a 60kmh a velocità costante.

per ridurre l'inquinamento da veicoli di trasporto occorre invece creare delle zone di traffico veicolare "costante" e ottimizzato (tra 50 e 70kmh) in modo da ridurre le continue frenate e accelerazioni che sono il vero e preponderante elemento di consumo e quindi di inquinamento

certamente una zona 30 è adatta al tessuto urbano perchè implicitamente più "sicura", ma occorre - ancora - definire bene gli obiettivi: vogliamo ridurre gli incidenti? vogliamo ridurre l'inquinamento?

o ancora: vogliamo semplificare la vita ai cittadini? o vogliamo fare spendere meno ai cittadini? 

insomma, anzichè soluzioni concrete e piani di lungo respiro sui soliti temi ci sono le solite incertezze  e le solite mezze verità.

agghiacciante.

Assolutamente vero Andrea, e questa è una prova della IGNORANZA tecnica di amministratori che pretendono di imporre alla cittadinanza norme che dovrebbero essere a sua tutela.
Come ben dici, il minimo di inquinamento si ottiene riducendo al massimo rallentamenti e ripartenze, quindi rendendo scorrevole il traffico. Il motore consuma meno se lavora ad un regime di giri intermedio tra il minimo ed il massimo.
Quanto alla pericolosità derivante dalla velocità, è innegabile che l'energia di frenata sia proporzionale al quadrato della velocità, per cui a 30 km/h o a 50 km/h confrontiamo 900 con 2500, un numero quasi tre volte superiore, ma NON è vero che gli SPAZI di frenata cambino molto, perchè tutto dipende dalla capacità del sistema frenante, freni e pneumatici, di assorbiere queste energie in uno spazio di tempo molto piccolo. Se la velocità è di 5 o do 10 km/h, tanto per capirci, lo spazio di frenata è lo stesso: conta di più il tempo di reazione. Se paragoniamo 130  180 km/h è ben altro discorso, perché qui serve molto spazio di frenata per dissipare tutta l'energia cinetica.  Perciò chi promuove queste soluzioni dovrebbe tornare a scuola, invece di fare il legislatore.
La sicurezza si promuove in maniera diversa, per esempio ostacolando con barriere anche esteticamente gradevoli attraversamenti pedonali pericolosi se al di fuori delle strisce pedonali, eliminando gli incroci a semaforo, dove un passaggio tardivo col giallo-rosso rischia di produrre una catastrofe a qualsiasi velocità. Le rotonde, che ormai si sono molto diffuse impediscono che questo si verifichi. Sulle vie di grande scorrimento si potrebbe consentire lo scatto del semaforo al verde subordinato alla assenza veicoli molto prossimi provenienti dalla direzione di potenziale conflitto, rilevandoli mediante telecamere intelligenti. Tutto a portata di tecnologia, solo che non RENDE come gli autovelox, ma salva solo la vita delle persone.

Condivido integralmente il tuo pensiero, Gianluca. Le astrazioni sono una cosa e la vita reale è altro ed è fatta anche delle cose che descrivi. Domeniche a piedi ? I milanesi abbandonavano Milano la Domenica sin da quando ero bambino, e circolavano le prime 600 ... Allora si andava all'idroscalo, o poco oltre, magari, ma fuori, nel verde, all'aria aperta. E non basta il "parco cittadino" a darti uno "stacco" ... e tuttavia ben vengano i parchi, ma non sono la soluzione di una vita inscatolata in città.

All'età di 19 anni ho avuto la mia prima automobile. All'improvviso mi sono sentito LIBERO !!!
Ero finalmente libero di scoprire il mio paese, fuori dai confini della città, e che qualcuno non mi venga a dire che c'erano treni ed autobus, perchè vanno bene da città a città, non per esplorare un territorio.
I detrattori degli autoveivoli dimenticano che l'intera nostra civiltà industriale è nata, è fondata e sta in piedi grazie alla MOBILITA', che non è mai abbastanza veloce. E si vorrebbe tornare alle biciclette ? Perchè non ai cavalli ? Inquinano ? Si, come tutto il resto, perchè lo sviluppo di questo mondo basato sul benessere comunque diffuso non è privo di impatto sul territorio. Cerchiamo di ridurlo con misure ragionevoli, di buon senso, non con assurde campagne ideologiche fondate sul nulla.

Dubito che i Cittadini possano avere voce in capitolo quando sono governati "da sempre" da una massa di co...oni che antepone gli interessi privati ai Diritti Primari, Salute quindi in testa.

Co...oni che ultimamente pensano di risolvere i problemi aumentando il costo del biglietto, anzichè imporre il ticket a che si muove in città "per puro divertimento" dalle 19,30 in poi.

Si aumenta il biglietto di 50 centemi e non si chiede di contribuire a quelli che inquinano per diporto con 5 euro, tariffa che, visto che i nostri co....nazzi si riempiono la bocca portando ad esempio Londra, dovrebbe essere portato, come mi risulta sia lì, a 30 Euro.

Ma naturalmente è difficile che dei servi possano applicare tale tariffa, mettendosi contro ai commercianti e dopo aver permesso che venissero costruiti in pieno centro dei parcheggi a pagamento.

Ma dopotutto, consoliamoci, anche la salute è un business e, "anche in questo caso", qualcuno potrà fare affari sulla pelle nostra, grazie a dei servi che si spacciano per Servitori

Io penso che ci si debba occupare invece delle Polveri sottili, e soprattutto, anche di quelle più piccole, il PM 2,5 per intenderci che arriva a penetrare nelle cellule.

Quindi, la soluzione, per Milano, penso debba essere, chiaramente abbassare il riscaldamento e i primi a farlo/pretendere che lo si faccia nel proprio condominio, dovrebbero essere i residenti stessi, se a loro sta a cuore la salute loro e dei loro cari.

Contemporaneamente fermare il traffico in entrata, Milano è una città con una miriade di uffici e il traffico in entrata è spaventoso, senza considerare quello che entra per "diporto" nelle ore serali/notturne, senza pagare pegno.

Si debbono quindi prevedere parcheggi di intersambio alle soglie della città e potenziamento dei mezzi di superficie, visto che, fintanto non si arriva ad eliminare o ridurre drasticamente le polveri sottili le metro risultano essere delle camere a gas dove le concentrazioni di polvere dannose sono 3 volte quelle di superficie, a Milano da sempre fuori norma.

Andrebbero inoltre ASSOLUTAMENTE vietate le apparecchiature da pulizia con soffio ad aria, solo degli emeriti deficienti infatti non arrivano a capire che soffiando le polveri sottili che magari grazie alla pioggia si sono depositate sul terreno, vengono rimesse in circolo.

Per quanto poi riguarda l'inquinamento globale penso sia un problema che vada affrontato guardando ad altri livelli. Penso per esempio alle emissioni dei bovini di allevamento, che sembrano essere maggiori e quindi più inquinanti di quelle delle auto, dato che sono al chiuso sarebbe sufficiente penso recuperare gli efluvi, che potrebbero forse anche trasformati in metano, evitandoci anche di doverlo importare.

Questo sempre se............ non avessimo dei servi co....ni che da sempre ci governano e che guardano a far fare affari ai pochi a scapito dei Diritti Primari dei molti, incluso il non renderci autonomi in tema di energia

Non ho tenuto la documentazione, mi pare però a suo tempo di aver letto qualcosa di un certo Dottor Montanari, ma sicuramente, visto che lei è tanto preparato, sarà in grado di reperire delle fonti attendibili. Comunque sempre in tema di buon senso mi pare non ci voglia un professore e, ancor meno un genio, per capire che se le particelle di PM 10 fanno talmente danno, da farci pagare fior di multe quando superiamo i limiti, delle particelle con un diametro molto ma molto più fine non possono che farne di maggiori, in quanto possono penetrare più in profondità. Dubito però che, se ricerche sono state fatte siano a disposizione del pubblico, visto che i risultati allarmerebbero troppo l'opinione pubblica e..... molti settori economici, e anche la Finanza ad essi collegati, ne verrebbero danneggiati mentre invece, se non si interviene le Multinazionali del Farmaco e la Sanità Privata possono continuare a fare utili.

E dopo tutto, i fatti dimostrano che, una delle priorità per quelli che ci governano NON sia la tutela della Salute Pubblica e perchè meravigliarsene se, noi per primi non ce ne preoccupiano/occupiamo e anzi, remiamo persino contro a quello che dovrebbe essere uno dei nostri interessi primari.

Metterla sul ridere trovo che non la elevi ad autorevole. Chiaramente io non sono un esperto e sicuramente non ho mai pensato di torturare ulteriormente le povere bestie mettendo loro una canula nel deretano ma piuttosto, visto che ho letto di un caso di una stalla saltata in aria a causa dei gas prodotti dalle mucche, penso che qualcuno di più evoluto di chi si limita a rimanere ancorato al passato, potrebbe magari trovare invece una soluzione per trasformare un danno in qualcosa di utile. Penso sarebbe sufficiente prevedere un circuito nella stalla che recuperi i gas dannosi e li convogli in un silos, in modo che i gas recuperati possano poi essere utilizzati sotto forma di energia per la gestione delle stalle stesse e delle abitazioni adiacenti. Dopo tutto una massa di co....ni ha continuato a teorizzare che l'unico modo per gestire i rifiuti fosse quello di incenerirli, tranne poi scoprire che invece potevano tornare ad essere in massima parte una risorsa e creare anche nuovi posti di lavoro.

Scusa ma, vista l'esplosione della stalla in Germania, "da profana",  dubito che non ci si sia invece concentrati sui gas intestinali emessi dagli animali, limitadosi invece a recuperare il solo letame che non sembrerebbe invece essere il problema principe, dato che, per sviluppre gas deve essere stoccato e fatto fermentare.

Non è affatto una fake news!

http://www.repubblica.it/ambiente/2014/01/28/news/mucche_gas_metano_esplosione_germania-77144975/ 

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/01/28/Bovini-flatulenti-fanno-esplodere-stalla_9976209.html 

e, se così fosse, tu proporresti di areare il locale, ossia immettere nell'atmosfera i gas tosdici che la distrugono?

Concordo invece sul fatto che le deiezioni di TUTTI gli animali, umani inclusi, dovrebbero essere recuperate, in modo che da un danno si trasformino in oro puro, evitando di continuare ad essere dipendenti e ricattabili da Multinazionali quotate in borsa e quindi, in massima parte estere. 

Arrivo addirittura a proporre che i maggiori fornitori di "materia prima", dovrebbero aver diritto a delle agevolazioni in tal modo si porterebbe avanti un consumismo positivo, visto che il consumo comunque da lavoro = chi più caga, meno spende.

E, non punto affatto a metterla sul ridere, bensi a proporre soluzioni.... logiche che, dubito, molti geni continuano invece a considerare marginali.

Come ho detto e ribadito = Concentrati!!! non ho affatto la pretesa di mettere una canula nel deretano delle mucche BENSI' recuperare il metano che circola nelle stalle, anziché, come suggeriresti tu, immetterlo nell'atmosfera = produrre una risorsa ANZICHE'.... un danno, come hanno fatto, per molto tempo, i rin........ti che pensavano che i rifiuti andassero inceneriti anziché recuperati.