Parco dei 600: proposta di recinzione e chiusura notturna

PARCO DEI 600/EXPO - BANDE, ASSALTI E BASTONI

Alla cortese attenzione:

Alla Vicesindaco e Assessorato alla Sicurezza: Gentilissima Signora A.Scavuzzo. 

All'Illustrissimo Sig. Prefetto di Milano

Direzione Questura di Milano - Polizia di Stato

Comando Compagnia Carabinieri di Musocco

Al Presidente del CDZ8: Sig. Simone Zambelli  

Pur comprendendo il momento di grande apprensione per i recenti casi di contagio e l'emergenza in cui si trova la città, recentemente si registra un aumento della delinquenza nell’area del Parco dei 600/Parco Expo in zona Vecchia Musocco/Certosa.

Accantonato il progetto di chiusura notturna, proposto da un cittadino che ha a cuore la zona, uno dei pochi che si muove mettendoci la faccia e il tempo per cercare di non lasciare andare quanto fatto in termini di riqualificazione con tanta lotta e sacrificio, appare evidente un momento di parziale lassismo generale, in questa zona che recentemente subisce una progressione gli episodi di prevaricazione se non di aperta sfida, da parte di “bande” nei confronti dei residenti, ma anche delle Istituzioni, nell’assenza quasi totale di controllo o dissuasione anche tramite videosorveglianza non ancora installata nei punti strategici del quartiere.

Aggiungerei che la notte, l'intera zona è abbandonata a se stessa e di giorno (ore 10.00 del mattino), recentemente c'è stata una Rapina ad arma bianca in una gioielleria di zona che solo per caso, non è finita nella tragedia.

Un centro di spaccio ma anche di “ricreazione criminale”, attraverso abusi, furti, danneggiamenti ma soprattutto controllo del territorio anche sfidando apertamente chi si oppone, fino alle minacce di entrare nelle proprietà o nelle abitazioni, dalle quali sono partite le proteste. Anche nel caso della rapina, fu un abitante della zona a opporsi fisicamente ai rapinantori.

Di seguito la testimonianza e lo sfogo di chi ha vissuto sulla propria pelle, l’ennesimo episodio di “criminalità di periferia”, perpetrata da branchi di sbandanti, purtroppo liberi di agire.

Comitato Quarto Oggiaro

17 febbraio 2020
Contributo del Sig. S.P.

PARCO DEI 600, Ore 3 di notte(questa notte) .... Mentre la maggior parte del branco bivacca come al solito nell'area Bambini come quasi tutte le sante sere, pare che 2 o 3 elementi dello stesso gruppo stia provando a rubare un motorino proprio all'ingresso del parco. Un signore gli urla qualcosa per cercare di farli desistere. È l'inizio del delirio.... Lancio di bastoni contro le finestre del condominio fronte parco, minacce e addirittura tentativo di entrare nel portone del condominio per salire... I segni sono ben visibili, insomma cose mai viste.. E tutto stò delirio per cosa.. Per aver cercato di difendere una proprietà? Ovviamente chiamate le forze dell'ordine che però bho.... Rimango sempre del parere che il parco esteticamente sarà anche più bello degli storici "campi" ma sicuramente prima, in più 50 anni di vita queste cose non sono mai successe. La gente questa notte si è molto spaventata... Se questi possono permettersi di fare quello che vogliono a tutte le ore e senza controllo siamo purtroppo solo all'inizio della fine. Visto che stò maledetto parco è stato costruito va anche controllato.

Non so se l'episodio è stato denunciato ma non è questo il punto, mi chiedo se questo possa essere accettabile perché da considerarsi fisiologico o se invece sia tollerato come qualcosa che può essere una valvola di sfogo, quasi normale per una periferia, onde evitare di peggio. Sullo sfondo una comunità che non si piega e prova a reagire a proprio rischio e pericolo, senza porsi il problema delle conseguenze, pensando di avere al fianco le Istituzioni, a volte molto efficaci ma non sempre, soprattutto di fronte a qualcosa che viene declinato come una “ragazzata” fino a quando, come successo in altri quartieri, dalle minacce si passa ai fatti e in quel caso furono i Vigili del Fuoco, qui sono persone spesso anziane che non accettano l’usurpazione della propria tranquillità.

Gianluca Gennai

All’Illustrissimo Sig. Prefetto Dott. Renato Saccone

Al Comandante dei Vigili Urbani di Milano: Dott. Marco Ciacci

Al CDZ8. Commissione Sicurezza

Passano gli anni e tutto è come dev'essere in periferia.

Dietro segnalazione da parte dei residenti, da qualche giorno sembra che il Parco dei 600 di via Fabrizi tra la vecchia Musocco e Quarto Oggiaro, sia diventato un centro di accoglienza con tanto di tende installate in zona riparata e di colore mimetizzante. A tal proposito e per via delle dinamiche che si notano intorno alla tenda, non sembra possa ritenersi ad uso camping.

Il Parco purtroppo è in una zona di passaggio estremamente critica e soggetto a diverse modalità d’uso poco appropriate per un Parco nato per volontà e caparbietà dei cittadini e per i cittadini.

Aggravante e molto critico il fatto che sia il Parco di Villa Scheilbler che il Parco Verga, nelle vicinanze, vengono chiusi la notte e questo dà luogo alla ricerca di zone dove, loschi individui, possano praticare attività poco costruttive.

Ricordiamo che qui transitato famiglie e ragazzini che vanno al vicino Oratorio, spesso da soli data la vicinanza con il quartiere vecchia Musocco. Inutile citare gli orti dei pensionati e il parco giochi oltre alla zona per svago cani.

Fino a qualche tempo fa, si vedevano Agenti in moto e una certa attenzione, oggi tutto questo è quasi completamente assente e qui si stanno rigenerando modelli che in questa zona conosciamo molto bene (purtroppo). Rilanciamo il tema della chiusura serale e soprattutto della sicurezza anche di giorno visto che pare un’area abbandonata da Dio e che, rispetto a cinque anni fa, nulla è cambiato nei modi di usfruire di spazi pubblici.

Gianluca Gennai

All'illustrissimo Sig. Prefetto: Dott. Renato Saccone 

Al Sig. SIndaco di Milano: Dott. Giuseppe Sala

All'Assessore alla Sicurezza: Dott. Marco Granelli 

Al Comandante dei Vigili Urbani: Dott. Marco Ciacci

E per conoscenza: Alla presidente di Municipio 8: Gentilissima Dott. Giulia Pelucchi

Eccoci ancora qui con la questione del Parco dei 600, irrisolta e urgente, specchio di questo quartiere adiacente a Mind.

Sono 5 anni che scrivo dell'argomento e certo non scrivo a titolo personale, e da 5 anni la questione è peggiorata tanto da indurre i cittadini del quartiere vecchia Musocco a raccogliere delle firme, attraverso l'impegno del Comitato Quarto Oggiaro (Angelo D'Auria sempre presente) e della Vecchia Musocco (ad oggi sono circa 700) per dare ancora di più un segnale di disagio e di cittadinanza attiva per segnalare la mancanza dei requisiti minimi che si presuppone siano la base di un'accettazione, sia pure un disagio, di una condizione di vivibilità a ridosso del parco dei 600 da una certa ora del pomeriggio in poi, anche se non si escludono processi illegali durante il giorno (più volte segnalati). Io credo sia giunto il momento di prendere questa decisione, di non idugiare oltre, i cittadini sono esasperati e non è accettabile che si arrivi a una condizione di stress cosi alto. Pare vi sia un rifiuto ad accogliere un grido che arriva da quella cittadinanza alla quale viene chiesto di accettare ogni disagio, a partire dai Centri di accoglienza, dalle presenze extra quartiere che qui transitano giusto per una festicciola folkloristica o una bella adunata di clan, di spacciatori e quanto di altro possa arrivare da quella Milano sotto la soglia, quella "fogna verticale", oggi evidentemente ancora ben strutturata e presente, difficile da estirpare che non può che vivere illegalmente vista la soglia minima di sopravvivenza che a Milano arriva a toccare il ceto medio e che caratterizza gli indici di costo delle case. Un'immagine di una realtà di periferia.

Qui ci sono personaggi politici del M8 che s'impegnano, che fanno del loro meglio, iniziative lodevoli, c'è una Fondazione Perini encomiabile, molti privati cittadini attivi ma non bastiamo.

Inutile ritornare su argomenti persino retorici oramai, della mancanza di una presenza delle Istituzioni (questa è la vera forza di uno Stato del Diritto) giusto per dare un segnale ai cittadini e ai tanti disadattati se non deliquenti che il quartiere è costretto a tollerare per scelte che sono piovute dall'alto e per i soliti argomenti che da anni affliggono le periferie milanesi percepite dalla politica dominante non così disagiate, o per meglio dire: conviene dire cosi.

Certo, si chiameranno sbandati, poco di buono, poveri cristi, disadattati ma delinquono in modi che spesso non vengono neanche presi in considerazione e ciò non limita il malessere che staziona e che porta in se i segni di una sconfitta che si ripete.

Io spero si possa almeno diminuire una pressione e una percezione di abbabono che qui è davvero oltre la soglia della vivibilità.

Gianluca Gennai