Questo sito utilizza cookie anche di terze parti. Per avere maggiori informazioni e per negare il tuo consenso all’utilizzo dei cookie clicca qui. Se prosegui la navigazione acconsenti all’utilizzo dei cookie.OK
Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze, ma anche qualche "diversamente giovane", che si pongono delle domande e che, insieme, cercano di trovare...
Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze, ma anche qualche "diversamente giovane", che si pongono delle domande e che, insieme, cercano di trovare qualche risposta.
Il Laboratorio di Cultura Civile nasce per cercare di dare un senso a quello che accade intorno a noi. Abbiamo imparato a non accontentarci delle risposte immediate, scontate. La nostra più grande ambizione è quella di provare a fare ricerca. Una ricerca libera dai pregiudizi, dai condizionamenti, dalle visioni politiche, anche se questo significa mettere in discussione le nostre convinzioni più profonde.
Ci serviamo dello "sguardo complessivo" come metodo di osservazione e di analisi.
Avere uno "sguardo complessivo" significa ricercare che cosa alimenta i processi intorno a noi andando oltre i singoli eventi. Si tratta di aree nevralgiche che consentono e generano gli avvenimenti con cui veniamo in contatto. Noi chiamiamo queste aree "forme". "Sguardo complessivo" significa dunque analisi delle forme e superamento degli ambiti particolari.
Definiamo di comune accordo i nostri argomenti di studio; ci incontriamo una volta al mese per discutere e fare il punto sulla nostra ricerca, ma lavoriamo in autonomia tra una riunione e l'altra. Siamo aperti a chiunque voglia unirsi a noi in questa avventura.
Sì, è interessante. Il filone sulla crisi delle istituzioni democratiche mi sembra uno dei più stimolanti, anche se presenta delle difficoltà (come...
Sì, è interessante. Il filone sulla crisi delle istituzioni democratiche mi sembra uno dei più stimolanti, anche se presenta delle difficoltà (come tutte le cose belle ).
In questo senso ricordo "La grande regressione" dei saggi Feltrinelli di cui avevamo parlato.
Dopo un anno di lavoro proficuo, il 13 giugno abbiamo deciso: - di rinviare ad autunno la preparazione della lettera al Corriere che Schiavi vuole...
Dopo un anno di lavoro proficuo, il 13 giugno abbiamo deciso: - di rinviare ad autunno la preparazione della lettera al Corriere che Schiavi vuole pubblicare; - di aprire su partecipaMi un filone per il tema «Il trauma dei popoli» dove mettere i materiali sull'immigrazione e sulle questioni demografiche; - di condividere alcune letture estive (non solo Kant) in un nuovo filone su partecipaMi che aprirà Francesca e che servirà in futuro per costruire la bibliograifa (anche invernale); - di iniziare la revisione del vecchio tetradecalogo per avere una tassonomia più snella degli argomenti da assegnare alle varie commissioni; - di far introdurre la discussione in uno dei prossimi incontri con un'analisi delle forme sovranazionali quali l'Onu; - di adottare come obbiettivo 2019-20 la descrizione di un metodo basato sulle forme per condurre le nostre ricerche, inquadrando quindi questioni attuali in uno sguardo più ampio: applicare le forme per evitare di soffocare nei contenuti.
Allora «Ennalogo» mi sembra un ottima scelta, non tanto per ellenofilia quanto per la promettente prospettiva di avere una tassonomia a sole nove...
Allora «Ennalogo» mi sembra un ottima scelta, non tanto per ellenofilia quanto per la promettente prospettiva di avere una tassonomia a sole nove macrocategorie. Con "Il trauma dei popli" possiamo mettere insieme le questioni inerenti i flussi migratori agli altri aspetti demografici del mondo.