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condivido questo breve articolo sulla formazione/conoscenza in Italia. Pensate che ci siano altre conseguenze sociali oltre a quelle considerate nell'articolo e nello studio dell'ISTAT?
Se si mettono a confronto solamente gli investimenti che si facevano sulla scuola nel secondo dopoguerra rispetto ad oggi, ne esce fuori un elenco di...
Se si mettono a confronto solamente gli investimenti che si facevano sulla scuola nel secondo dopoguerra rispetto ad oggi, ne esce fuori un elenco di sconfitte che sembrerebbe non toccar nessuno. Ci vantiamo degli sviluppi economici e delle ‘conquiste’ sociali senza renderci conto di quanto in realtà stiamo retrocedendo. Vista la situazione, mi chiedo; sarà forse il caso di trovare un nuovo maestro Manzi?
A mio avviso può essere un difetto l'enfasi messa sul ruolo della nazionalità in un'analisi del genere. Anche se in Italia siamo abituati a pensare in...
A mio avviso può essere un difetto l'enfasi messa sul ruolo della nazionalità in un'analisi del genere. Anche se in Italia siamo abituati a pensare in termini di un unico sistema scolatisco sotto un ministero nazionale, non è detto che sia "normale" in altri paesi. Forse bisogna esseri più consapevoli di uno scenario internazionale in sviluppo. In questo senso sono contento delle belle notizie nel rapporto al capitolo 6.7 (pagina 104) ma anche preoccupato perché vedo nel mio piccolo che i concittadini dànno per scontato Wikipedia e, peggio, non insegniamo a scrivere su Wikipedia a scuola. Se è giusto un discorso nazionale è in effetti giusto focalizzare la lingua nazionale la cui presenza sullo scenario internazionale è data, appunto, da Wikipedia. Si dovrebbe costruire su questa nostra forza. Altri aspetti della globalizzazione hanno più penalizzato l'Italia. Per esempio sono convinto che parte del problema attuale dell'istruzione in Italia è proprio la poca digeribilità del Processo di Bologna, il 3+2 che doveva darci una nuova compatibilità internazionale ma che solo molto faticosamente si concilia con le nostre tradizioni idiosincratiche che dovrebbero essere invidiate dalla altre naizoni.
Ma focalizzare la nazione quando si parla di ignoranza mi sembra un errore sicuro di impostazione. La crisi gnoseologica della società di oggi mi sembra molto simile in Italia e nelle altre nozioni d'occidente.
Lì quando ho postato il link all'articolo sulla donna forse si poteva considerare una vertersi del polistenapensiero verso la questione demografica....
Lì quando ho postato il link all'articolo sulla donna forse si poteva considerare una vertersi del polistenapensiero verso la questione demografica. Non so se parlerà di questo lo 8 ottobre ma segnalo un recente pezzo d'opinione sull'argomento sempre nella speranza che qualcuno abbia voglia di leggere in inglese :-)
Rispondo, Nico, soprattutto al tuo titolo, o forse meglio reagisco al tuo titolo: è vero che siamo un paese di ignoranti e me ne rendo conto ogni...
Rispondo, Nico, soprattutto al tuo titolo, o forse meglio reagisco al tuo titolo: è vero che siamo un paese di ignoranti e me ne rendo conto ogni qualvolta qualcuno mi dice che non fa niente se usa WhatsApp (perché fa comodo). Però che non siamo così ignoranti me lo insegnano ogni giorno i miei studenti. Voglio condividere la lezione che Leah, giovane diplomanda Manzoni, ha dato l'altro giorno. Venne a scuola uno dei massimi esponenti mondiali della lotta contro l'omofobia. Alla fine del suo discorso invitò i discenti a porgere quesiti. Lea gli pose la domanda sulla legge californiana della carta dei diritti degli anziani, atto del senato n. 219. Questa legge ha dato luogo a una controversia famosa perché dice in sostanza che un vecchio nell'ospizio non può essere discriminato per motivi di genere. La destra americana omofoba aveva cavalcato la tigre di una visione distorta della legge per attaccare il concetto dei diritti umani arguendo che non c'è più religione, che il mondo va a rotoli. Il famoso ospite non ne sapeva niente della "diceria" ma una teenager della Manzoni a 9476 km di distanza era informata su questo clamoroso esempio di fake news. Bisogna saperle, 'ste cose. Meno male che qualcuno di noi le sa. Bravi studenti! Metto un collegamento.