Il trauma dei popoli

Su questo tema del movimento dei popoli e delle pressioni demografiche dovremo organizzarci per mettere in equilibro i fatti scottanti sincronici con una visione diacronica dei fenomeni. Ieri sera ho passato una copia di questo recente commento sul Times che cerca di fare proprio questo, cioè calare una questione politica dei nostri giorni nella visione diacronica del trauma.

Il libro di Lent (che non conosco) sembra interessante e pieno di spunti in vari ambiti di ricerca rilevanti per il gruppo.

Philip, ho visto che hai allegato uno degli degli articoli che mi hai dato come assignment pre-meditazione: riesci a postare anche l'altro? Quello che recensisce libri sulla crisi della democrazia

Vedo che il nuovo ennalogo separa 6- Il flusso migratorio contemporaneo dal punto 5- La Demografia: Disegno e tendenze della popolazione mondiale ma per ora almeno sfrutto questo nuovo filone sulla demografia per postare un link che da tanto non sapevo dove mettere. Poi non so se sono l'unico a pensare che sarebbe bello che i punti dell'Ennalogo trovassero corrispondenza con i filoni qui sotto Episcopio. Il link che voglio postare è piuttosto vecchio ma non l'avevo messo perché non avevamo l'area adatta.

Si tratta di un pezzo d'opinione di Farhad Manjoo che fino a poco fa era corrispondente del Times per la tecnologia. Poco prima di questo pezzo lui è diventato invece corsivista. Interviene quindi anche sulla politica ma, come in questo pezzo, lo fa dal punto di vista di qualcuno che ha capito qualcosa del mondo di oggi, grazie al backgound che gli permette di capire bene la rete. All'inizio come corrispondente (10 anni fa, forse) mi piaceva meno perché mi sembrava troppo poco attento alle questioni di furto della cultura sotto forma software proprietario. Probabilmente come Carr, Turkle, Lanier e altri ha avuto una resipiscenza dopo essere stato un early adopter. (E anch'io mi sento così in qualche modo.)

Il pezzo rimane valido ma si capisce che è invecchiato in termini della campagna elettorale. Sembra che in Italia nessuno segua ma negli Stati Uniti la campagna per le primarie è già in isviluppo. Evidentemente questo commento si collocava in un contesto precedente.

L'idea radicale ci ricorda "Imagine" di John Lennon.