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5 anni fa
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La pianura padana in Europa "brilla" oltre che per varie eccellenze, anche per una posizione alta nella classifica delle zone con maggior inquinamento luminoso.

Sebbene negli anni sia stato fatto un lavoro importante in termini di mitigazione del problema (a partire da leggi regionali e altre azioni), il fenomeno non sta diminuendo.

Parlando di illuminazione, la questione è complessa, perché viene vista (ed è) una risorsa fondamentale per la qualità  della vita nei centri urbani, e perché gli effetti negativi dell'eccesso di luce sono minori rispetto a quelli di altre forme di inquinamento.

Ciononstante, in una situazione in cui il cittadino viene invitato a prestare attenzione anche a piccoli gesti, avere una maggior consapevolezza del come usare la luce è un punto importante, anche perché molti degli interventi di sostituzione luci fatti in anni recenti (sia in campo pubblico che privato) sono stati guidati da una logica di efficientamento energetico "puro", che ha dimostrato di non tenere sempre conto di alcuni aspetti importanti per la il cielo notturno.

Per entrare in prima persona nella questione, oltre a essere a disposizione sui canali partecipaMi, ricordo l'evento del 16.7 p.v. in Cascina Cuccagna, in collaborazione con il Consolato Generale dei Paesi Bassi.

Segnalo anche, come prologo, il reportage dal convegno "Light Pollution Theory, Modelling, and Measurements" tenutosi la settimana scora in Ungheria e cui ho avuto modo di partecipare come progetto BuioMetria Partecipativa.

Al di là del momento divulgativo, gli inviti di cui sopra sono anche per capire se su questa rete ci sono cittadini milanesi interessati a collaborare su progetti di divulgazione, citizen science, e interventi di revisione illuminazione che stiamo andando a strutturare per i prossimi mesi.


Un saluto dalla Maremma (ma con 22 anni di vita a Milano in vari decenni e spesso in città).

Andrea Giacomelli

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