Facciamo festa per i 25 anni di Rete Civica!

Mi piacerebbe fare un Convegno con le Istituzioni e le aziende di servizi milanesi (metropolitani e lombardi), magari a Palazzo Marino (o al Pirellone) con rinfresco finale.

Il fine ultimo dovrebbe essere il coinvolgimento INFORMATO di tutti gli attori che, oggi, probabilmente non conoscono (più?) RCM e partecipaMi.

Per la Raccolta Fondi ci potrebbero essere più strade:

• accordi con le istituzioni e aziende o enti partecipanti al Convegno
• organizzare le iscrizioni con un modulo d'invito nominativo da scaricare per l'accreditamento e al tavolo predisposto per l'accreditamento offrire l'iscrizione a RCM o invitare ad una sottoscrizione, magari con un gadget (spilletta o distintivo, se ne abbiamo. ma costano molto poco...)
• girare in platea per raccogliere offerte

Per il rinfresco potrebbe farlo chi ci ospita, se realmente interessato, e potrebbe essere un'altra occasione per raccogliere fondi.

Pensiamoci.

La determinazione parla di "F.o.i.a."  L'acronimo dipende da «freedom of information»?

Ecco.

La visione che cinque lustri fa Fiorella De Cindio lanciava nel ciberspazio voleva che lo status della persona reale quale membro di una polis fosse reale anche mentre la polis diventava virtuale. Lo slogan che lei dava a questo ruolo dei singoli era: «né utenti, né clienti, né sudditi ma cittadini sovrani». Per oltre cinque anni dal 1995 la Rete Civica di Milano ha offerto alla gente una vera opportunità di costruire il ciberspazio su valori che lo avrebbero radicato nei principi delle democrazie nate nell’Illuminismo. La rete era, in questa visione, una sorta di bene di tutti, super partes ma legata localmente all’ambiente territoriale. L’esperimento di RCM poneva Milano tra i primi al mondo nella costruzione di un ciberspazio dedicato alla libertà dell’individuo.

Ma se veramente ci teniamo alla libertà e alla democrazia, anche in rete, dobbiamo prendere atto di come la internet si è evoluta dalla data fatidica identificata da Shoshana Zuboff nel 10 settembre 2001, in cui la rete diventa soprattutto uno strumento per favorire l'economia del monitoraggio. Mi piacerebbe sentire come possiamo ritrovare la sovranità, come uscire dall'odierna sudditanza a questa economia.

partecipaMi/RCM deve aiutare la gente a capire la rete.

Per quanto riguarda la "FESTA" posso offrirmi per l'organizzazione di un catering "economico" con operatrice certificata con cui collaboro, se fosse deciso.

Milano ha nel proprio statuto strumenti di partecipazione all'avanguardia a livello nazionale che, a mio parere vengono utilizzati in modo molto fumoso, la questione "Riapertura Navigli" ne è l'esempio lampante:

Incontri con i cittadini spacciati per "Debat Public" (oltralpe con ben altra valenza deliberativa), raccolta di "quaderni" con amenità sesquipedali tra quelli a favore (guarda caso maggioranza sui contrari come la ripopolazione ittica delle vie d'acqua milanesi.................. ma certo, con i quartieri di periferia a pezzi io spendo 700 milioni di euro per avere le tinche e le arborelle nel naviglio!), una giunta che si appella ad un referendum passato che aveva un quesito generico e NON VUOLE affrontare il parere dei cittadini sul progetto attuale ed i costi annessi.

Prima o poi ci si stufa di "credere" che il tuo parere venga ascoltato ma comunque si può ancora tentare, con altri mezzi, che mettano la controparte di fronte ai propri doveri di eletti rappresentativi della cittadinanza e non dei "soliti" poteri che spesso aleggiano sulle decisionei prese per il futuro della nostra Milano Città Metropolitana.

Pubblicati su www.milanopartecipa.com i due eventi che ci riguardano molto da vicino:

- la rete civica di Milano festeggia i suoi 25 anni!

- i nuovi codici della democrazia: software, partecipazione civica e democrazia nell’era digitale

Oliverio

Per i 25 anni di partecipaMi, erede a pieno titolo di Rete civica, propongo qualche riflessione sulla transizione digitale:
* quale futuro senza adeguata alfabetizzazione degli utilizzatori?
* quale futuro senza trasparenza dell'intera catena digitale?
* quale futuro senza che tutti i programmi della catena digitale siano trasparenti e comprensibili per la maggior parte degli utenti?
Mentre si festeggiano i 25 anni di partecipaMi, considero queste domande in armonia con lo spirito di Fondazione RCM e delle sue realizzazioni, infatti Fondazione nacque per proporre "ambienti digitali per far interagire cittadini", e questo apre la porta alla dimensione civica e politica delle nostre società, anch'esse sempre meno umanizzate, sempre più tecnologiche ma con la necessità di avvicinare dimensione individuale e sociale in una transizione che in molti aspetti le allontana fino a renderle in opposizione l'una con l'altra.
Non sono un esperto ma credo non sia necessario esserlo per rendersi conto che democrazia è pratica quotidiana di dialogo e partecipazione, sempre più legate al digitale.
Ed il digitale non è soltanto un codice ma è un sistema di comunicazione e di interazione la cui complessità appare sempre più chiara, insidiosa, potente: ai rischi della comunicazione tradizionale fra umani - nella quale gioca un ruolo importante il non univoco, cioè la differenza di interpretazioni date ad un avvenimento - si aggiungono i rischi di decisioni non convinta.
La decisione è scelta di una soluzione fra molte e la democrazia chiede che la scelta avvenga in un contesto aperto, informato, partecipato, trasparente.
In teoria, il digitale è lo strumento a disposizione della società di oggi e partecipaMi è un'applicazione reale in cui sperimentare evoluzioni; ammiriamone passato e presente ma guardiamo anche al futuro di una piattaforma che ha tutte le potenzialità per essere un laboratorio di democrazia e costruire risposte.
Sono sempre più popolari i dibattiti sulla cosiddetta intelligenza artificiale, credo che nessuno sappia dove ci porterà il digitale, una cosa però è certa, ed è la necessità di alfabetizzazione digitale sempre più larga e profonda: da questa convinzione nascono le riflessioni iniziali ed anche la convinzione di vederle in armonia con lo spirito di partecipaMi e di Fondazione RCM.
Per questo è importante festeggiare i 25 anni di partecipaMi ed è ancora più importante apprezzare l'indipendenza di questo strumento e l'apertura alla collaboratività, valori da rafforzare proprio cercando risposta alle domande iniziali.
Ammirazione ed onore a chi ha ideato e voluto il progetto ed a chi lo porta avanti: bravi, grazie!

Premesso che sono stato comprato con una buonissima fetta di torta che mi ha addolcito (ma solo per questa volta ;-) è stata una bella serata, di quelle che ti fanno sentire a tuo agio, anch'io che di solito svicolo da questi eventi mi sono sentito tranquillo.

Dopo un buffet ci siamo spostati in un ampio locale in cui è stata ripercorsa la storia di RCM e poi sono state presentate delle buone prospettive e progetti per l'immediato futuro.

Un rinnovato interesse del comune e dell'università che rilancia la voglia di partecipare dei milanesi.

Mi è sembrato che ci siano tutte le premesse per fare qualcosa di importante e che oggi più che mai con la partecipazione di tutti i cittadini si potrebbe ricostituire quella fiducia che dovrebbe essere imprescindibile tra l'amministrazione e i cittadini.

La mia unica preoccupazione è verificare che a tutte queste belle parole seguano i fatti, ma qui c'è sempre quel maledetto scontro tra gli interessi di molti cittadini contro quelli di pochi che siedono in alcuni posti di potere, e a fare la differenza sarà appunto la partecipazione.

Questa serata mi ha motivato anche per il progetto di collaborazione che sto portando avanti.

Ah... dimenticavo, la torta era proprio tale e quale a quella dell'immagine qui sopra, casareccia ma molto buona.

Ieri sera tornando a casa sotto la pioggerellina riflettevo sulla consulta del 2016 ove fu eletto Il Luca e venni a conoscenza dall'assessore Lipparini del Bilancio Partecipativo. Poi alla serata con 50 cittadini in un luogo di aggregazione spontanea per parlare del Bilancio Partecipativo. Non abbiamo vinto, fa nulla. E poi questa nuova bella esperienza di Milano Partecipa scoperta sempre qui. 
Grazie partecipaMi, grazie Oliverio

Carissimo Luca,

GRAZIE per il tuo feedback che mi/ci dà la carica per affrontare nel migliore dei modi il secondo quarto di secolo! 

Il mio GRAZIE va:
- a tutti i cittadini attivi come te che in tutti questi anni hanno dato un senso ai nostri sforzi;
- ai nuovi arrivi nello staff di Fondazione RCM in ordine strettamente temporale: Cristina Gorzanelli, Michele Silva e Daniele Bitozzi che hanno sposato il progetto dando nuovo entusiasmo ai più "anziani".

La mia GRATITUDINE, dulcis in fundo, va al nostro più recente Direttore, Giulia Bertone, che sta rendendo tutto questo ancora possibile con tenacia e sacrificio.

AVANTI TUTTA!

Oligrato

Questo momento cruciale è più profondo del livello politico, e l'opportunità di FRCM è davvero importante,  una delle poche occasioni per abbozzare la società di domani.
Mi viene una domanda: leggere, commentare, praticare, sperimentare il contratto per il web, https://contractfortheweb.org/action/ ?
A me piace la sua direzione, si rivolge a politica, imprese, cittadini.
Milano può fare un passo avanti significativo: cosa ne pensa la politica milanese?