FORESTAMI: ovvero, le promesse che il Comune fa a se stesso e che decide come rispettare

Come sottinteso nel post, ho il dubbio che la piantumazione sia avvenuta su quei terreni per ragioni di pura e semplice propaganda politica. Vedremo solo in seguito se quelle piante verranno curate sufficientemente, oppure abbandonate a se stesse, avendo già svolto la principale funzione della loro esistenza.

Per quanto riguarda il verde urbano, mi permetto invece di portare un esempio (di cui allego foto) di come i cittadini cerchino di sopperire alle mancanze dell'amministrazione comunale, popolando con piante in vaso un ampio triangolo d'asfalto tra via Mincio e via Bessarione (Mun. 4) ristrutturato, in maniera sciagurata, meno di due anni fa.

Chiedo all'assess. Maran se non fosse più appropriato creare un sopralzo di terra piantumabile, anzichè quella colata d'asfalto.

Mi rendo però conto che i primi responsabili siamo noi cittadini che, senza lamentarci, senza esigere ciò che è nostro diritto, soprassediamo su storture come queste.

Certo che alberi e arbusti hanno gamme dimensionali e funzioni diverse, ma la minuscola dimensione di impianto (che in teoria se curata attecchisce addirittura meglio), purtroppo gestita come sappiamo e vediamo, comporta un alto tasso di moria, indipendentemente dalla tipologia dell'impianto che sia albero o arbusto.

La manutenzione del nuovo impianto costa, ci si affida spesso alla clemenza del tempo per le irrigazioni (buona piovosità sperata) e spesso si preferisce sostituire con nuovi impianti il seccato, anzichè optare per una cura più efficace (bagnamento capillare frequente).

Il tutto perchè alla fine dei conti, con tutta probabilità, costa meno, ma non è la scelta preferibile per la comunità che auspica una rapida crescita del verde sia urbano che boschivo nei parchi, senza dover ritentare l'impianto sostitutivo.

La questione costi purtroppo pesa molto, il costo della mano d'opera è molto più alto di quello delle essenze da piantumare, e da conservare con adeguata menutenzione, per i primi tre anni con frequenti bagnamenti tra giugno e settembre (luglio è il mese più a rischio), pertanto le aziende che vincono gli appalti si comportano di conseguenza.

Ma, a parte che gli alberi, di dimensioni più grandi, li stanno mettendo anche all'interno della città (per la verità troppo nei parchi esistenti tanto da riempirli eccessivamente e annullando le importanti radure che risultavano gradevoli, a mio parere anche compromettendo alcune visuali) dove li metterebbe in città?

Sicuramente nelle strade e piazze, anche per far ombra; ma per far questo è necessario realizzare degli spazi dove alloggiarli, aree di terreno permeabile da ricavare con costose modifiche strutturali alle pavimentazioni, tutti l'auspichiamo ma non è possibile farlo con i tempi e i numeri di quest'operazione che invece è di forestazione urbana, massiva, e che serve a incrementare la superificie complessiva delle aree verdi, appunto non solo il numero di alberi; quindi per far questo vanno utilizzati i terreni liberi attualmente non a verde, come anche quelli agricoli, solo così si potrà avere una fascia boschiva attorno alla città, come molte città europee, e non, hanno, e che a Milano non esiste.

La forestazione urbana correttamente dev'essere attuata con piante di piccole dimensioni che, subendo molto meno le difficoltà del trapianto, per la minor frazione di apparato radicale da rimuovere per permetterlo, in pochi anni, se ben curate (si veda al Boscoincittà che è stato realizzato solo con piantine forestali), possono ottenere una crescita anche superiore a quella di esemplari già cresciuti e che spesso hanno altrettanti problemi per la siccità.

E poi dove risulta che i 3 milioni di alberi sono diventati 3 milioni di alberi e arbusti?

Andrea Giorcelli 

www.andreagiorcelli.it

Certo, non dico che non si possano trovare spazi verdi dove ci vorrebbero altre piante; ma continuare a concentrarsi solo su questo rischia di saturare i parchi e i giardini, che devono avere anche degli spazi di solo prato (per esempio quelli alla base del Montestella verso piazzale Kennedy sono stati lasciati così, affiancati da filari, per attività sportive libere), e soprattutto non aumenta le aree verdi. 

Piuttosto che continuare a riempire di alberi gli spazi verdi esistenti bisognerebbe aumentarli, l'obiettivo dev'essere quello.

Essere Italiani non c'entra niente.

Andrea Giorcelli

www.andreagiorcelli.it

Mi scusi, ma lei ha letto quello che ho spiegato?

Siamo tutti d'accordo con i molteplici benefici degli alberi soprattutto in città, dove singolarmente hanno un grande valore, più che in un bosco, ma per metterli dove dice lei servono lavori stradali di modifica della pavimentazione per convertirla a verde, ammesso che vi sia sotto lo spazio adeguato quanto a interferenze di sottoservizi, terreno esplorabile dalle radici, ecc. Tali lavori sono abbastanza onerosi e non possono essere fatti che per un piccolo numero di alberi ogni anno, è quindi necessario che la gran parte siano piantati su terreni già liberi.

Ma da qui a dire che gli alberi all'esterno e intorno alla città non servono a nulla ce ne passa (ovviamente si stanno convertendo quei terreni da agricoli a boschivi, proprio a questi scopi e per dotare l'ambiente di una parte degli effetti positivi che ha elencato).

Per la dimensione adottata, non è che se erano più grandi, in carenza idrica, sopravvivano più facilmente, anzi, magari hanno all'inizio un'autonomia piú lunga tra un'annaffiatura e l'altra, ma quelle piccole attecchiscono prima e iniziano a crescere autonomamente.

Andrea Giorcelli

www.andreagiorcelli.it