3 anni fa
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Sono un po' frastornato.
Sarà l'età, ma soprattutto sono le fantasmagorie, i fuochi artificiali, le grida orgasmiche che accompagnano la parola magica: rigenerazione urbana.
Io, che sono un uomo della strada, onestamente non la saprei descrivere con precisione a meno che non si intenda il soffocante e anacronistico sviluppo edilizio, nuovo solo per chi è altrettanto anacronistico.
Noi cittadini siamo comunque gente in gamba ed insistiamo a partecipare alle diverse consultazioni alle quali siamo invitati, tra futuri estatici, inverdimenti globali e rigenerazioni.
Talvolta ci sono parvenze di ascolto, ma ho l'impressione che avvenga solo quando le critiche, opinioni e suggerimenti rappresentino un vantaggio per l'obbiettivo del consultante.

Ho timidamente protestato, giusto in questi giorni, perché alcune osservazioni e domande che ho posto durante la consultazione per il Masterplan dello Scalo Romana non hanno ricevuto risposta.

Non metto in dubbio che quando noi cittadini siamo invitati ad una consultazione, siamo assolutamente liberi di esprimere opinioni, critiche, consigli ecc.
Ma osservo che dall'altra parte spuntano non trascurabili difficoltà a rispondere ad opinioni, critiche e consigli sugli aspetti più distintivi di un intervento urbanistico ad altissimo impatto, mica una villetta a schiera.

Perché? Ho una mia idea, ma aggiungo anche questa domanda all'elenco delle altre ancora senza risposta.

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