2 anni fa
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La metropolitana Linate – San Cristoforo, è forse un’opera criticabile per diversi motivi, pensata, a mio dire, per una certa classe sociale (chi si muove giornalmente con un volo Roma – Milano?), ma fatta passare come un trait d’union tra 2 periferie, quella a ovest (San Cristoforo) e quella a sud-est (Linate, ma oggi anche il Parco Giochi, Idroscalo, e il grande parcheggio previsto per intercettare buona parte del traffico proveniente dalle aree rurali).

Le motivazioni che sono state più volte messe sul tavolo, sono diverse, tra queste la prevalente è stata quella di avere una rapida connessione con il centro di Milano, principalmente a favore del turismo, ma si pone la domanda: Milano doveva spendere cosi tanti soldi per avere una connessione rapidissima tra Duomo e Aeroporto a favore del tranquillo turista che viene a Milano in tutta serenità? (si parla di circa 15 minuti).

Oggi si va dal Duomo a Linate in circa 35 minuti (autobus), a Parigi si va al Charles de Gaulle in 25 minuti (treno RER ), ma il Charles de Gaulle è anche interconnesso con tutta la Francia e l’Europa tramite il TGV (questo si era un grande progetto di sviluppo, portare il Freccia Rossa a Linate e soprattutto fare una connessione rapida con Malpensa, attraverso la ferrovia esistente), dunque quello milanese appare un tempo ragionevole che poteva essere ridotto, semplicemente realizzando una connessione rapida (anche di superficie, anche aerea monorotaia) con Forlanini, io da Certosa, vado a Forlanini in 25 minuti con la S6, aggiungiamoci i 10 minuti per Linate e abbiamo un collegamento con i nuovi hotel bellissimi di Stephenson, e dell'area Mind in tempi ragionevoli. 

A valle di questo commento che richiama vecchi programmi di sviluppo dei trasporti e logoranti dibattiti su centro e periferia, su concetti di estensione del sistema radiale e circolare delle metropolitane e del passante ferroviario, resta un’opera complessa sotto ogni punto di vista, pertanto critica, soprattutto perché passante (ancora una volta) per il centro di Milano, intersecata con altre linee esistenti (M1 / M2 / M3 e passante in diversi punti), a tratti profonda (quindi problemi di falda, consolidamenti, interferenza con siti archeologici, problemi di vicinanza con costruzioni pre-esistenti, ecc.). Come sappiamo, la proprietaria della M4 è la Soc. SPV LINEA M4 Spa, in cui il Comune di Milano è socio di maggioranza.

Il costo stimato dell’opera, esposto sul sito ufficiale, fu di circa 1,7 Miliardi di euro, oggi elevato a circa 1,9 Miliardi a seguito di una revisione dei costi del 2019. I costi sono coperti da fondi pubblici, con un 30% di privati, per 15 km e 21stazioni (sono circa 130milioni di euro a km, comprese le stazioni). Sappiamo che già oggi i costi sono destinati a crescere.

A questo argomento non da poco, oggi si sommano i ripetuti malumori dei cittadini del centro città (vedi i camini di aereazione delle stazioni che si ergono a ridosso delle abitazioni, in alcuni casi fino a oltre 6 metri di altezza).

Ci sarà una spiegazione che mi auguro non sia solo economica, ma resta un punto che invece penso debba essere sondato: se come cittadini siamo favorevoli alla realizzazione di opere cosi costose e impegnative, è giusto poi ogni volta ostacolarne la realizzazione con mille precetti e stravaganti motivazioni? E’ singolare come molti fossero favorevoli, salvo poi divenire contrari per interessi personali.

Appare inevitabile che ci siano delle condizioni e situazioni che portano in se una criticità talvolta superabile altre no. Non esiste l’impatto zero e non è giusto l’effetto NIMBY, quelle torrette dovranno essere fatte da qualche parte, con un’altezza adeguata secondo un calcolo ingegneristico, in determinati punti della città, e saranno tutti in centro, in mezzo alle case di un certo pregio e valore. Si pensava che, essendo una metro, non avesse alcun impatto di superficie? Si sbagliava e si doveva approfondire prima di dare l’ok.

Certamente questa è una conseguenza della mancanza del Débat Public, ma anche di strumenti e di figure all’altezza di questi progetti che piovono dall’alto, su cui i Municipi non possono fare niente, il comune sembra poco dotato, tanto meno i cittadini, i quali, raramente si alleano in un comitato dotato di figure tecniche in grado di analizzare bene i progetti (speriamo sempre più disponibili in chiaro e completi). 

Gianluca Gennai

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