2 anni fa
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Si sta affermando l'idea di una "città in 15 minuti", per contrastare una crisi sanitaria e ambientale globale, che non ha rimedi miracolosi, ancor meno immediati, ma esige rivedere i nostri stili di vita, cercando di minimizzare i sacrifici.

La proposta HoloCity, per la sostenibilità e resilienza della SmartCity, a fronte della crisi pandemica ed ambientale, implica due rivoluzioni concettuali, peculiari dell’idea e utili a concretizzarla:

  1. Ribaltare la prospettiva tradizionale, che vede il mondo digitale (Infosfera del filosofo Luciano Floridi) al servizio del nostro mondo fisico (habitat), in quella nuova, che vede quest’ultimo dipendere, nel bene e nel male, dal digitale.
    Quindi avere un approccio "phygital" nella progettazione edilizia e urbana, con i relativi risvolti civili.
  2. Passare dal paradigma del “villaggio globale” a quello di “villaggi globalmente definiti e iper-connessi (nella Infosfera)”: un approccio tecno-sociale propizio anche alla città in 15 minuti.

Rivoluzioni motivate e giustificate dalla straordinaria affermazione con la pandemia del digitale, nella nostra vita e lavoro (Onlife di Luciano Floridi); digitale che tra l'altro permetterebbe di superare con HoloCity la cronica diatriba tra globalismi e localismi, diffondendo a livello di paese e quartiere urbano i servizi globali della SmartCity.

Per una "Milano in 15 minuti", che potremmo chiamare MilaNòva, concepisco il progetto ProxyCenter di Centri Servizi di Prossimità ed ho cominciato a investire sulla sua declinazione ProxyShop di negozio/sportello in rete.

Vorrei condividere tutto ciò in questa comunità di partecipazione civica e culturale, giusto per raccogliere osservazioni, critiche e consigli, nella prospettiva di "open innovation".

Se sono rose fiorirano e se spine pungeranno, grazie comunque dell'attenzione.


Rappresentazione di una struttura urbana policentrica reticolare il caso emblematico...

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