Materiale
Informativo
2 anni fa
P.za del Duomo, Milano MI, Italia
1 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.

Inizierei con il dire che non è certamente facile controllare una città come Milano, proprio per questo, la Sicurezza ci sembra una argomento da gestire con grande professionalità e competenza che sembra sia in difetto o quanto meno da rivedere, ciò è stato ampiamente dimostrato in occasione dei fatti di Piazza Duomo.

Mentre in Piazza Duomo andava in scena una delle peggiori pagine sociali della storia recente di Milano, l'assessore Granelli, intorno all'una di notte, durante un suo rendez-vous nella Centrale Operativa di video sorveglianza della Città, postava su fb: "In piazza Duomo tanta gente, tanti botti, ma nessun problema..." (post dell' 1,27 del 01/01/2022 su pagina fb di Marco Granelli).

A parte l'accenno ai botti come un momento di festa quando erano stati vietati in tutta la città, è la mancanza di cautela nel dare certe notizie certamente mancanti di dati oggettivi, che lascia trapelare una totale inadeguatezza di Granelli al ruolo di responsabile della Sicurezza del Comune di Milano, peraltro aggravata dal fatto che, nonostante una Centrale Operativa H24, dotata di videosorveglianza, nessun operatore che immaginiamo specializzato, in quel momento si renda conto di quanto stava accadendo in Duomo. Immaginiamo una Centrale Operativa collegata con Forze sul posto, immaginiamo Agenti specializzati nell'individare movimenti strani, insomma, un apparato che certamente ha costi non indifferenti, a cosa serve se non a prevenire o quanto meno mettere a fuoco episodi criminogeni o criminali ma anche semplici accenni sospetti come un raggruppamento anomano di più di 30 persone?

Io credo che l'Assessore debba dimettersi e che il Sindaco Sala dovrebbe assumersi le proprie responsabilità invece di constituirsi parte civile come segnale di un atteggiamento che pone il Comune come vittima, sminuendone le responsabilità sull'incolumità dei cittadini e degli ospiti di Milano, specialmente nel cuore della Città che invece ha lasciato sul campo ben 9 vittime causate dalla barbarie di gruppo, davanti agli occhi del mondo. Peraltro le due ragazze tedesche, avevano scelto Milano sicure di essere tutelate più che nella loro Nazione, invece si sono ritrovare vittime in un contesto che doveva essere estremamente controllato dalle Forze dell'Ordine, in primis dalle Forze Urbane in capo al primo cittadino che, ricordiamolo, è il Responsabile della Sicurezza della Città e Capo della Protezione Civile. La notte di Capo d'anno, in P.zza Duomo, avrebbero dovuto esserci gruppi di Assistenza Volontaria, Forze della Polizia Urbana oltre che le Forze dell'Ordine di Stato, forse con regole d'ingaggio limitate a una supervisione dell'Ordine Pubblico, ma soprattutto, penso a tutela del Patrimonio Culturale e degli Obbiettivi Sensibili della Piazza. Senza dubbio, quella Centrale Operativa, in quel momento, avrebbe dovuto dare segnali d'allarme che invece si sintetizzano nella frase del nostro Assessore totalmente ingenuo e privo di senso concreto del suo mandato.

Peraltro anche questa volta, nessuno fa cenno alla responsabilità del primo cittadino. Fatti come questi, in alcuni casi sono costati lo scranno più alto, invece si tende a tutelare il Maire milanese e a non dire che nel quinquennio di gestione Sala, la città è sprofondata in un senso d'insicurezza generale, e che solo ora, il primo cittadino fa cenno alla promessa in campagna elettorale, ad una assunzione di 500 agenti di Polizia Urbana, di fatto dichiarando che mancavano, dunque chi c'era a capo della Sicurezza fino ad oggi se non Lui? Dunque il peggioramento delle condizioni della città da chi e da che cosa sono dipesi? 

Penso che il pesce puzzi dalla testa, e che questo sindaco, a parte mettere a posto le finanze e progettare cemento e piste ciclabili, abbia fatto molto poco per la nostra città oggi dentro a un tunnel d'insicurezza e degrado sociale del quale non sembra ci sia percezione, anzi, per via delle note questioni delle politiche d'integrazione tipicamente di quella sinistra alla quale dover rispondere per "casato di riferimento", si sono fatte azioni e tentativi di comprensione e tolleranza nei confronti di gruppi e forme di ribellione sociale che invece si sono rivelati crimini e vere e propri assedi specie in periferia, da sempre crogiuolo di forme di protesta putroppo eccessivamente tollerate.

Penso ci sia bisogno di rivedere tutto l'apparato di controllo e prevenzione più che repressione, e che per farlo servano figure competenti e professionisti del settore, per ridare speranza e fiducia a una Città che sta pericolosamente scivolando verso un periodo in cui la microcriminalità e gli abusi potrebbero prendere il dominio definitivo di alcuni quartieri, al costo di una instabilità che Milano non può permettersi. 

Gianluca Gennai

Nessuna risposta inviata