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2 anni fa
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Esce il documento approvato dalla Giunta di Milano intitolato: "Piano Aria e Clima"

Certamente scritto a più mani (verdi), affronta diversi temi che lascio indagare a chi lo vorrà andando sulla pagina del Comune di Milano:
https://www.comune.milano.it/piano-aria-clima
.

Considerandolo nel suo globale un documento radicale e forse troppo distante da quella che potrà essere una realtà attuabile senza ridurre la Città a una improbabile Amsterdam in cui tutti vanno in bicicletta (gli abitanti sono circa 800mila), o una qualsiasi città universitaria con un massimo di 500mila abitanti, come Pisa. Preme citare due dei tanti argomenti affrontanti.

Il primo è la riduzione del suolo coperto per ridare permeabilità al terreno il quale riprenderebbe la sua funzione di climatizzatore naturale oltre che di assorbimento delle acque andando incontro all’invarianza. Un argomento che mi trova favorevole ma intanto partirei da ridurre la cementificazione giusto per evitare il paradosso (si continua a costruire nonostante la riduzione dei residenti, al tempo stesso s’inizia a scoperchiare terreno nei quartieri già esistenti e spesso senza box).

Si scrive che verranno rinaturalizzate diverse aree adibite a parcheggi. L’obiettivo non è solo ridare respiro al terreno ma è anche quello di ridurre spazi per disincentivare l’uso dell’auto privata che deve essere fortemente penalizzata in qualsiasi modo possibile. Questo item sarebbe tuttavia anche una riduzione delle aree di parcheggio per i residenti, dunque servirebbe uno studio attento che guardi a una progettualità di parcheggi sotterranei anche di dimensioni ridotte, con una tecnologia automatica peraltro ampiamente in uso a Parigi. In questo modo si raggiungerebbe lo scopo ma senza penalizzare i residenti sprovvisti di box.

L’altro aspetto che mi pare non tenga conto della realtà delle periferie è l’area B, in cui si pensa di fermare tutti i diesel fino all’euro5. Questa prospettiva è decisamente lontana dalla condizione in cui si trovano i cittadini, per la maggior parte impossibilitati a cambiare l’auto anche per via dei limitati budget agli incentivi, peraltro erogabili a chi ha un ISEEE molto basso, quando invece andrebbe alzato il livello a ceti medi. Ma la cosa peggiore é che crea il sospetto che questa scelta vada nella direzione della Milano senz’auto, cosa che se fosse vera, andrebbe bilanciata meglio con quelle che sono la capacità di spostamento del cittadino di periferia, per lo più con un lavoro in altra periferia, se non fuori Milano e spesso pendolare in zone non raggiungibili in tempi adeguati dal mezzo pubblico. Non parlerei delle mamme e di quali peripezie dovrebbero fare per far quadrare gli impegni familiari a partire dalla scuola. Serve un piano molto complesso e ragionato, non un documento politico e di propaganda come pare quello presentato dalla Giunta. La sensazione e la speranza è che debba essere corretto e che l’idea di una Milano senz’auto scompaia dalla vision se vogliamo dare un equilibrio alla progettualità. Un ultimo commento lo dedico alla partecipazione perché si dice nel documento che sia stato voluto dai cittadini. Quando è stato votato e da Quali cittadini? O si allude alla raccolta delle osservazioni sul sito del Comune Milano Partecipa (vedi discussione dedicata qui su partecipaMi)? Quali mai potranno essere stati coloro che hanno partecipato? Di quale orientamento e con quale livello d’istruzione? E’ poco credibile che vi sia anche solo un partecipante tra quelli che saranno probabilmente molto penalizzati da questo radicalismo ecologico che lascia sbigottiti e preoccupa molto. Si pensa davvero che i nostri concittadini che non sanno come arrivare in fondo al mese, abbiamo certe priorità? Certamente serve fare una riflessione e cercare soluzioni, ma bisogna restare con i piedi per terra, ed essere più attenti ai nostri interessi e alle nostre problematiche più che cercare di essere i primi della classe nella Comunità Europea. 

Nella prospettiva edonistica degli epicurei, per essere felici basta chiudersi nel Giardino con quattro amici, un po' di fichi e formaggio, ed evitare la sofferenza fisica e psichica.

Gianluca Gennai 

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