Scuola: oggi la politica bigia
Di certo non è nelle primarie finalità della Giunta, investire i fondi del PNRR nelle scuole di Milano e investire in generale. Le scuole sono sotto gli occhi di tutti.
A Milano si parla di soli 3 progetti di riqualificazione: edificio di Viale Sarca 24 nel M9, costruzione nuovo plesso in via caduti in missioni di Pace a Rubattino e il risanamento conservativo in via Rimembranze a Lambrate.
Altri progetti sono in corso di valutazione…. Forse.
Sembra che le scuole non rappresentino una preoccupazione, dunque nessuna emergenza scuole a Milano, bene, ci rallegriamo per questo distacco dalla realtà scolastica milanese, condivisa da città Metropolitana e Regione Lombardia. Nessun problema sulla qualità dell’aria nelle scuole, dunque, oggi che abbiamo ancora molti problemi di sanificazione degli ambienti, derivanti da una scelta di adeguamento alle prerogative governative che non pare centrino l’obiettivo di riduzione della problematiche, peraltro in questo momento in forte ascesa, piuttosto una certa attenzione all’aspetto pedagogico più che sanitario anche condivisibile, ma il problema resta, le aule non sono adeguatamente aereate e questo a prescindere dal Covid-19. Servirebbe un’intensa attività di ristrutturazione e adeguamento che non prende il posto che si merita tra le priorità, certo è un argomento riconducibile alla Società stessa, poco incline a certi argomenti non "à la page" (il tema diventa molto caldo durante il periodo di scolarizzazione dei figli ma certo resta una questione "en passant"). Si direbbe da anni, da quando si è persa la capacità di fare delle scelte che, come si sa, vanno ad accontentare certi interessi piuttosto che altri, per dirla breve, subiscono la voce più grossa e si sa, quella dei bambini è una voce bassa se non totalmente assente e i genitori sono presi da altro. Inutile aggiungere che il problema scuola è datato e non pare coinvolga i genitori perché considerato un periodo transitorio, dunque si può accettare per un tempo un passaggio di degrado, di storia che si ripete da generazioni, chi ha avuto una scuola efficiente e confortevole? Nessuno. Ecco la normalità che scivola nell’assuefazione, nel consentire che certe cose accadano, che diventino strutturali e persino scontate dunque normali, soprattutto in periferia dove i problemi si sovrastano l’uno sull’altro in una sorta di continuità che alla fine diventa un equilibrio paradossale.
C’è una ragione in tutto questo e risiede negli orientamenti della Società che alla fine è difficile definirli azione/vettore o conseguenza, dunque la politica di sviluppo di una città come Milano, condiziona o è condizionata? Certamente questo sindaco fa pensare e preoccupare non solo in seno alle scuole che certo non frequenta e non ne subisce i meccanismi né a livello di organizzazione familiare né a livello politico e questo preoccupa, tanto meno economico in quanto argomento spesso rimandato giusto per non dover cadere nelle frasi di rito e nella recita a tema. Auguriamoci che tutto questo cambi e che le coscienze si risveglino.