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Informativo
1 anno fa
20097 San Donato Milanese MI, Italia
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ENI, la Società di San Donato, non è solo gas, ma Energia a tutto tondo con la E maiuscola. Forse non tutti sanno che è impegnata a pieno titolo nello sviluppo di progetti per il passaggio italiano all’energia nucleare pulita, ovvero alle centrali a fusione controllata fredda, delle quali recentemente si parla, definendole di 4° generazione. Certamente molti di noi hanno una difficile relazione con l’energia, restringendo il campo di conoscenza ai consumi domestici, alle batterie per via delle auto elettriche per sentito dire, e ai più o meno nobili pacchetti d’informazione pilotata dai guru dell’energia rinnovabile, importante ma non risolutiva perché intermittente, e come si sa, l’intermittenza vuol dire "buchi di energia" i quali infastidiscono quando siamo in casa la sera, magari avvolti nel plaid sul divano mentre guardiamo un bel film su Netflix. In quel momento non c’importa da dove venga quell’energia elettrica, c’interessa che ritorni a breve e stranamente ci rendiamo conto di quanto dipendiamo da essa, e pensiamo al cibo che si decomporrebbe nel frigo se non ritornasse e del fatto che abbiamo dimenticato dove sia la lampada a batteria o la candela nel caso non ritorni. Partiamo da questa immagine che ci è familiare per fare un percorso d’informazione su quali siano le grandezze in gioco e che cosa significhi parlare di energia senza avere un minimo senso della realtà. Non importa essere esperti né ingegneri per capire la differenza tra mille, un milione e un miliardo, dunque pensiamo ai Megawatt/ora, cioè un milione di watt, proviamo a pensare ai nostri KW/ora domestici cioè mille watt/ora (chi ha contratti per 3,5 kw chi per 6 kw). Ora proviamo a pensare ai GIGAWATT/ora cioè un miliardo di watt/ora, se abbiamo un minimo di senso delle grandezze, ci rendiamo conto di cosa significhi sostenere una nazione come l’Italia che viaggia sull’ordine di consumi pari a circa 312mila GIGAWATT/ora l’anno, con quanti torri eoliche e quanti pannelli fotovoltaici potremmo sostenerla? Migliaia distribuiti su tutto il territorio nazionale, in pratica ovunque e poi dovremmo pregare dalla mattina alla sera per il vento e per un sole forte, il quale varia la sua inclinazione per via dell’asse terrestre, ricordate i solstizi e gli equinozi? Ecco, la potenza erogata dai pannelli solari, oltre alla loro inclinazione obbligatoria con fuoco a sud polare, dipende anche dalle stagioni e certamente dalle ore del giorno (a mezzogiorno producono di più che nelle altre ore) e di notte? Produzione zero. Dunque va pensato un piano strategico che ci possa rendere autonomi o quanto meno sempre meno dipendenti dagli altri, realizzando un mix tra rinnovabili (intermittenti) e altre fonti (costanti H24). La Francia possiede 50 centrali nucleari delle quali 40 in funzione, le quali possono contare sul sostegno del piano Energetico Nazionale annunciato dal Presidente E. Macron. La maggior parte delle Nazioni europee sono dotate di energia nucleare,  Noi (l’Italia) oggi possiamo produrre energia o con centrali a gas che scarseggia e del quale dipendiamo dalla Russia (in guerra con l’Europa dunque anche con noi) e dall’Algeria,  o con centrali a carbone che abbiamo ma che inquinano pesantemente. Alla complessa roadmap della fusione nucleare, intesa come opzione energetica e sfida scientifico-tecnologica che contribuirà alla decarbonizzazione del pianeta, si aggiunge una pagina importante. Eni informa che al Commonwealth Fusion Systems (Cfs) e dal Massachusetts Institute of Technology, è stato condotto con successo il test del magnete con tecnologia super conduttiva (Hts o HighTemperature Superconductors) più potente al mondo.

Nella dinamica che porta a replicare sulla Terra il processo responsabile della produzione di energia nelle stelle è riposta infatti* la speranza di poter ottenere una nuova fonte in grado di riscrivere completamente gli scenari energetici, anche in termini di sicurezza e sostenibilità ambientale. Qualche informazione sul funzionamento di un tokamak: non esistendo materiali in grado di resistere alle temperature elevate necessarie alla fusione, il *plasma viene confinato per mezzo di elevati campi magnetici all’interno dei tokamak (camera toroidale magnetica). Il principio su cui si basa il funzionamento del plasma prodotto dal gas nel tokamak è che una particella carica immersa in un campo magnetico segue una traiettoria elicoidale (detta anche moto di ciclotrone). Il Tokamak parla russo, infatti la configurazione magnetica nota come 'tokamak' è il risultato delle ricerche condotte nel 1950 dagli scienziati sovietici Andrej Sacharov e Igor' Tamm, anche se il nome più precisamente risale al 1957. Nell'ottobre 1950 essi completarono le prime valutazioni dei parametri necessari per un reattore nucleare fusioneIgor' Kurčatov. Abbiamo bisogno della Russia, anche per questo bisognerebbe pensare a trovare una soluzione alle attuali problematiche che minacciano l'Europa, cercando punti d'incontro e un equibrio che dia sia all'Ucraina che alla Russia, la possibilità di uscirne a testa alta, diversamente sarà difficile porre fine al conflitto del quale nessuno trae benefici e noi italiani in particolar modo.

Il successo della sperimentazione di Cfs, di cui Eni è il maggior azionista, è un'ottima notizia per la multinazionale italiana che negli ultimi anni ha ribadito con più azioni la sua attenzione per quanto riguarda le collaborazioni nell'ambito della ricerca sulla fusione a confinamento magnetico. Nel 2018, oltre all'accordo con Cfs, era stato sottoscritto anche l'intesa con il Plasma Science and Fusion Center del Massachusetts Institute of Technology per lo svolgimento congiunto di programmi di ricerca sulla fisica del plasma, sulle tecnologie dei reattori a fusione, sulle tecnologie degli elettromagneti di nuova generazione.

Gianluca Gennai

Da: Wired / Wikipedia

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