Polvere negli occhi
Il nostro dibattito mediatico ed ancor più quello politico è offuscato da slogan, che fuorviano dalla sostanza delle questioni e quindi inquinano pareri e decisioni, come ad esempio:
- “Spese buone o cattive” invece di “investimenti” e capacità di apprezzare il loro “ritorno”, economico e sociale.
Questo riguarda la Scuola, la Ricerca, la Casa e la Sanità pubbliche, che sono solo vittime del risparmio di spesa, tutte le volte che le vacche sono magre. - “Pubblico o privato” invece di “controllore o controllato”, ovverosia della necessità che i servizi pubblici siano controllati da autorità pubbliche, autonome e motivate, rispetto agli operatori addetti, pubblici o privati che siano.
Questo riguarda anche infrastrutture, come strade, ponti e ferrovie, per le quali abbiamo avuto tanti disastri, causati dall’operatore (Benetton privato, ma anche ANAS pubblica), ma consentiti dalle carenze, collusioni e corruzioni del controllore pubblico. - “Leggi mancanti” invece di “controlli inadeguati”, quando invece ce ne sono troppe, rappezzate, a volte persino criminogene (come la Bossi-Fini), ma in genere rivolte più a paraculare l’Amministrazione che a servire il Cittadino.
Questo riguarda il Politico, che si fa bello rimettendo mano alla legislazione sui fatti di cronaca, ma riguarda anche il Cittadino, che vede come fumo negli occhi i [propri] controlli e controllori, dal Vigile della strada o annonario, all’Agente delle Tasse. - “Non mettere mano nelle tasche degli Italiani” invece di “non manomettere il welfare” a garanzia di sostentamento vitale, lasciandoci indifesi dal Mercato, dall’inflazione e dalla frode, oltre che liberi di sperperare le nostre sostanze.
- “Furbi del cartellino” invece di “amministratori incapaci”, quando la responsabilità principale è del Capo, che è colluso o scalda la poltrona a scrocco.
- “Principio di precauzione” invece di “analisi del rischio ma anche del beneficio", per giustificare inerzia e conservazione.
oltre a guardarci non solo dalle balle nelle Reti Sociali, ma anche dalla autocensura e dalla propaganda nella Stampa e nella TV.
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