Partecipazione responsabile in contesti di guerriglia urbana
Alla cortese attenzione di chi ne ha le competenze.
In riferimento a quanto accade in questi giorni
cfr Notte di fuoco al Corvetto, mezzi vendalizzati e roghi appiccati per la morte di Ramy Elgaml @ https://www.milanotoday.it/cronaca/disordini-danneggiamenti-incendi-ramy-elgaml.html
La giustizia ORA la chiedono i cittadini contribuenti... a prescindere da cosa sia successo NESSUNO ha diritto a devastare strade con violenza e aperta malafede... Se anche avessero avuto ragione a manifestare (e mi pare siano in torto più che evidente vista la dinamica dell'incidente) gli esiti di questa manifestazione tolgono ogni dubbio sulle motivazioni. Mettere in sicurezza in particolare donne, minori e anziani* dovrebbe essere ora l'unica vera priorità di qualunque Amministrazione.
Perché - lo ribadisco per i recidivi - assolutamente NULLA giustifica tale violenza! Ci si autoesclude ipso facto, passando dalla parte del torto.
Questo almeno quello che insegniamo o dovremmo tutti insegnare sia a casa che a Scuola, negli oratori e nei luoghi dove si educa alla cittadinanza responsabile: non si alzano le mani o i piedi, non si distruggono il materiale e i beni comuni, queste sono le basi della convivenza civile. Esistono in Italia e a Milano in particolare fior di associazioni strutturate e di advocacy, leggi ad hoc per dare a tutti un minimo sindacale dignitoso, gente di buon cuore che aiuta.
E da quel poco che posso vedere, chi più chi meno, si fa tutti quello che si può, ognuno per la sua parte... certo, si può sempre migliorare, ma non accetto nessuna accusa generalizzata che leggo in certi commenti presenti in rete, nei gruppi di zona 4, di mancanza di buona volontà nell'accogliere in Italia e soprattuto a Milano negli ultimi 15 anni.
Ma se si diventa complici e conniventi - qualunque sia il motivo - anche con il silenzio e questo voler giustificare ad oltranza contro ogni evidenza e ad ogni costo, senza il coraggio di dire che
- la legge è uguale per tutti e va rispettata,
- che la Repubblica è fondata sul lavoro
- che oltre ai diritti, conquistati con il sangue di milioni di morti in Europa nelle ultime due guerre mondiali e con tanti sacrifici negli ultimi decenni, ci sono precisi doveri,
allora è finita.
Ripartiamo allora dai fondamentali:
"Io ti do e tu mi dai" = io ti rispetto, ti stimo favorevolmente ti aiuto per quello che posso, tu mi rispetti, ti rendi autonomo, contribuisci per quello che ti è possibile.
Vale per TUTTI, senza distinzioni.
*N.B. per le categorie che ho menzionato è sempre più faticoso infatti autoproteggersi e allontanarsi dalla violenza in modo autonomo, per questo ho specificato. Sul modello di inclusione: si può sempre riprovare e fare di meglio, certo ripartire ogni giorno dai fondamentali della Costituzione: diritti ma anche DOVERI dei cittadini. Personalmente ho una visione molto pratica.
P.S. Chi ha perso la mia fiducia e stima sul campo difficilmente la recupera, a meno che non scenda al mio fianco a sporcarsi le mani e cercare insieme di fare la differenza. Senza compromessi e lavorando tutti insieme.