Parking-box sotterranei in città, Assessore competente, discutiamone...
Che in città a Milano, città congestionata e ammalorata dalle polveri sottili PM10 e PM2,5, vadano fermate le entrate di nuove auto, mi pare una posizione assolutamente condivisibile, che i nuovi centri direzionali in costruzione puntino sulla mobilità pubblica evitando di realizzare parcheggi che attirerebbero troppe auto, altrettanto, visto che è una tendenza oramai affermata in tutte le grandi città del mondo evoluto e applaudita dall’opinione pubblica di tutta Europa e non solo.
Ma restano i parcheggi interrati (fuori dalla vista) per i residenti, quelli occorre farli, e farli bene, con progetti sicuri per il contesto e rispettosi degli equilibri verdi altrettanto indispensabili alla città, con tempi certi e patti da rispettare (capitolati fatti meglio, che impegnino davvero il costruttore a realizzare l’opera in tempi certi).
In certi casi al parcheggio sotterraneo deve corrispondere la liberazione del suolo in superficie con pedonalizzazioni e verde per una fruizione intelligente del territorio in ambito urbano, con pavimentazioni, illuminazione e arredi di qualità. Nei casi più critici invece il parcheggio per i residenti è una valvola di sfogo importante, per togliere dai marciapiedi e dai viali alberati quel cancro milanese che è la sosta folle a tutti i costi in posti sconvenienti che degradano la città e la rendono invivibile.
Di tutti i parcheggi sotterranei previsti, e mi pare che siano ancora tantissimi quelli fermi (vedi aricolo riportato sotto), specie quelli che non insistono in aree di pregio monumentale o storico, purché siano per residenti / pertinenziali, non si usi la burocrazia come arma contundente, si faciliti piuttosto la partenza e l’esecuzione dei lavori. Muovere attività utili alla città aiuta l’economia, rende un servizio alla cittadinanza, migliora il contesto urbano, crea occasioni di lavoro / occupazione, non dimentichiamolo, è importante dircelo con estrema chiarezza.