Prostituzione (trans) senza freni in zona Caneva-P.Eugenio-MacMahon

Signor Prefetto di Milano, Dott. Gian Valerio Lombardi, Sig. Questore Diott. Alessandro Marangioni, che fate? Ignorate? Tollerate?

Per mia esperienza, come detto vissuta più volte, funziona così:

1. Il cittadino che non ne può più dello spettacolo sotto casa sua chiama il 113
2. Lasciati i propri dati, bisogna "giustificare" la richiesta di intervento. Nel senso che sembra che non basti dire che ci sono gruppi di transessuali che si prostituiscono sotto casa ma occorre aggiungere che circolano seminudi (questo smuove solo un po' di più chi riceve la chiamata), che si ubriacano e gridano/litigano fra di loro. Il che è tutto vero ma sembra che la prostituzione sotto casa ormai sia considerata assolutamente tollerabile. Se invece ci sono schiamazzi e disturbo della quiete pubblica, allora c'è un motivo per intervenire...
3. Dopo pochi minuti passa la volante. Gli "inquilini della strada" non si sognano nemmeno di andarsene e partono discussioni con gli agenti che invitano ad allontanarsi.
4. Le discussioni possono essere più o meno lunghe e animate. Alla fine i trans se ne vanno imprecando e inveendo contro gli agenti,
5. La volante riparte, fa un giro di ricognizione e si allontana.
6. Tempo massimo 15 minuti o mezz'ora e i trans ricompaiono. Gli stessi o altri.
7. La mattina, se si è fortunati, non si trova nessuno che ancora "opera" o che dorme ubriaco sul cofano di un'auto, ma solamente vetri di bottiglie di birra e liquore rotte sul marciapiede.

Ora, la domanda per i nostri amministratori / consiglieri che ci leggono e ascoltano è molto semplice ed è la seguente: come deve comportarsi il cittadino? Ho visto persone letteralmente imbufalite, alle 8 di mattina, fare la stessa domanda agli agenti intervenuti ad allontanare un trans seminudo. Domanda senza risposta.

L'ultima volta che ho chiamato il 113 mi sono sentito rispondere con la cruda verità: "Cosa vuole che facciamo? Se passiamo e li mandiamo via, tanto poi tornano". Chiedo io: "Ma allora cosa devo fare?", risposta "Deve fare un esposto in questura, così si devono occupare della cosa".

Quindi il cittadino deve fare un esposto? Qualcuno mi può confermare? E poi, seconda e ultima domanda, oltre alla denuncia occasionale da parte dei cittadini, l'amministrazione comunale che intenzioni ha? E' consapevole che gli agenti sono impotenti e perdono solo tempo senza risolvere nulla? Come pensa questa amministrazione di agire per risolvere il problema?

Aspetto un riscontro dai nostri consiglieri in merito alle due domande poste.

Grazie.

Provo a risvegliare il post "sfruttando" la frase recente del Sig. Mazzilli:

"Toc, Toc, il comune c'è, la giunta c'è, i funzionari ci sono ? il consiglio c'è ??"

Giusto come aggiornamento, ieri sera poco dopo mezzanotte, anche con la temperatura sotto zero, all'angolo Caneva / P.Eugenio stazionavano 3 transessuali, due dei quali si piazzavano in mezzo alla strada (letteralmente) per attirare l'attenzione delle auto in transito.

Non è possibile creare un presidio mobile di polizia per queste situazioni?

Il modo per affrontare seriamente la questione della prostituzione non è certo invocare l'arresto per chi passeggia in minigonna! Ci ha già provato Alemanno a Roma con risultati devastanti in termini di libertà civili di tutti.

Quello che si dovrebbe fare è arrivare alla piena legalizzazione della prostituzione riconoscendola come un vero e proprio mestiere tassato come tutti gli altri e con degli standard di sicurezza per lavoratori e clienti.

Spiace che la Commissione zonale abbia sentito solo le forze dell'ordine e non anche le associazini di lavoratrici e lavoratori del sesso o le Associazioni che lavorano sul campo da anni e che potrebbero portare utili indicazioni.

La ringrazio per questa prima risposta al problema che avevo segnalato. Immaginavo che venisse confermato quanto avevo potuto constatare e cioè che per un vuoto legislativo o per normative poco applicabili, le forze dell'ordine avessero ben poco margine di movimento. E' però triste constatare che a fronte di questa situazione, la soluzione sia arrendersi allo stato delle cose. Rimanere a braccia aperte (solo poco meglio che "a braccia alzate" in segno di resa) non va bene. Preferirei sentire che ci si mette a lavorare per trovare una soluzione.

Quali soluzioni? Provo a citarvene qualcuna:

- Nel caso specifico da me segnalato, la caserma dei carabinieri di Via Tolentino è a meno di 100 metri dalla "postazione" preferita (fissa tutte le sere) di questi individui. Basterebbe che tutte le notti, diciamo alle 12.30, due carabinieri andassero a farsi una passeggiata per invitare i trans ad alzare i tacchi. Regolarmente. Tempo impiegato tra andare, convincere, ri-convincere, tornare: 15 minuti max. Gli individui capirebbero almeno che sarebbe meglio cambiare zona (sperabilmente fuori città...) per lavorare più tranquillamente.

- E' stata posta una telecamera di sicurezza all'inizio di Via Principe Eugenio, lato Caneva. Quindi proprio sopra le teste dei trans. Funziona? Abbiamo buttato via i soldi dei contribuenti? Nel primo caso, sarebbe possibile vedere che i trans riescono addirittura ad avere rapporti con i clienti all'interno delle strutture esterne dei bar / ristoranti presenti sui marciapiedi di P.Eugenio (questo ve lo possono confermare diverse testimonianze, basta chiedere a chi vive in zona). Queste "pratiche" alla luce della luna, sono sanzionabili o anche per questo esiste un vuoto di legislatura? Nel rpimo caso, basterebbe posizionare due telecamere in più e intervenire prontamente alla messa in scena di questi "spettacoli".

- Questi personaggi non solo si esibiscono in perizoma e a seno (o quel che è....) nudo ma si ubriacano, gridano (alle 2, 3, 4 di notte sotto casa della gente civile), litigano, spaccano bottiglie di birra e spesso orinano in strada. Questi atti non bastano a farli prelevare e multare per dissuaderli dal continuare?

Queste sono le prime azioni che mi vengono in mente, sempre se si ritiene impossibile considerare quella descritta una situazione di emergenza che richiede provvedimenti di emergenza (intendo decreto ad hoc). Basta che nessuno reagisca allargando le braccia... Se volete, visto che mio malgrado sono diventato esperto sul tema, vi posso dare consulenze gratuite...

Bah, personalmente riterrei che certe cose non avvenissero in strada, non conta se in zone centrali o in periferia (come se fosse la questione fosse meno seria).

Non ho mai sentito urla o riscontrato bottiglie rotte, francamente, ma magari ho solo avuto fortuna.

Di certo la situazione andrebbe risolta.

Mi sembra grottesco avere carabinieri, polizia e vigili nel raggio, rispettivamente, di 50 metri, 300 metri, 400 metri e doverne scrivere noi sul forum.

Mah, guardi, abito in via fauché per cui conosco la zona.

Probabilmente non sono attento io ma mi capita di vedere queste persone in piazza Caneva.

Non le trovo mai maleducate, pericolose o sporche. Stanno negli spicchi di parcheggio della piazza con le loro auto, in attesa di clienti.

Non ricordo urla o bottiglie rotte.

Ciò non significa che queste cose non accadano, ovviamente.

E che il problema NON esista.

Il problema esiste.

Basterebbero due volanti fisse, una in caneva, una in un'altra zona che identifichi anche i clienti e la cosa si risolve.

Da un mese, nessun segno di vita nè riscontro dai nostri consiglieri di Zona 8. Alla richiesta di proposte o meglio azioni per contrastare il fenomeno e risolverlo, la risposta è il silenzio.

Intanto stanotte il solito angolo Caneva/P.Eugenio era popolato da tre viados e dal vai e vieni delle auto dei potenziali clienti. Uno dei tre viados, nel suo abbigliamento caratteristico, era ancora sull'angolo in attesa di un "passaggio" alle 7:20 di stamattina.

Continuiamo così? Da parte mia, continuerò a denunciare ciò che accade sperando che i nostri amministratori smettano di considerare queste situazioni come tollerabili e finalmente si diano da fare.

Gentile Sig. Messina, oggi è il 5/6/2016 e le riconfermo che il problema è più che mai presente. La mia camera da letto dà sul fatidico incrocio e una notte si e una no mi sveglio a causa degli schiamazzi notturni da lei descritti. Ho provato a documentarmi e, come ha già sottolineato lei, avrei diritto di sporgere denuncia per disturbo della quiete pubblica (all’art. 659 c.p. Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) che è un reato penale punito con l'arresto fino a 3 mesi. Il problema è che per dimostrare un effettivo disturbo del riposo l'articolo del c.p. prevede che più persone denuncino lo stesso fatto e che questo abbia carattere di ripetitività, entrambe cose conclamate dato che accadono ormai da diversi anni. Detto questo però bisogna dire che considerati i tempi necessari alla prescrizione sarà praticamente impossibile avere giustizia.

saluti