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13 anni fa
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Lettera aperta al sindaco Pisapia ed all’assessore Maran


Spett. Sindaco Pisapia e spett. Assessore Maran,

col nuovo anno mi permetto di tornare nuovamente sul tema delle misure anti-inquinamento.

La prendo un po’ alla lontana, ma il riferimento sarà subito chiaro. Qualche settimana fa, durante la trasmissione "Servizio Pubblico" di Michele Santoro, Gino Strada ha ricordato che l'impianto di una valvola mitralica in uno degli ospedali di Emergency in Italia (non in Afghanistan, sia chiaro!) costa 1.800 euro. In un qualunque ospedale pubblico o privato convenzionato italiano, la stessa operazione costa 20.000 euro (11 volte tanto). Non risulta, però, che i governatori delle regioni italiane abbiano convocato Gino Strada per chiedergli consiglio su come ridurre la loro spesa sanitaria a parità di prestazioni offerte ai cittadini. Eppure, questo è il nodo chiave della spesa pubblica sanitaria nel nostro Paese. Lo scandalo del Santa Rita di Milano non è probabilmente un’eccezione (anche se ci piacerebbe crederlo). E, anche se il dato offertoci in riflessione da Gino Strada non è di per se la “prova provata” di un sistema tangentizio diffuso, me è però un indizio assai pesante, se non altro di gravissime inefficienze nei processi di approvvigionamento della sanità.

Senza nuove regole di spesa, le risorse pubbliche risulteranno “ufficialmente” sempre insufficienti e, per giustificare i servizi, si aumenteranno sempre i gravami fiscali e parafiscali sui cittadini. Mettere l’accento sullo “stanziamento” di risorse e non sull’“efficienza” del loro impiego è una prassi della politica italiana, come se l’efficienza nell’impiego delle risorse fosse una variabile indipendente della/dalla politica.

Il giorno 19 Dicembre, la pagina milanese del Corriere della Sera riportava una dichiarazione dell’assessore Maran che ha catturato la mia attenzione:“Servono risorse per l’installazione dei filtri antiparticolato”

I produttori di filtri di retrofit, in presenza di obblighi normativi sulle emissioni ma anche di contestuali sussidi pubblici (che nel caso della Regione Lombardia raggiungono il 75% della spesa, si veda il link http://urlin.it/21a53 ), possono praticare prezzi più elevati di quelli che si formerebbero su un mercato libero e non sussidiato, perché, tanto”, paga l’operatore pubblico. I filtri antiparticolato di retrofit stanno alla politica ambientale come gli impianti di valvole mitraliche stanno alla politica sanitaria.

Che questo contributo per l’acquisto di un singolo filtro erogato dalla Regione Lombardia con tutta evidenza sia anomalo è segnalato dal fatto che il contributo regionale massimo per un semplice filtro per camion (del costo massimo di 7.333 euro) può arrivare a 5.500 euro (il 75%), mentre il contributo per l’acquisto di una intera auto ecologica è di soli 3.000 euro ed il contributo per l’installazione di un impianto a gas metano o gpl è di soli 600 euro.

Ma può il valore commerciale di un filtro antiparticolato, sia pure per camion, confrontarsi in tale proporzione con quello di un’intera automobile o con quello di un ben più complesso impianto a metano o gpl? Con 9-10 mila euro oggi è possibile comprare una piccola utilitaria nuova euro 4 o 5 (e anche con meno: una Fiat 600 costa 8 mila euro).

Se i filtri antiparticolato installati di serie sui veicoli nuovi dovessero avere il costo dei filtri di retrofit, essi metterebbero fuori mercato i nuovi veicoli in vendita. Nessun produttore di veicoli pagherebbe lontanamente quel prezzo per installazioni di primo equipaggiamento.

Inoltre, l’acquisto “imposto” di oggetti sussidiati (e quasi regalati) che generano talvolta alcune note controindicazioni tecniche (intasamento degli scarichi, aumento della contropressione, aumento dei consumi, riduzione della potenza erogata) fa si che possa concretizzarsi il rischio che, almeno su certi mezzi, l’acquisto dei filtri finisca per rappresentare un formale "nulla osta amministrativo", ma che, in breve tempo, i filtri vengano materialmente disinstallati per eliminare tali controindicazioni tecniche. Un sistema di controlli non è stato annunciato, probabilmente la stessa Regione Lombardia non ha le strutture organizzative idonee per realizzarlo.

È possibile impiegare diversamente le risorse pubbliche? Esiste un’alternativa a questo sistema di incentivi? Si, esiste e, come talvolta accade, i vicini Svizzeri ci indicano la strada.

Il Governo di Berna ha deliberato la riduzione delle tasse di circolazione per i veicoli pesanti che installino i filtri antiparticolato http://urlin.it/22353. Trattasi di sgravio fiscale contenuto (10%) e non di un sussidio. Il vantaggio è quello di non drogare i prezzi dei beni sussidiati tanto più quanto più il contributo è elevato (con un contributo pubblico vicino al 100% l’acquirente del filtro diventa quasi indifferente al suo prezzo ed il produttore ha buon gioco nell’imporre il suo prezzo). Ma anche gli sgravi fiscali andrebbero sempre accompagnati da un sistema di controlli a campione per verificare se chi ha avuto accesso agli sgravi ne ha effettivamente diritto perché installa effettivamente (e non solo sulla carta) i filtri antiparticolato.

Ho sottoposto alcune di queste riflessioni agli 80 consiglieri regionali della Regione Lombardia. Non mi ha risposto nessuno, tanto la politica oggi appare trasversalmente poco attenta all’efficienza con cui le risorse pubbliche vengono impiegate. Solo l’Assessorato alla Mobilità ha accennato ad una riflessione.

Quando mi offrii, sin dall’Agosto 2011, di disinquinare a mie spese ed a titolo dimostrativo i mezzi di un cantiere a Milano (uno di quelli per cui l’assessore Maran lamenta “risorse insufficienti”) con una soluzione derivata da una applicazione navale, non ho ricevuto una risposta dal Comune di Milano (incontri con funzionari e consulenti attenti e cortesi si, ma, in sostanza, un affannoso trasferire la questione di mano in mano, alla ricerca del soggetto reputato competente), ne’ dagli altri soggetti (Assimpredil, Legambiente) raccolti attorno ad un tavolo di consultazione annunciato dal Comune di Milano sul tema dell’inquinamento dei mezzi da cantiere. E, dunque, quali risoluzioni ha prodotto tale tavolo di consultazione, se non riesce a neppure cogliere una idea cosi semplice e senza oneri a carico della collettività?

Ho interrogato un soggetto in qual modo coinvolto in questo tavolo di consultazione, ma ometterò il suo nome per la riservatezza dovutale. Gli ho chiesto:“Qual è la finalità di questo tavolo di consultazione?” “In sostanza, verificare come attivare nuove risorse a fondo perduto”. Svanita questa possibilità, chiuso di fatto il tavolo di consultazione! Infatti, recitava il Corriere della Sera del 11.10.2011: “Sono giorni di preoccupazione in Comune, Assimpredil, Legambiente. Oggi rischia di cadere l’architrave di quel progetto: la Regione avrebbe spostato su altri capitoli di spesa la metà di quegli 11 milioni [di contributi a fondo perduto, ndr]”.

Mi rendo conto che una macchina amministrativa complessa come quella comunale di una grande metropoli  ha sue regole e procedure e che, quindi, una proposta “anomala” la può inizialmente sorprendere (da cui il girare della pratica di mano in mano). Mi rendo anche conto di quanto sia “politicamente scorretto” (per i produttori di filtri, s’intende) proporre una soluzione che, come per le valvole mitraliche di Gino Strada, a regime, “scherzetto”, costerebbe 1/10 di un filtro antiparticolato di retrofit (anche se non quella del “cantiere pilota” che mi sono offerto di “adottare”, quella sarebbe gratuita, e doppiamente scorrettamente gratuita). Ma la capacità di sintesi politica dovrebbe venire in soccorso.

Questa situazione mi offre la ragione, questa volta non come imprenditore ma come semplice cittadino, per sottolineare che il sistema delle erogazioni pubbliche non verificate nella loro congruità e ragionevolezza è ormai impraticabile nella attuale fase storica e che servono atti di buon senso comune per liberare il Paese dagli oneri di una politica dissipatrice di risorse, così come di costi sanitari abnormi per i cittadini, ma assai utili a chi specula sulla salute dei cittadini. Solo una politica di effettiva concorrenza può conseguire questo risultato.

La Svizzera, ad esempio, pubblica l’elenco dei produttori “certificati” di filtri antiparticolato. Si trova al link  http://urlin.it/22d20. Ho contato ben quasi 40 case diverse (perbacco, che concorrenza!), tra cui di noti produttori di motori, come Caterpillar, Deutz, Perkins, ecc.. In Lombardia l’offerta di filtri è, per dirla con un eufemismo, un po’ più concentrata (oltre che iper-sussidiata), con le implicazioni descritte.

Questi atti di buon senso oggi vengono chiamati un po’ pomposamente spending review, ma già negli anni ‘70 si chiamavano budget a base zero (zbb).

Che atto di civiltà sarebbe se Gino Strada facesse la spending review per la sanità lombarda! I cittadini lombardi ne avrebbero da guadagnare

Buon lavoro, signori, e che l’efficienza sia con tutti noi nel 2012.

Altrimenti saremo tutti morti! E non nel lungo termine, come ammoniva Keynes, ma in quello brevissimo …


Paolo Sassetti
,


PS -  Mio articolo di proposte contro lo smog di Milano: http://urlin.it/22c6b (metanizzazione dei trasporti, kit di conversione per bici elettriche, controlli selettivi, ecc….)

Articolo sulla controversa utilità dei filtri antiparticolato: http://urlin.it/22c6a

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Smoking ship...

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avatar Michele Sacerdoti 13 anni fa
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Leggendo il link sulla controversa utilità dei filtri antiparticolato mi sono ricordato di aver letto sull'Eco dalle Città gli articoli sul filtro a monte del motore diesel sviluppato dalla società Dukic di...
avatar Angelo Caudullo 13 anni fa
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Caro Paolo, siamo in Italia o non te ne sei accorto? Siamo nel paese: - con più auto blu al mondo; - con più politici al mondo; - con più politici al mondo e costi altissimi (senza contare il loro...
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Non ho mezzi per rispondere a Lei e Sacerdoti anche se posso comprendere appieno i significati dell'articolo, nel mio piccolo sto lottando con un tubo a 16 pollici di camino che mi fa l'aerosol tutti i giorni...