Il taglio degli alberi "ammalati" (e non) a Milano...

Uno in via pacini verso il civico 20, non ricordo la ditta, e' sempre la stessa da anni, comunque secondo me le verifiche dovrebbero essere condotte da terzi e non dalle imprese che hanno l'appalto senno' i dubbi possono venire...

Segnalo inoltre che spesso i nuovi alberelli non ce la fanno per mancanza di adeguata somministrazione di acqua e vanno ri-sostituiti.

Questo argomento, da cittadino amante del verde, mi sta particolarmente a cuore. Nella mia zona (la 7) non ci sono molti alberi storici (solo pioppi, ultimamente spesso abbattuti per motivi di stabilità) si aggiunge il problema del tarlo asiatico.

Ogni giovane alberello deve, tra le varie difficoltà, affrontare la siccità estiva. A tal proposito riporto una risposta fornitami dal Comune (fa riferimento agli alberelli piantati in zona 7 3 anni fa ma ha spunti interessanti):

Con riferimento alla Sua cortese segnalazione, desideriamo informarLa che per quanto riguarda i circa 7.000 nuovi alberi messi a dimora l'inverno scorso nella zona di decentramento 7 da parte di questo servizio, allo stato attuale i dati in nostro possesso indicano come la morìa risulti inferiore al dato dell'8/10%, indicatore medio annuale di riferimento stabilito in collaborazione con l'Università degli studi di Milano, Facoltà di Agraria. Tale dato di riferimento è frutto di uno studio che considera come l'intervento di trapianto di un alberello dal vivaio al sito definitivo, sia un'operazione che comporta un forte stress per la pianta poichè occorre intervenire per ridurre radici e chioma. La pianta in questione, già impegnata nella nuova radicazione e con limitate capacità di assorbimento, tenta l'ambientamento in una condizione in cui sono fortemente compromesse le sue capacità di risposta adattiva sia al nuovo ambiente, che all'andamento climatico stagionale, seppur temporaneamente. Per ciò si parla di 'shock da trapianto'. Premesso che i segnali di sofferenza delle alberature (defogliazione, deperimento, seccumi, ecc..), comuni a molti alberi in città, sono effetti fisiologicamente 'normali' per gli alberi, i quali mettono in atto meccanismi di resistenza alle alte temperature (soprattutto la defogliazione). Le segnaliamo che per i giovani alberelli di nuovo impianto (entro i tre anni), programmiamo interventi di irrigazione di soccorso con l'intento di contrastare la combinazione di effetti negativi della siccità e del cosidetto 'shock da trapianto' che vivono i giovani alberelli provenienti da vivaio. Provvediamo quindi ad orientare gli interventi sui soggetti giovani, più a rischio, e per cui tale intervento possa fare la differenza, evidenziando inoltre come l'irrigazione di alberi adulti è un'operazione di fatto tecnicamente superflua (impossibilità di raggiungere le radici profonde e che hanno già trovato habitat e risorse necessarie). Premesso ciò l'impresa della manutenzione del verde nel corso della stagione critica ha approntato interventi di irrigazione tramite l'impiego di diverse autobotti di adacquamento, per la distribuzione di alcune centinaia di metri cubi d?acqua la settimana, modulati a seconda dell'andamento climatico. Segnaliamo inoltre che per facilitare le operazioni di irrigazione manuale degli alberi, in particolare di quelli stradali, contestualmente alla posa dell'albero viene all'uopo collocato un tubo drenante collegato direttamente alla zolla dell'alberello, dispositivo utile nei ptrimi due-tre anni successivi alla collocazione del soggetto. Nel rilevare che la bagnatura di soccorso manuale è un'operazione di delicato monitoraggio, in quanto occorrerebbe dedicare un'elevata quantità di personale interno a seguire in tutta la città le autobotti, personale per altro impegnato in altre attività di verifica della continuità degli interventi sul territorio, per ovviare a questa impossibilità organizzativa si è previsto a livello contrattuale di legare l'attività di impianto e manutenzione delle giovani alberature al risultato. Ne consegue che l'impresa del verde è tenuta alla sostituzione in forma automatica dell'alberello nel corso della successiva stagione agronomica utile (inverno), operazione che viene effettuata a carico dell'impresa stessa e senza ulteriori oneri a carico dell'amministrazione comunale. Nel ringraziarLa per l'attenzione dedicata, con l'occasione Leporgiamo i Ns Cordiali Saluti.
Redazione Internet Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde Servizio Manutenzione del Verde

Qui la pagina del sito del Comune con anche i prossimi interventi:

http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/ho%20bisogno%20di/ho%20bisogno%20di/AreeVerdi_ControlloStabilitaAlberature&categId=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Category/IT_CAT_Bisogni_01/426c6880446e0187b8e7bbd36d110d8a/PUBLISHED&categ=IT_CAT_Bisogni_01&type=content

Dubbi? Io non ne ho più, nel senso che sono amare certezze ormai. Prove? Quanto bastano. Passate e presenti. In Zona Otto, nel parco di Villa Sheibler sono stati abbattuti degli alberi sanissimi, come delle splendide Magnolie e rare Araucarie. Alle rimostranze dei residenti è stato risposto che era stato un errore degli operatori. Ripiantate ne sono sopravvissute solo una minima parte. Nella scuola primaria di v. Val Lagarina, da un giorno all'altro, sono sparite delle Forsizie, tagliate raso terra da un addetto incaricato dal Settore Arredo Urbano E Verde. La causa? Sempre la stessa. L'operaio (extracomunitario) aveva capito male. Ripiantate non sono sopravvissute. In v. Sammartini sono stati segati 15 platani. Sempre con la stessa scusa: mancanza di attenzione durante lo svolgimento di lavori urbani... ma se sbagliare con un albero sarebbe stato anche comprensibile... continuare con tutti e quindici no! Ed anche qui arriveranno nuove pianticelle a rischio di attecchimento. Nel Parco del Mincio hanno bloccato degli operatori che stavono abbattendo e caricando gli alberi sui camion (ben 300!). Avevano tutti i permessi. Peccato che avevano capito male. Nel giardino alberato (con 60 piante a largo fusto) di v.Otranto l'agronomo incaricato di valutare le piante (lo stesso che avrebbe dovuto pianificare l'eventuale nuova ripiantumazione) ne aveva salvate solo quattro, in quanto tutte le altre cinquantasei erano destinate a "deperimento sicuro". Questo accadeva nel 2004. Le proteste hanno fermato gli abbattimenti e oggi, nel 2012, gli alberi ci sono tutti e stanno benissimo. Tra le vie Terzaghi, Salmoiraghi e S.Elia (zona Montestella) era racchiuso, fino ad un paio di anni fa, un vero e proprio  bosco in fase di rinaturalizzazione. Stesso iter del giardino di v.Otranto. L'agronomo incaricato di "tutto", come sopra, ne ha decretato l'abbattimento totale. Ben 500 alberature di quasi mezzo secolo rase al suolo in pochi giorni. Ma qui si è arrivati al massimo della mancanza di trasparenza. I responsabili dell'abbattimento del bosco hanno dichiarato che l'avevano fatto dopo averne richiesto il permesso al Comune mentre quest'ultimo, al contrario, ha dichiarato di non c'entare per nulla in questa decisione. Ho chiesto che fine facessero gli alberi abbattuti. Il Comune mi ha risposto che "entrano nella disponibilità di chi li toglie". Quindi gli incaricati fanno tutto: abbattono, ripiantumano e si portano via pure gli alberi! Ho chiesto allora quale fosse l'ultima destinazione delle alberature. Silenzio totale. Ma questi sono solo alcuni esempi fra tanti. Personalmente penso che coloro che si occupano di alberature, oltre ai casi di scarsa professionalità, ignoranza, superficialità  ed errori, pensino di "tutelare" la propria attività mostrandosi attivi negli abbattimenti e le sostituzioni, anche quando non sarebbero necessarie. Come se avessero paura di non risultare più utili in caso di alberature troppo sane e belle. Inoltre oggi le alberature, vergini e pulite, sono molto ricercate in quanto vengono utilizzate, senza nessuna spesa  di "ripulitura", come biomassa, pellet (un vero business ormai) cippato e teleriscaldamento. Spariscono boschi interi ormai. Roncola "selvaggia", la chiamano. Ma la Roncola "cittadina", a quanto pare, non è da meno. Dovremmo tenere gli occhi aperti e "rompere più le scatole", anzi, unirci in una vera CONFRATERNITA di Rompiscatole, se non vogliamo arrivare ad accontentarci, tra non molto, del solo verde dei semafori (come Gianni Rodari ha scritto in una sua, speriamo non profetica, poesia ).

In merito al Tarlo asiatico è un VERO MISTERO!!! Questo tarlo, detto punteruolo rosso, è "incurabile" solo per le piante appartenenti al Comune, mentre nelle ville private, con poca spesa, le palme si salvano. L'abbattimento di ogni palma "demaniale" viene a costare sui mille euro mentre i giardinieri delle private, con poche centinaia di euro, le salvano tutte!!! Il "tarlo" del dubbio rode anche noi...

Giusto. Dato l'argomento attinente ho esposto quanto sta avvenendo con il punteruolo rosso. Ma visto i sistemi in atto e la perduta fiducia, anche con il tarlo asiatico la fine sarà scontata.

Ho criticato e chiesto sempre conto alle precedenti Amministrazioni ed anche all'attuale circa l'operato in merito alle innaffiature estive delle giovani piante durante la siccità estiva.

Bisogna però riconoscere che la gestione della rimozione delle piante morte, dapprima col taglio e successivamente con il carotaggio del ceppo con le radici, e la successiva sostituzione in periodo invernale avvengono ormai da anni sempre ed in modo puntuale, per ogni esemplare abbattuto (più o meno ingiustamente, ma questa è un'altro discorso).

In merito ai criteri di verifica ed abbattimento, segnalo questa pagina del sito del Comune di Milano.

D'inverno, durante il riposo vegetativo.

Per sicurezza segnali gli alberi mancanti al Comune tramite la pagina Scrivi al Comune sul sito, le risponderanno prendendo nota della segnalazione.

Michele Andreotti scrive al Corriere (10 ottobre 2012) per segnalare che il Comune ha fatto tagliare 8 alberi in v. Ambrogio Figino (angolo v. Certosa) per far parcheggiare le macchine. Ringrazia pertanto Pisapia ed assessori per "la grande politica che sta affrontando in periferia". Se è così, mi unisco ai suoi "ringraziamenti".

Ma nessuno risponde dal Comune?

Questa ditta che tipo di appalto ha? Dove finiscono i tronchi? Come mai e' la stessa che fa le verifiche ad abbattere e sostituire gli alberi? Qualcuno nasconde qualcosa?

http://archiviostorico.corriere.it/2012/ottobre/23/MANCATA_CURA_DEL_VERDE_DELLA_co_0_20121023_5f431652-1cd6-11e2-b7b4-9e0542b3bc54.shtml

La lettera

LA MANCATA CURA DEL VERDE DELLA GIUNTA ARANCIONE

Pubblicata sul C.D.S. di martedì 23 0ttobre .Condivido tutto

Non solo il popolo arancione ma pure Maran e compagnia, dove sono finiti?  Risposte zero.

Per la precisione  la stessa ditta che  abbatte gli alberi  non solo li sostituisce ma si porta anche via gli alberi abbattuti. Biomassa, cippato, pellet, compostaggio, teleriscaldamento... il legname pulito degli alberi è ricercatissimo ed oggetto di contesa da parte delle aziende interessate. Non solo, spesso sono le stesse ditte a decidere se le alberature vanno abbattute e sostituite. E così... il cerchio magico si chiude.

Personalmente ho fatto delle richieste, tramite accesso agli atti, in merito sia a questo che all'utilizzo e la destinazione degli alberi abbattuti (che entrano nella disponibilità della ditta che li abbatte). Risposte: nessuna. In compenso hanno stabilito che il cittadino deve pagare 25  per ogni atto (a meno che l'atto non riguardi un'operazione ancora in corso... ma se solo già conclusa, anche da poco, bisogna pagare) richiesto + 25 euro per ogni ora di ricerca dell'atto, oltre al prezzo delle fotocopie. Questa iniziativa messa in atto dalla giunta Moratti a quanto pare vige ancora (ma dove vanno a cercarlo questo atto? Nei bauli di una soffitta? Non esiste un archivio normalmente ordinato?)

Ad Adriano Celentano la risposta di Pisapia è stata immediata. Ribadendo il suo impegno di paladino del verde... allora perché ai cittadini non risponde, o chi per lui? In realtà, coloro che  da tempo seguono le sorti del verde cittadino, vedono che è rimasto tutto, o quasi, come prima. In merito al verde pubblico le Coop controllano, progettano, fanno, disfanno, rompono e si  portano via i (preziosi) cocci esattemente come sempre, mentre in merito al verde privato cittadini decidono a loro piacere tagli definitivi e capitozzature fatali. E la promessa della regolamentazione del verde privato, a sua tutela, (a parte quello a tutela della sicurezza della persona, già presente), fatta durante la campagna elettorale? Dimenticata?

Confermo che le piante sono state messe a dimora pochi mesi fa.

Cordialmente.

P.S.

Desidero aggiungere che i binari erano da tutt'altra parte e non dove è stato piantumato il filare alberato.

E' uno scempio e viene il mal di cuore.

Buona settimana.

buona giornata a tutti

a Milano se dis: "far e disfar l'è tut un laurà".

Bene, stanno ripiantando gli alberi al posto di quelli tagliati.

ciao

Serpeggia una visione del mantenimento del lavoro ed il massimo profitto con il minimo dispendio di risorse che non promettono nulla di buono. Il  "fare-disfare-rifare" e avanti così insomma, del genere "tela di Penelope". Tipo quei forestali che incendiano i boschi, quei vetrai che fanno rompere i vetri, quegli orologiai che aggiustano una meccanismo e ne danneggiano un altro, quei dentisti che sistemano un dente senza curarsi di non lesionare quello vicino  e simili (non tutti naturalmente, ci sono anche quelli onesti ..). E le manutenzioni? Rispetto a tale questione si rasenta il ridicolo. Esempi: visto che la casa è sempre pulita  a che serve la collaboratrice domestica? Quindi ... licenziata! Visto che i binari e le traversine delle ferrovie hanno sempre i bulloni ben avvitati a che serve pagare l'operaio che controlla il tutto costantamente? Quindi... licenziato!  Oggi paghiamo tutti questa filosofia del "busisiness" fine a se stesso, anche con conseguenze tragiche. Le continue ripiantumazioni mi hanno ricordato i sopraddetti casi... ma che bella idea era stata quella dei cinesi che retribuivano i medici solo quando i pazienti stavano bene e bloccavano le paghe quando si ammalavano... Oggi ci ritroviamo esattamente nella situazione contraria. Si incentivano i danni insomma. In quanto conta solo il...  Occorre davvero un ripensamento in merito ad un programma culturale, educativo ed epocale. Altrimenti non se ne esce!

Ho visto su un loro mezzo la scritta PR.E.M.A.V. SRL

Altro esempio: ad aprile in piazza Stuparich hanno tolto alberi e verde (il poco e quasi unico che c'era) per fare una rotonda. Ma la società è fallita e la piazza è stata abbandonata al degrado (quante volte l'abbiamo sentito questo ritornello? Vincono l'appalto offrendo una spesa da elemosina e così poi non riescono a portare avanti il lavoro. Chi dei due è il peggiore? La società che minimizza pur di ottenere l'appalto o il comune che accetta tutto, senza badare alla qualità, pur di aprire poco la cassa... anche se poi, magari, spende e spande per altro di meno utile alla collettività?). Stato attuale: sporcizia al posto delle alberature e il resto della vegetazione.

Sì, il pellet viene ormai paragonato all'oro. E gli alberi "vergini" sono i più adeguati. Nessuna spesa per ripulirli da elementi estranei. Guarda caso una recente normativa del codice stradale richede la rimozione, per ragioni di sicurezza, dei filari delle alberature poste lungo i bordi delle strade (e stanno già procedendo... addio tunnel verdi! ) Come se le macchine non andassero pure a scontrarsi contro guardrail, muri divisori, pali, semafori o case. Praticamente... gli alberi andrebbero contromano (mentre invece proteggono chi si trova a passeggiare al di là delle alberature) e non si considera che è chi non rispetta i limiti di velocità o dei sorpassi creare problemi! Un vero sfregio al paesaggio italiano ed una vera manna per i produttori di biomassa, pellet, cippato e compostaggio. A Milano i prossimi bottini saranno, se nessuno blocca tale iniziativa legata al business - Darsena (purtroppo ogni riqualificazione diventa, oggi, un business): l'oasi (con 60 specie di microfauna rara che vi ha trovato rifugio) cresciuta nei pressi, il filare dei platani di v. Gorizia ed anche quello di v. D'annunzio .

Alla c.a. di Assessore Maran:

Nel sito del Comune di Milano, in merito al piano degli abbattimenti, mancano quelli di febbraio e marzo. Inoltre non si nominano i platani di Corso Sempione. Prima abbattono e poi pubblicano il piano preventivo? Qual è il vero motivo del prossimo taglio dei suddetti platani?


http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/2013/03/ancora-platani-tagliati-milano.html

venerdì 1 marzo 2013

ANCORA PLATANI TAGLIATI A MILANO

Non è bastata la distruzione dell'isola spontanea nata dentro la darsena nel Naviglio di Milano, domenica è previsto un taglio di platani secolari nella centralissima Corso Sempione a Milano. Secondo quanto segnalato al telefono amico di AIDAA gli alberi sarebbero in realtà da intralcio alla corsia del tram che attraversa centralmente corso sempione fino all'arco della Pace e potrebbero essere salvati, invece per il comune di Milano questi alberi sono malati e purtroppo sono solo da abbattere. Staremo a vedere.

POTATURE MAL FATTE E\O CAPITOZZATURE =  ALBERI CHE SI AMMALANO = ABBATTIMENTI

Testimonianza di come fanno morire molti alberi di Milano:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/06/04/in-morte-del-salice.html?ref=search

Gli olmi (per esempio di Mac Mahon) sembrano particolarmente resistenti alle potature (che hanno malfatto, come scritto anche dall'agronoma Laura Gatti), ma un po' li hanno cambiati ...... e il verde diminuisce (nonostante gli strombazzati annunci di cascate di alberi, di Albertini, Moratti e Maran) http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/15/news/dimezzati_in_dieci_anni_boschi_e_prati_di_milano-35150492/

Dimezzati in dieci anni boschi e prati di Milano
Milano - Repubblica.it
Legambiente lancia l'allarme: il Parco Sud è in pericolo. La popolazione è stabile ma l’erosione degli spazi verdi non si ferma. Di Simine: "I Comuni andrebbero obbligati a fare un censimento"
In morte del salice - La Repubblica
ricerca.repubblica.it

Pubblico le foto di Corso Sempione e il testo riportato sul volantino verde attaccato sulle piante (non ho idea di quante siano, cercheró di informarmi al piú presto):

INTERVENTO DI MANUTENZIONE ORDINARIA

Questo albero é seriamente deteriorato nella parte interna del tronco. Ció lo rende instabile e mette a rischio la sicurezza e l’incolumitá di persone e cose. Nei prossimi giorni sará necessario rimuoverlo.  Un nuovo albero in sostituzione di questo sará piantato nel corso della prossima stagione invernale

Ma qualcuno al CDZ8 ne sapeva qualcosa?

Alessandra Partesotti

Il problema è che ... quando non ci si fida più tutto viene messe in dubbio. E tutto diventa più complicato. Come mai questi alberi non sono nell'elenco sopraddetto ??? Ma non è che ne abbattono di buoni e lasciano i pericolanti? (Visto quello che è successo durante gli ultimi temporali, anche in corso Sempione). Quanto sono affidabili i controlli e chi li esegue?? Davvero dura quando si perdono fiducia e credibilità.

Ho fatto una precisa richiesta agli atti in merito a questi interrogativi. Le risposte sono state che la stessa ditta: abbatte gli alberi, si porta via il legname (un vero business, per compostaggio, biomasse, cippato e pellet... gli alberi oggi non bastano mai), ripiantuma i nuovi e si occupa degli alberelli per un lungo periodo (qualche anno... il periodo preciso dipenderà dagli accordi fatti) sostituendoli in caso di non attecchimento. Addirittura capita che sia addirittura la stessa ditta a valutare lo stato degli alberi, chiudendo così il cerchio del conflitto di interesse che mi sembra  più che evidente. In pratica, liberandosi degli alberi a largo fusto, il Comune si scarica dell'onere  sia della manutenzione di questi ultimi che della manutenzione dei nuovi innesti. Più chiaro di così!!!!

ABBATTIMENTI SENZA SOSTA:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_luglio_8/tendone-x-factor-parco-lambro-taglio-alberi-via-crescenzago-deruta-sangro-2222049073293.shtml

Il tendone di «X Factor» nel parco
milano.corriere.it

Abbattute circa 60 piante tra arbusti spontanei e alberi. La produzione si impegna a ripiantarne il doppio

 "... alberi di cui molti infestanti e oltre la metà versa in condizioni vegetative scarse, come rilevato dalla perizia agronomica richiesta dal Comune" ...

E TE PAREVA!!! Ormai è diventato un ritornello! Ricorderemo questa Giunta-Pisapia per la quantità di alberature che, per una ragione o un'altra, ha fatto abbattere!

Il "Vento cambiato" si è rivelato un vero uragano schianta-alberature.

MILANO. Blitz (?) di taglio di alberi in agosto

MILANO. TAGLIANO GLI ALBERI DI NASCOSTO IN VIA FABRIZI

abbattimenti-potature-2013-08.pdf

Abbattimenti infiniti, anche per cantieri temporanei ...

Ormai la chiamano "LA PREMIATA SEGHERIA GIUNTA PISAPIA". Ricordo che avevano definito l'ex assessore Cadeo il peggior assessore in merito al rispetto all'ambiente. Ma sembra che Pierfrancesco Maran stia facendo di tutto per spodestarlo da tale titolo. Roncole e motoseghe sono la soluzione sempre più gettonata, come se pensare ad alternative fosse solo una perdita di tempo. E Chiara Bisconti???... Sapesse quanti si chiedono quale sia il ruolo dell' assessore dell'ambiente.

Lettera aperta all'assessore Maran e al Comune di Milano

27 settembre 2013 alle ore 14.31

"Buongiorno,

mi faccio portavoce delle decine o forse centinaia di abitanti del mio quartiere, tra Viale Corsica, Viale Argonne e Via Marescalchi e che da questa mattina si sono visti sigillare un'enorme area verde, l'unica degna di tale nome presente in zona, (per la precisione tra Via Mezzofanti e Via don Carlo San Martino) causa la destinazione dell'area stessa a parcheggio mezzi o altro non ben precisato per l'inizio dei lavori per la M4.

Premettendo che siamo felici che inizino tali lavori e che speriamo tutto proceda per il meglio e velocemente, ci ritroviamo nella condizione di orfani, di una zona ampiamente frequentata, sicura, verde.

Ci chiediamo per quale motivo non si sia trovata una soluzione alternativa alla totale dismissione di quest'area, all'espianto degli alberi, e al conseguente disagio provocato soprattutto agli utenti delle fasce più deboli, quali anziani accompagnati da badanti che utilizzano il parco per passeggiate lontano dal traffico e bambini, che hanno in questa zona la possibilità di correre e giocare serenamente senza il rumore o ancor peggio il pericolo del traffico incombente.

Non solo, è spesso accaduto che per mancanza di spazi alternativi adeguati (anche alle tasche delle famiglie) in quest'area si siano svolte feste di compleanno, feste di fine anno scolastico, partite di calcio o merende e pic nic sull'erba improvvisate da nonni e genitori.

Oltre ad essere un importante polmone verde per chi abita in questa zona, è un luogo di ritrovo e ricreazione troppo importante perché si possa venirne privati così, dall'oggi al domani senza una valida alternativa.

In questo parco è presente anche un'area cani, molto vasta che al momento (forse grazie al presidio di ieri 26 settembre 2013 degli utenti) ha avuto in concessione una proroga sulla chiusura, con la promessa che potranno usufruirne fino a che non sarà pronta quella nuova.

Abbiamo inoltre saputo che "il pratone" (così lo chiamiamo noi di zona confidenzialmente) rimarrà chiuso per cinque anni.

Chiediamo che ne venga ripristinata e salvata almeno una parte o se non si possa trovare un'alternativa da proporre all'utenza (che non sia Viale Argonne o Zanella...), sappiamo che l'adiacente Istituto Gramsci/Schiapparelli è stato spostato in altra sede e che al suo interno è presente un'area che potrebbe essere destinata ad area gioco e verde pubblico. 

Siamo a conoscenza del fatto che tutta l'area interessata (incluso l'ex Gramsci) è di proprietà della curia e in concessione al Comune.

Chiedo scusa se mi sono dilungata, ma è molto importante che si capisca quanto siamo delusi e profondamente amareggiati da questa operazione che ci ha fatto provare la sensazione di essere stati "spostati" come delle pedine di un gioco di società, da una casella ad un'altra con poca sensibilità.

Per noi la nostra casella conta, e molto.

Informo inoltre che stiamo provvedendo ad una raccolta firme contro la chiusura e lo smantellamento dell'area suddetta.

Certa di un vostro riscontro saluto cordialmente".

...ed ecco un'altra contestazione  :

(ormai i delusi di Pisapia e Compagnia  non si contano più )... 

http://archiviostorico.corriere.it/2013/ottobre/01/Via_orto_didattico_arriva_calcio_co_0_20131001_8b0ac8e2-2a5a-11e3-916e-36c3ee0faa36.shtml
…Il rigoglioso tunnel di salici che faceva da ingresso e l'orto sinergico che produceva pomodori e melanzane non ci sono già più…
"I genitori che avevano dato il via al progetto: «Le soluzioni per salvarlo c'erano, è mancata la volontà".

Sono un pò ignorantello in materia nel senso che non risiedo nei paraggi però... Il problema sembra ricorrente e persistente ovunque e penso: se in giunta ci sono anche i verdi, la prossima volta, bisognerà proprio votare per i marziani! Almeno loro sono 'omini verdi' e quantomeno per similitudine, un occhio di riguardo per il verde, dovrebbero averlo!

Aggiornamento di Laura Branzoni: “Intanto vi aggiorno sul fatto che Maran mi ha risposto via email dicendo che dal pratone scenderà la talpa, che non verrà utilizzato come parcheggio mezzi e che a fine lavori (senza specificare quando sarà) ci verrà restituito con nuovi alberi e ben 2 nuove fermate. Una della metropolitana e l'altra delle fs. E son soddisfazioni...”

Ciao, sono Laura, l'autrice della lettera, curioso scoprire come anche Repubblica oggi ne scriva citando le mie parole, non pensavo di arrivare tanto in là... ma mi fa piacere che la voce dei cittadini in qualche modo abbia un riscontro, anche se devo dire che la delusione che ho provato nel vedere chiudere il "pratone" è stata veramente forte.

Soprattutto come scelta fatta da una giunta che ho fortemente sostenuto e nella quale ho creduto ciecamente, anche di fronte a chi ultimamente ne parla solo male. Ora l'amarezza è forte, mi rammarica soprattutto che non si sia voluto tener conto di un eventuale malcontento e disservizio prima di procedere ad occhi chiusi.

Per la cronaca, anche se Maran promette che a lavori conclusi l'area verrà riattivata e ripiantumata, nella sua mail non fa cenno del fatto che i lavori dureranno 5 anni.... se tutto va bene.

Ciao Salvina, e grazie.

Purtroppo sulla questione "pratone" ci saremmo anche mossi prima, se solo avessimo avuto il sentore che avrebbero chiuso in maniera così perentoria.... si era sparsa la voce che la giunta aveva trovato un'alternativa per la talpa, al di là della ferrovia, dove fu sgomberato il campo nomadi, in Via Cavriana per la precisione, quindi ci si erano automaticamente placate le paure.... forse la voce fu diffusa proprio per questo, a voler pensar male si fa in fretta.

Nella risposta di Maran poi non si fa riferimento alla nostra richiesta di area alternativa, quella adiacente all'ex istituto superiore Gramsci/Schiapparelli, da quest'anno sfitto per (sembra) eccessiva richiesta di rialzo di affitto. Lo scrivo qui perché rimanga nero su bianco da qualche parte e poi vedremo come andrà tra qualche anno, ma sarei pronta a scommettere che al posto di quell'edificio potrebbe sorgere un bel condominio....

Il fatto è che in due giorni la zona è stata tappezzata (anche nei condomini) di cartelli con immagini renderizzate di come sarà bella e moderma la fermata della M4, e poco si è potuto fare a quel punto....

Se posso dirlo, con ulteriore rammarico ed amarezza, sentire chiamare "la segheria Pisapia" mi scatena ulteriore orrore, ma tant'è.

Sì, è tutto molto sconfortante e triste  e che fà rabbia - in primo luogo che si intervenga senza alcun dialogo - a quanto sembra - con gli abitanti delle zone. Ritengo - e lo dico da sostenitrice di questa Giunta che riponeva e ripone speranza in essa - che la questione in oggetto - gli alberi, la loro eliminazione frettolosa... - potrebbe essere uno dei motivi che fanno ritirare quel sostegno e quella fiducia. Ritirarli anche se altri interventi in altri ambiti possono essere buoni o ammirevoli. Ma la questione ambiente ritengo e credo riteniamo in moltissimi prioritaria (assieme a tutto ciò che concerne il lavoro) per la città; e la non sensibilità su questo tema da parte delle istituzioni fatale...

Inoltre, in merito alle cause che provocano la morte degli alberi: se ci sono dei rami pericolosi si tagliano quelli no?? Non si deve abbattere l'albero!!! I grattacieli di vetro-specchio che rovinano gli alberi sono anche un noto problema per gli uccelli che vi si schiantano sopra, vanno eliminate (modificandole) queste vetrate, non gli alberi!! Le auto non devono più parcheggiare sulle radici, pesanti multe e recinzioni risolverebbero un problema davvero non difficile ! Sanzioni anche per chi sversa olio o gasolio nel terreno. Quando nevica il personale incaricato non distribuisca sale malefico a gogò sulle radici ma che venga istruito su come fare!! Tutte questa cause sarebbero risolvibili ... a volerle risolvere

Per la serie " gli abbattimenti non finiscono mai" ecco arrivare un'altra comunicazione in cui si annuncia l'abbattimento di una quindicina di alberi in  zona otto, Non perchè siano malati ( anche se potrebbero "ammalarsi" di colpo) ma per il progetto di una palestra. Palestra che, volendo,  potrebbe essere realizzata senza eliminare il verde. Ma perchè questa opzione non viene mai presa in considerazione???

Venite cosi potete dire anche la vostra, o portare proposte.
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Martedì 5 Novembre p.v., dalle ore 19.00 alle ore 20.30,
presso il Consiglio di Zona 8 - Via Quarenghi 21.

Sono all'ordine del giorno i seguenti argomenti:

Comunicazioni del Presidente

1) Immobile ad uso Palestra di proprietà comunale prospiciente su Via Bozzoli e Via Zoagli - Complesso scolastico Via Aldini 74. Richiesta di parere per effidamento a terzi della palestra e di una porzione dell'area adiacente.

Nel Parco di v. Tolentino è stato abbattuto un albero. Che fosse morto era chiaro a tutti ... ma anche in questo caso non tutto è andato come doveva. Pubblico la lettera (da LA REPUBBLICA di sabato 16 novembre) che spiega perchè. Speriamo in una risposta:

http://ricerca.gelocal.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/11/16/le-api-morte-del-tolentino.html

Non solo le piante, i cittadini notano anche uno spreco della bassa vegetazione: ancora in fiore viene estirpata.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/11/23/eran-cosi-belli-quei-cavoli.html

http://vigentino.milanotoday.it/porta-ticinese/alberi-abbattuti-naviglio-pavese.html

Alla c.a, della nuova dirigente del Settore Parchi e Giardini: questi alberi non sono elencati nel piano degli abbattimenti del mese di dicembre. Non è la prima volta. A che serve allora? Sicuramente 48 alberi sani non erano un'emergenza dall'oggi al domani. Come mai allora?

http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/contentlibrary/Ho%20bisogno%20di/Ho%20bisogno%20di/AreeVerdi_ControlloStabilitaAlberature&categ=IT_CAT_Bisogni_01&categId=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Category/IT_CAT_Bisogni_01/426c6880446e0187b8e7bbd36d110d8a/PUBLISHED&styleSize=bigSize&styleColor=invertedColor&siteArea=Informazioni&searchtype=all

FINALMENTE!!! Grazie Luca De Vito.

Era ora che arrivasse questa informativa. Ma se ci si riferisce al n. degli alberi elencati nel Piano Abbattimenti del Comune la quantità non corrisponde perchè molti alberi non sono stati inseriti nei sopraddetti elenchi. Senza contare quelli abbattuti per cause diverse, come quelli della Darsena, del parco Lambro, per la VIA D'ACQUA, per le pensiline dei tram e quant'altro... abbattere alberi grandi e sostituirli con alberelli costa molto meno, in fatto di manutenzione, al Comune di Milano. Ma ci si perde in salute, benessere, storia, bellezza del paesaggio e valore degli immobili frontali.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/12/29/news/milano_sono_quasi_700_gli_alberi_scomparsi_dalle_strade_della_citt-74685132/

Milano, sono quasi 700 gli alberi scomparsi dalle strade della città

Il Comune si difende dalle critiche: "Sono soltanto interventi contro i rischi di caduta". Nella mappa dei tagli il record spettta alla zona 8. Nel nuovo anno sono previsti poco meno di 8mila nuovi arbusti
di LUCA DE VITO

L’ultimo taglio previsto sarà il 30 dicembre: cinque alberi in via San Vittore, (tre aceri saccarini, un pioppo e una sophora) verranno abbattuti dopo oltre cinquant’anni, tra le proteste dei residenti. E prima è toccato a una pianta secolare di fronte alla Basilica di San Lorenzo. Con queste operazioni, sale a 694 il conto degli alberi scomparsi dalle strade in tutto il 2013. Dalla periferia al centro, gli antichi alberi abbattuti si sono visti un po' dappertutto.

Il record nel 2013 spetta alla zona 8, dove i tagli sono stati 146: dagli ailanti, olmi e robinie in via Val Lagarina ai cipressi in piazzale Cimitero Maggiore, fino a via Aldini. Ma anche in centro sono scomparse piante dai luoghi simbolo della città (112 in totale): due aceri in piazza Castello, tigli in via Paleocapa, passando per due olmi in viale Alemagna. Eredità verdi che abbellivano i viali e che per molti motivi non esistono più. Primo tra tutti, le condizioni in cui versavano tronchi e rami: gli alberi iscritti in questi elenchi di Palazzo Marino appartenevano infatti alla famigerata classe 'D', la categoria di piante cittadine più malandate. Secondo la classificazione usata dal Comune si tratta di esemplari che «presentano gravissimi difetti morfologici e strutturali. I rischi di caduta e schianti sono elevatissimi ed il ricorso ad efficaci tecniche conservative e preservative è da considerarsi poco praticabile». Motivo per cui dovevano essere abbattute.

Così antichi platani, ippocastani e quant’altro spesso incontrano la motosega anzitempo. Dal Comune spiegano che per ogni albero tagliato ne viene piantato almeno uno nuovo, come nel caso di via San Vittore: qui verranno progressivamente sostituiti con esemplari di Pirus calleriana (il pero da fiore), «una specie già sperimentata in altre zone del centro che ha portato grandi fioriture e buoni risultati», aggiungono dal settore verde di Palazzo Marino. Una sostituzione che avverrà entro il 31 marzo, ma a cui i residenti si oppongono con forza: «Quelli che ci sono adesso sono alberi storici — spiega Silvia Giuditta Bona, abitante della zona — da quando sono nata ho casa qui e li ho sempre visti. Dicono di farlo per uniformità, ma una cosa è avere piante con una storia, un’altra avere quegli alberelli piccoli. E non mi si venga a dire che quelli di adesso sono malati: questo abbattimento deve essere fermato».

Ma come si arriva agli interventi radicali? In alcuni casi le motivazioni riguardano questioni di sicurezza: i 58 ailanti di via Ascanio Sforza, ad esempio, sono stati abbattuti per colpa delle loro radici troppo invadenti che hanno messo a repentaglio la solidità delle sponde del Naviglio Pavese. I 180 olmi di via Mac Mahon sono finiti al centro di una lunghissima querelle tra residenti e Atm che vuole abbatterli perché ostacolano il rifacimento delle rotaie. O come le 25 sophore di via Solari, spazzate via a luglio perché a rischio caduta.

Il vero problema però, spiegano gli esperti, non è tanto quello dei tagli, quanto il motivo per cui si arriva ad abbattere queste piante. «Troppo spesso gli alberi a Milano vengono maltrattati e massacrati da potature scadenti — spiega Sem Pagnoni, arboricoltore professionista — . È quella che in gergo si chiama capitozzatura: una tecnica che porta a un degrado molto veloce della pianta e alla sua morte precoce. Le piante, poi, spesso vengono impiantate in modo errato, nel posto sbagliato e sono di una qualità scadente: anche a livello comunale, vengono messe piante con difetti nelle radici e nella corteccia. Esemplari già capitozzati e destinati ad avere una vita 'in carrozzina'». E proprio come i suoi abitanti, anche le piante soffrono lo stress della metropoli: così urti, smog e auto parcheggiate sulle radici fanno il resto.

Il rovescio della medaglia (positivo) è il numero delle nuove piantumazioni. Secondo quanto segnalato in una recente rilevazione dal settore del Comune che si occupa del verde cittadino, da gennaio sono stati piantati 7.216 nuovi alberi, mentre nei prossimi mesi (in corrispondenza con la nuova stagione agronomica) ne arriveranno altri 7.977. Più piccoli e meno frondosi, ovviamente. Ma che hanno anche il vantaggio di rispondere all’obbligo di legge che prevede di piantarne uno per ogni nuovo nato. Non solo. A queste nuove piantumazioni si andranno ad aggiungere altre 7mila piante 'forestali' presso il Parco del Ticinello e 10mila che andranno nel Parco della Vettabbia.

(29 dicembre 2013)

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

VERDE. ENTRO MARZO PIANTUMAZIONE NUOVO OLMO IN VIA PIO IV IN SOSTITUZIONE DI QUELLO MALATO
Bisconti: “La pianta aveva gravi carenze strutturali, dovute a una malattia che l'aveva compromessa irrimediabilmente”

Milano, 29 dicembre 2013 – “Entro marzo, in via Pio IV, sarà piantato un nuovo olmo, in sostituzione di quello abbattuto nei giorni scorsi. L'albero era stato rimosso per gravi carenze strutturali, dovute a una malattia del legno (carie) che lo aveva compromesso irrimediabilmente”.

Lo ha comunicato l'assessora al Verde Chiara Bisconti.
"Il piano dell'abbattimento degli alberi malati – ha spiegato l'assessora - viene stilato man mano che si svolgono i controlli periodici sulle piante: è un documento pubblico, a disposizione di tutti anche sul sito del Comune, aggiornato mensilmente. È sempre doloroso dover rimuovere una pianta, ma, in presenza di alberi che sono pericolosi per l'incolumità delle persone, è necessario intervenire. Il nostro impegno è ora di offrire una più ampia informazione ai cittadini, magari anche con specifici cartelli, in modo tale da evitare improvvise brutte sorprese”.

http://www.milanopost.info/2013/12/30/lecologia-di-pisapia-e-abbattere-gli-alberi/#comment-47084

Credo che il criterio adottato da questa giunta sia quella del risparmio, in tutti i sensi, in quanto eliminando le alberature grandi si scarica del "peso" della loro cura e manutenzione, naturalmente molto più impegnativa e con più responsabilità rispetto alla tutela di giovani alberelli. Maran, durante una riunione in C.d.Z. Otto (si parlava dell'abbattimento degli olmi di v. Mac Mahon) ha infatti dichiarato di condividere i rinnovamenti totali degli alberi urbani dopo un tot di anni. Da considerare che le Ditte che abbattono gli alberi sono le stesse: a cui sono affidati i controlli della stabiltà, che decidono gli abbattimenti, che ripiantumano i nuovi alberi (rimettendoli per un tot di anni in caso di non attecchimento) e che si portano via il legname (molto utile in quanto rappresenta un bel bottino di biomassa e nuovo concime vegetale). Un girotondo di interssi che sicuramente non favorisce la cura e la preservazione delle alberature a largo fusto, la qualità dell'aria, la salute dei cittadini, la bellezza del paesaggio ed il valore degli immobili frontali.

E nel frattempo, tra proteste e domande, altri 5 grandi alberi sono andati:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/12/30/foto/san_vittore_tagliati_gli_ultimi_cinque_alberi_malati-74776568/1/?rss#1

Ho fatto, non molto tempo fa, una richiesta di accesso agli atti in merito a 9 abbattimenti di alberi che erano situati, da circa 50 anni, presso il mio condominio. Ho chiesto anche  quali fossero i rischi di schianto imminente ... dato che gli alberi sembravano in gran forma (li hanno tagliati in autunno, con le chiome ancora rigogliose e verdissime). Devo ancora  sentire le risposte. Nel mio quartiere ci sono degli alberi che già 30 anni fa sono stati definiti "a rischio" da un tecnico della Parchi e Giardini. Ma da allora sono passati 30 anni ... e gli alberi, che non sono stati abbattuti,  sono ancora lì, senza cedimenti o mostrare qualche problema. COME MAI NON SONO STATI ABBATTUTI??? Perchè, fortuna loro, ALER e COMUNE se ne rimpallano la responsabilità... da 30 anni! E questa è stata, finora la loro fortuna ... e la dimostrazione di quanto NON fossero a rischio, come sicuramente molti fra quei 700 alberi che la Giunta Pisapia ha mandato nei bruciatori di biomasse.

E se per "TAGLI" vogliamo intendere anche le potature ecco cosa succede agli alberi di proprietà condominiale.

Via Val Lagarina, a Milano ... quasi tutti gli alberi (situati nei giardini dei condomini, quindi privati) sono stati ridotti così. Ogni anno qualche albero ci resta, così. Si arrende, non butta più nemmeno un rametto, trasformandosi in uno scheletro di legno, finchè qualcuno non viene a segarlo. Il sindaco Pisapia si era impegnato, durante la campagna elettorale, di deliberare un regolamento a tutela del verde privato. Non lo ha fatto, anzi, per par-condicio, sembra non preoccuparsi nemmeno di quello pubblico...

Era una bellissima magnolia...

Intervista all'Assessore Bisconti  in merito agli abbattimenti e le proteste dei cittadini:

http://www.docgreen.it/blog/?p=12498

doc green

Forma il tuo Verde

Nuova strategia comunicativa per gli alberi di Milano, intervista all’Assessore Chiara Bisconti

scritto da: Giovanni Poletti | data: 7 aprile 2014 11:25 | categoria: In Primo Piano | No Comments

Riqualificare il rapporto con i cittadini

Per migliorare il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, spesso conflittuale in occasione delle operazioni di manutenzione delle alberature cittadine, Il Comune di Milano ha deciso un cambio di rotta.

Un nuovo filo diretto consentirà di trasmettere preventivamente quante più informazioni sulle necessità gestionali degli alberi radicati su vie e spazi verdi nell’intento di evitare, o quantomeno ridurre, sorprese e malumori nel momento dell’esecuzione di potature e abbattimenti.

In che modo?

Evidenziando il cantiere, attuando una cartellonistica chiara e al passo con i tempi e sopratutto rendendo disponibile l’archivio arboricolturale della Città di Milano a qualunque interessato.

Il cambio di passo non è di poco conto.

L’esecuzione di un censimento e/o della valutazione fitostatica di un patrimonio arboreo restituisce dei dati ormai normalmente inseriti in archivi digitali più o meno complessi.

Fino ad ora la non immediata comprensione e di questi dati associata alla relativa complessità dell’ambito entro il quale devono essere valutati, faceva si che solo una parte di essi fosse liberamente accessibile.

Il rischio era – e forse rimane - la strumentalizzazione dell’elemento albero: la sua decontestualizzazione da un ambito che non può prescindere da precise conoscenze scientifiche oltre che politiche – queste ultime intese essenzialmente come conduzione della città – può portare a considerazioni molto diverse tra loro.

Il Comune con questo nuovo approccio comunicativo definibile come tutto alla luce del sole si pone come obbiettivo un traguardo ambizioso: anziché una filtratura del dato tecnico opera rilasciandolo inegralmente, nell’intento di attuare un’azione di sapere diffuso in tema di alberi e capace di depotenziare alla base i sospetti di malaffare, di improvvisazione e di mancata sensibilità verso il Verde urbano.

Per meglio comprendere i contorni dell’iniziativa abbiamo intervistato l’Assessore al Verde del Comune di Milano, Chiara Bisconti.

Di seguito il testo integrale del colloquio:

DOC: buongiorno Assessore.

BIS: buongiorno.

DOC: sono un Agronomo interessato a questa iniziativa.

BIS: accidenti, mi mette già in difficoltà se è un agronomo.

DOC: aggiungo che sono tra coloro che questa situazione la provoca, essendo uno che di mestiere fa il valutatore degli alberi.

BIS: ah!

DOC: mi interessa quindi sapere come vengono vissute certe situazioni di conflitto e cosa viene fatto per superare la diffidenza della cittadinanza.

BIS: certo!

DOC: ho saputo di questa iniziativa e mi interessava sapere qualcosa di più da lei in merito.

L’intento è di farne poi in un articolo.

BIS: da pubblicare dove, mi scusi.

DOC: sul mio blog, “doc green”.

BIS: ah! “doc green”! si, si! ci siamo già conosciuti su Twitter!

DOC: si certo!

BIS: perfetto, ora ho inquadrato la cosa, molto piacere..

Io non ho le sue competenze però quello che noi rileviamo nel rapporto con la cittadinanza in merito agli alberi, in particolare sugli abbattimenti ma anche con le potature, è che il cittadino risponde in modo molto partecipato, oltre che emotivo, nel momento in cui assiste all’eliminazione di un albero; sente molto rumore e vede un’azione molto brutta che colpisce l’immaginario.

Quali addetti ai lavori, lei me lo può insegnare, abbiamo la consapevolezza che della loro necessità e sopratutto possediamo una forte visione dello sviluppo futuro del Verde urbano, dall’altra, conosciamo i piani di piantumazione, siamo quindi sempre certi di agire verso una città arricchita di Verde.

Quello che manca è un’informazione preventiva curata e capillare sul perché queste piante debbano essere eliminate o potate manieratale da creare disturbo.

Abbiamo capito che questo è un tema molto importante in cui l’informazione preventiva gioca un ruolo fondamentale.

DOC: confermo. Ho qualche esperienza in tema di informazione post cioè di assemblee con cittadinanze cui intervengo come tecnico per spiegare le motivazioni e dove trovo quasi sempre animi quantomeno esacerbati e prevenuti, insomma un dialogo tra sordi.

BIS: aggiungo che secondo me diventa un dialogo “a male fatto”.

Essendo una esperienza emotiva uno la rabbia se la tiene dentro e quindi ormai, nella circostanza da lei citata,  è troppo tardi per qualunque cosa.

Per risolverla, stiamo agendo su due fronti: il primo tramite il sito, suscettibile di evoluzioni future in quanto vorremmo avere una parte dedicata al Verde comune, al Verde della città, divulgando i piani di taglio, i piani di potatura, rendendo appunto pubblici questi dati.

Il database dell’Amministarzione è molto ricco di informazioni e ogni cittadino potrà conoscere lo stato di salute ecc.

DOC: conosco bene la realtà milanese avendo lavorato alla fine degli anni ’90 al primo global service della città e in cui era previsto anche censimento delle aree verdi e valutazione di stabilità del patrimonio arboreo.

BIS: beh, Milano con l’attuale Global Service ha un fornitore che ha vinto l’appalto ch ottempera a una voce di capitolato dedicata proprio allo sviluppo di questo software che, oltre ad essere uno strumento gestionale, è anche uno strumento efficacissimo per la lettura della città.

Lo stiamo progressivamente rilasciando perché i cittadini possano avere un’informazione generale preventiva sui piani di gestione del Verde decisi dal Comune.

Il secondo punto è quello del cartello vero e proprio in cui raccontare, sempre preventivamente e questa volta in loco, cosa succede in occasione del taglio di un albero.

Qui abbiamo individuato accorgimenti come l’esatta individuazione della pianta da tagliare dato che i cantieri, per esigenze organizzative, vengono realizzati includendo una quantità più numerosa di alberi rispetto all’albero malato.

Se non spiegato, anche questo getta nello sconforto il cittadino, che magari vede cinque alberi chiusi con nastro biancorosso e s’immagina il loro abbattimento completo.

Contrassegnando invece preventivamente ed esplicitamente il/gli alberi interessati, magari con una croce o altro, in modo da indicare senza ombra di dubbio qual è l’albero oggetto dell’intervento e inserendo poi un cartello che spieghi molto chiaramente quali sono le ragioni per quella pianta deve essere tagliata, questo disagio potrà essere evitato.

Saranno forse motivazioni che lei conosce molto bene ma non è detto sia lo stesso per il cittadino.

Dicasi altrettanto per i piani di piantumazione, cioè se e quaqndo quello stesso albero verrà ripiantumato.

DOC: posso permettermi di suggerirle una annotazione tecnica?

BIS: dica pure…

DOC: il termine corretto non è piantumazione ma piantagione.

BIS: ah! Grazie! Lo stesso qui pro quo tra olimpionico e olimpico riferito a uno sportivo di valore. Mi spieghi meglio come è il termine…

DOC: piantagione o in alternativa messa a dimora, ma non piantumazione.