problema
Parcheggi in Zona 3
In questo periodo di campagna elettorale molti candidati costruiscono la loro credibilita’ cavalcando le proteste dei cittadini contrari alla realizzazione di questo o quel parcheggio.Tuttavia il problema resta aperto: a Milano ci sono ogni giorno almeno 100.000 auto in divieto di sosta, con gravi danni per la qualita’ ambientale della nostra città. Occorre saper guardare oltre al malcontento, interpretarlo , fare nuove proposte. Ho recentemente ricevuto questa lettera che ritengo molto interessante . E’ a mio avviso un contributo inedito che ci mostra come il problema del parcheggio a Milano debba essere affrontato con serieta’ e competenza sapendo interpretare tutte le proteste , non solo quelle della piazza ma anche quelle (piu’ silenziose ma non meno importanti) dei cittadini che hanno dato la loro fiducia ed i loro soldi perche’ un parcheggio si realizzasse. “Buongiorno, Abbiamo una sola macchina che usiamo prevalentemente per gli spostamenti durante le vacanze e, saltuariamente, nel fine settimana. Ci rechiamo al lavoro e a scuola a piedi o in bicicletta e possediamo una tessera ATM annuale.
chi Le scrive è una famiglia di zona 3 che, a suo tempo, ha aderito ad una proposta del Comune di Milano di acquistare un box sotterraneo in piazza Bernini.
Siamo in tre: papà , mamma e figlio di 6 anni.
Abbiamo a suo tempo aderito all’offerta di acquisto di un box, per cercare di portare il nostro piccolo contributo alla risoluzione di un grave problema presente nella nostra città: quello del parcheggio e della sosta selvaggia, investendo dei nostri soldi anche per la risoluzione di un problema pubblico.
Non abbiamo scelto noi il luogo dove insediare i box sotterranei.
Non abbiamo scelto noi le metodologie di costruzione.
Non abbiamo scelto noi la cooperativa costruttrice.
Queste precisazioni ci paiono d’obbligo per specificare che oggi, a rimetterci, siamo solamente noi sottoscrittori dell’acquisto dei box, che in questa operazione ci siamo fidati ciecamente di chi, per competenza, esperienza e quant’altro, avrebbe dovuto fare le scelte più opportune.
Cosa sia successo in questi anni (non ci ricordiamo più nemmeno quanti) non lo sappiamo.
Sappiamo solamente che noi abbiamo versato quanto richiesto per la costruzione dei box, abbiamo assistito inermi insieme a tutti gli altri abitanti della zona allo smantellamento della Piazza Bernini, abbiamo assistito all’avvio di uno pseudo cantiere e poi… il nulla più totale.
Questo lo riteniamo ingiusto e offensivo nei confronti di chi, come noi, si è fidato delle indicazioni dell’Amministrazione comunale che da lungo tempo non da indicazioni in merito alla prosecuzione o meno dei lavori.”
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