Buongiorno,

vorrei rispondere alla signora Fabrizia Rondelli che ha scritto il 13 Marzo, in merito alla disabilità; condivido totalmente i suoi disagi e i suoi suggerimenti, in quanto, in casa convivo con una persona che ha un handicap abbastanza grave (sindrome autistica).

Il Partito Democratico ha una sua posizione in merito. Per le elezioni comunali di Milano appoggia il candidato sindaco Giuliano Pisapia

Se le può essere utile, legga, qui di seguito le proposte del PD Nazionale. Appena verrà definito nel dettaglio, le fornirò la posizione del Partito nell'ambito cittadino

Saluti

Carlotta

 

LA RETE INTEGRATA DEI SERVIZI PER UN WELFARE DI TUTTI

I servizi per l’infanzia e per la non autosufficienza sono due componenti rilevanti di quella più complessiva rete integrata di servizi alle persone e alle famiglie di cui il paese ha bisogno per attivare relazioni umane e sociali che valorizzino le capacità di ogni cittadino.
Una politica volta a sostenerne lo sviluppo è al tempo stesso una politica di crescita economica e occupazionale, di innalzamento della qualità della vita per tutti i cittadini, di lotta alle disuguaglianze sociali, una politica che fa del welfare un motore di sviluppo economico oltre che civile. La rete integrata dei servizi sociali, in un contesto sempre più necessario di integrazione socio-sanitaria, così come previsto dalla legge quadro 328 del 2000, costituisce una condizione fondamentale per realizzare il welfare locale e comunitario che costruisce un contesto di vita sociale e civile più avanzato e, insieme al lavoro, consente l’inserimento attivo, combatte l’assistenzialismo e le disuguaglianze, è di sostegno ai compiti di cura svolti dalle persone e dalle famiglie, prende in carico le fragilità, sostiene il reinserimento sociale dei cittadini disabili con percorsi personalizzati.
La rete integrata dei servizi sociali è ancora fortemente inadeguata alle esigenze del nostro paese ed è diffusa in modo diseguale. Essa subirà un forte arretramento dopo la cancellazione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali operato dal governo con le ultime leggi di stabilità, in una logica di welfare residuale.
L’obiettivo del PD è all’opposto quello di costruire un welfare per tutti i cittadini, che sia quindi al tempo stesso capace di elevare la qualità della vita delle classi medie (operai, impiegati, autonomi, professionisti) e di includere e sostenere quanti vivono condizioni di emarginazione e di fragilità. La rete integrata dei servizi è strumento essenziale per costruire questo tipo di welfare.
L’attuazione della legge sul federalismo fiscale deve essere l’occasione per definire una articolazione dei compiti tra stato, regioni ed enti locali che sostenga lo sviluppo dei servizi e il loro riequilibrio sul territorio, responsabilizzando sul piano amministrativo e fiscale tutte le realtà locali nel miglioramento della qualità e nella diffusione dei servizi, nonché rafforzando la funzione di programmazione, monitoraggio e perequazione dello stato centrale.
Il principio di sussidiarietà, essenziale per una gestione dei servizi aderente alle esigenze delle comunità locali, ha bisogno di uno stato centrale che, nel definire i livelli essenziali delle prestazioni , stabilisca obiettivi di servizio verso i quali orientare le risorse, sostenga le esperienze migliori e incentivi le altre ad adeguarsi agli standard più elevati in un sistema che rispetti l'autonomia dei governi regionali, ma tuteli la protezione sociale di tutti i cittadini nel territorio nazionale e che tenda a portare i territori meno avanzati al livello di quelli con un welfare più' consolidato evitando il rischio dell'appiattimento di possibili valutazioni basate su medie nazionali .Né la sussidiarietà può essere intesa, con riferimento al rapporto tra intervento pubblico e attori della società civile (associazioni, terzo settore, famiglie), come un modo per scaricare su questi ultimi responsabilità che sono in realtà proprie delle istituzioni pubbliche. La sussidiarietà richiede di valorizzare l’autonomia e la capacità delle persone, delle famiglie, delle associazioni, per integrare e arricchire il welfare, contribuendo così al benessere comune: le molteplici funzioni di politica sociale richiedono l’intervento attivo e integrato delle istituzioni locali e della società civile nelle sue varie forme: alla gestione ed all'offerta dei servizi, infatti, provvedono (così come previsto nella L328/2000) soggetti pubblici nonché, in qualità di soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione concertata degli interventi, organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati. Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha tra gli scopi anche la promozione della solidarietà sociale, con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità e della solidarietà organizzata.
In questo quadro possono svolgere un ruolo significativo anche gli enti bilaterali costituiti fra sindacati e imprese che possono integrare e potenziare le prestazioni di welfare.
Ma, se non vogliamo che aumentino le disuguaglianze e le sperequazioni tra i cittadini in funzione delle appartenenze a categorie più o meno forti e ad ambiti culturali o religiosi più o meno attrezzati, le istituzioni pubbliche hanno il compito ineludibile di disegnare le regole e governare l’allocazione delle risorse in modo da sostenere gli attori della società civile e includere nel sistema di welfare tutti i cittadini.
In questa prospettiva, si apre uno spazio rilevante per politiche pubbliche volte a costruire, governare e regolare i mercati dei servizi di qualità sociale: l’azione pubblica è chiamata a programmare e rendere più omogenea la diffusione dei servizi sul territorio e a realizzare una effettiva capacità di scelta da parte dei cittadini anche sostenendone il potere di acquisto (buoni servizio), garantendo la qualità dei servizi attraverso l’accreditamento degli erogatori e il loro monitoraggio, svolgendo funzione di regolazione dei prezzi. Per questa via, inoltre, si garantiscono anche i diritti dei lavoratori impegnati nel settore, condizionando l’accreditamento delle strutture e il pagamento dei servizi attraverso i buoni alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro e alla qualificazione professionale del personale.
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