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Quando Il 25 Settembre 2018 alle 21:00
Luogo Centro Culturale della Cooperativa
Indirizzo Via Privata Hermada, 14, 20162 Milano MI, Italia

Mezzi pubblici > ATM 4, 42, 51, 52, 83

Intervengono: Beatrice Uguccioni (Vicepresidente Consiglio comunale di Milano) e Giuseppe Lardieri (Presidente Municipio 9).

Partecipano: Giorgio Bugliesi (Presidente Ascoart Niguarda); Paolo Casarin (Presidente Comitato Quartiere Niguarda), Giorgio Bacchiega (Direttore Centro Studi Periferie-CPM).

Presenta: Walter Cherubini (Portavoce Consulta Periferie Milano).

I problemi delle Periferie? C’è un nodo organizzativo del Comune di Milano che non si riesce a sciogliere. Intanto i Municipi sembrano segnare il passo. Prosegue “Test Niguarda per le Periferie”.

Di Periferie se ne parla, indubbiamente. Ma a che punto siamo? Perché sembra sempre un po’ di ricominciare da capo. Quasi esistesse una difficoltà “strutturale” a comunicare, a parlarsi anche tra addetti ai lavori, sia istituzionali, sia “tecnici”.

Infatti, malgrado le periferie siano entrate tra le priorità sia dell’Amministrazione comunale, sia del Governo nazionale, tutte le problematicità e l’insoddisfazione manifestate dal Sindaco Sala ad oltre due anni dall’inizio del suo mandato, rendono evidente che non si è ancora trovato il “metodo”. E questo vale anche per i Sindaci che lo hanno preceduto. D’Altra parte, le Periferie non sono un “prodotto” e neppure un “evento”. Richiedono altre logiche, potremmo dire quelle della “complessità”.

“Test” di Niguarda – Con il “Test” di Niguarda, quartiere indicato dal Sindaco Sala a seguito della proposta di Carlo Sangalli (Presidente di Confcommercio) – che non ha perso l’occasione per porre l’attenzione operativa sul “rilancio delle periferie, forse la sfida più importante e difficile di Milano” – si stanno concentrando gli sforzi per rendere visibili i miglioramenti e realizzare un modello di riferimento.

L’organizzazione comunale – Anche gli enti centrali del Comune si stanno muovendo. Però, si rischia di puntare su un intervento straordinario per ottenere l’ordinario. Un po’ quello che accadde nel 2010 per Via Padova, quando l’allora Sindaco Moratti istituì un “tavolo” con la partecipazione di numerosi Direttori Centrali del Comune di Milano. Insomma, tutti impegnati per rispondere ad un’emergenza. Nell’occasione, convocammo un apposito convegno (“Dopo Via Padova, che succede?”), proponendo una riflessione sull’organizzazione comunale, affinché in tutta la città si rendesse sistematica e non occasionale l’azione congiunta delle varie funzioni del Comune presenti nella medesima Zona. Cioè, adeguare il metodo organizzativo che, invece di rincorrere i problemi dal centro, cerchi di prevenirli dal territorio.

Decentramento – Prima i Consigli di Zona e adesso i Municipi. La storia del Decentramento a Milano – il tentativo di dare un’Amministrazione alle periferie – è una storia  di 50 anni di alti e di bassi o, meglio, di un solo “alto”, il Regolamento del 1977, di un “mezzo alto-mezzo basso”, il Regolamento del 1997, e di una infinità di “bassi”.

Una storia che ha cercato di restituire ai territori degli antichi Comuni la capacità amministrativa della quale furono espropriati con l’aggregazione all’allora Comune di Milano: nel 1873 i Corpi Santi e nel 1923 i comuni del circondario milanese, quali Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorlaprecotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno e Vigentino, preceduti nel 1918 da Turro.

Una storia iniziata il 18 luglio 1968, con l’approvazione del Regolamento del Decentramento ed il successivo insediamento dei Consigli di Zona nel marzo 1969. Solo che i Regolamenti del Decentramento sono rimasti regolarmente … insabbiati (potere della “burocrazia”?).

Infatti, il Regolamento del 1977 è rimasto lettera morta per 20 anni. Tra l’altro, all’art. 19 prevedeva: «I Consigli di Zona deliberano le destinazioni d’uso e le affittanze di locali, edifici ed aree del Comune con destinazione ad usi sociali e del patrimonio immobiliare di reddito … ed anche il patrimonio edilizio dell’IACP (oggi ALER/Metropolitana Milanese, ndr) nell’ambito di appositi accordi con tale ente secondo le compatibilità di legge». Di tale previsione, come peraltro di quasi tutte le altre, non se ne fece nulla. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Invece, il Regolamento del 1997 è rimasto lettera morta per 19 anni (fino al 2016, cioè fino a ieri, non secoli fa!, e qualcosa vorrà pur dire …).

Adesso, c’è il Regolamento del 2016 per i nuovi Municipi, che hanno sostituito i vecchi Consigli di Zona. Ma, come vanno le cose? A prima vista e dai primi riscontri, non sembra ci siano stati particolari cambiamenti. Certo, tra Presidenti, Assessori e Consiglieri c’è l’impegno ed anche l’entusiasmo dell’avvio della consigliatura (ma, ne è già trascorsa quasi metà!). Allora, quella dei Municipi non deve essere l’ennesima occasione persa. Bisogna prevedere e rendere operativa una gestione complessiva del territorio e delle numerose funzioni comunali che vi operano. Altrimenti, tutto l’impegno per le periferie rischia di essere solo una sommatoria di buone intenzioni, cosa che abbiamo visto anche nel recentissimo passato.

Una storia che ha visto impegnate circa 4.500 persone, tanti sono stati i consiglieri che hanno calcato le sedi del Decentramento, prima 20 e poi 9. Una storia fatta da un’infinità di speranze, puntualmente accompagnata da un’altrettanta infinità di illusioni (ma, anche da una bella porzione di rassegnazione …).

Municipi – Quindi, il "Test" di Niguarda dovrà lasciare al Municipio 9 – e, quindi, a tutti i Municipi – quelle prerogative oggi in capo al Comune di Milano che avranno consentito, speriamo, di dare risposta ai problemi di Niguarda, a partire da quelli di ordinaria gestione. Infatti, se l'organizzazione politico-amministrativa  del Comune di Milano rimarrà sempre la stessa, arroccata a Palazzo Marino e dintorni, come quella di 150 anni fa, quando Milano aveva un'estensione inferiore a 10 km², mentre adesso sono 182 km², il "test" andrà ad allungare l'elenco delle occasioni perse. Non solo per i 100 quartieri delle periferie cittadine, ma anche per i vicini Affori, Bruzzano o Pratocentenaro, ed i fatti sono lì a dimostrarlo, da lustri, da decenni.

Ma, confidiamo che Milano non perderà questa opportunità, cambiando "metodo" ed organizzazione.

4° Test – In questo orizzonte periferico, accogliendo l’ipotesi del “Test” di Niguarda, prosegue il percorso “Test Niguarda per le Periferie” avviato lo scorso mese di maggio da Consulta Periferie Milano in collaborazione con Abitare società cooperativa,  Ascoart Niguarda,  Associazione 9per9, Centro Culturale della Cooperativa, Centro Studi Periferie-CPM, Comitato di Quartiere Niguarda, Confcommercio Mi-Lo-Mb, Teatro della Cooperativa.

Un percorso di approfondimento su specifiche tematiche – che auspichiamo potrà anche essere di supporto al “Test” di Niguarda – che, dopo i primi tre appuntamenti di maggio e giugno, esaminerà proprio lo stato dell’arte e le prospettive di riorganizzazione dell’Amministrazione comunale nelle periferie.

Martedì 25 settembre 2018 - ore 21: "Municipi, enti utili?" al Centro Culturale della Cooperativa (Via Hermada 14 - NIGUARDA).

5° Test – Quinto “Test”, Martedì 23 ottobre 2018 - ore 21: “Cultura dell’abitare, la cooperazione abitativa” (Sala Ghiglione Cooperativa Abitare - Via Val di Ledro 23 - Niguarda).

Il “percorso” è parte di “a Scuola di Periferie”, 60 “lezioni” nel biennio 2017-2019, articolato in 10 sedi territoriali (info: www.periferiemilano.com).

Chi organizza Consulta Periferie Milano, Centro Studi Periferie-CPM, Centro Culturale della Cooperativa
Sito web http://www.periferiemilano.com
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