Chi non salta è...ultras, verso dove andiamo?

Chi non salta è...ultras, verso dove andiamo?

Sabato 19 gennaio ore 16,30 Cam Ponte delle Gabelle - via San Marco 45

Ci stiamo assuefando ad una diffusa deriva razzista, neanche troppo strisciante, in un calcio magnete di passioni ma anche d’interessi notevoli (piano degli stadi privati ad es.) ? Quali azioni incisive adottare per un tifo “giusto” ? Ne parliamo in modo laico da tifosi, tra tifosi, innamorati del calcio.

Il 26 dicembre scorso, prima della partita di campionato Inter Napoli, è morto, durante gli scontri tra supporter dell’Inter e del Napoli nei pressi dello stadio, Davide Belardinelli, leader del gruppo varesino di stampo neofascista Blood and Honour, gemellato con la Curva Nord dell’Inter e con Populaire Sud del Nizza Calcio.

La magistratura sta indagando per ricostruire la dinamica dell’aggressione e ha attuato alcuni arresti. Durante la stessa partita si sono ripetuti cori di ululati razzisti, in particolare provenienti dalla Curva Nord, nei confronti del giocatore Kalidou Koulibaly, giocatore del Napoli, di origine senegalese. Per gli ululati razzisti all’Inter Club è stata comminata la sanzione di due partite da giocare a porte chiuse, più un turno supplementare di chiusura della Curva Nord. Il campionato non è stato interrotto, come accadde in seguito alla morte del poliziotto Raciti dopo la partita Catania Palermo del 2 febbraio 2007. I fatti accaduti hanno riacceso i riflettori in particolare sul tifo organizzato, all’interno del mondo del calcio, con le culture oggi sottese, e sulle misure da prendere in risposta a questi gravi accadimenti. La storia delle Curve, in specifico (ma non solo delle Curve), per il significato emotivo di massa che connota il calcio in Italia, è densa di significativi episodi e si può ritenere che i diversi comportamenti tenuti siano uno spaccato, tutto sommato, della società.

L’affiorare e il consolidarsi di presenze riferibili a formazioni neofasciste, l’infiltrazione di esponenti riconducibili alla criminalità organizzata, il ripetersi di comportamenti razzisti (non solo nel campionato maggiore) testimoniano le criticità del pianeta Calcio, che è anche un business economico notevole, terzo settore per investimenti in fusioni e acquisizioni, che interessa 28 milioni di tifosi italiani. La riluttanza ad applicare con determinazione le misure oggi previste, per esempio la sospensione delle partite, dopo reiterati casi di razzismo conclamato, indica la difficoltà di porre un argine, prima culturale poi operativo, a fenomeni ultra deprecabili sul piano sociale. Lo spettacolo deve andare avanti, anzi c’è anche un tentativo di minimizzazione del problema, dal punto di vista governativo, tendente a sostenere la marginalità di comportamenti devianti.

Ne parliamo con:

Pierluigi Spagnolo, giornalista Gazzetta dello Sport, autore del libro "I ribelli degli stadi"
Roberto Bertoglio, ex ultra storico della Fossa dei Leoni Milan
Carlo Balestri, responsabile ufficio internazione Uisp, ideatore Mondiali Antirazzisti
Daniele De Luca, giornalista di Estreme Conseguenze, ex segretario dell'assessore allo Sport Chiara Bisconti, moderatore
David Gentili, presidente commissione consiliare Antimafia
Emmanuel Conte, consigliere Milano Progressista

Fabio Traù, Amala pazza Inter amala..... introduzione