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Quando Il 07 Aprile 2021 alle 21:00
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PRESENTAZIONE

E’ deceduto Carlo Tognoli (già Sindaco di MIiano, 1976-1986). Giuseppe Guzzetti (già Presidente di Fondazione Cariplo, 1997-2019) ha ricordato la “sua sensibilità verso le periferie”. Ma, dopo 40 anni le periferie – articolate in  166 antichi Borghi e nuovi Quartieri – rimangono un problema strutturalmente irrisolto …

Lo scorso 5 marzo è deceduto Carlo Tognoli, già Sindaco di Milano (1976-86), ma anche Parlamentare europeo (1984-1987) ed italiano (1987-1994), nonché Ministro per i Probemi delle Aree Urbane (1987-1989) e del Turismo e dello Spettacolo (1990-1992), ma anche Presidente dell’Istituto per la Scienza dell’Amministrazione Pubblica (2009-2011). Nel ricordarne la figura ed i passati trascorsi che li hanno visti protagonisti, Giuseppe Guzzetti, già Presidente di Regione Lombardia (1979-1987) e Senatore della Repubblica (1987-1994), ha anche sottolineato di avere «sempre apprezzato la sua sensibilità verso le questioni sociali e le periferie» (Corriere della Sera, 7.3.2021). E quella sulle “periferie” è una puntualizzazione che ci sollecita a cogliere l’occasione per continuare la riflessione e l’approfondimento di una questione, appunto le periferie, che dopo 40 anni rimane strutturalmente irrisolta, peraltro non solo a Milano, non solo in Italia.   

PERIFERIE - Tra l’altro, l’apprezzamento a Tognoli per «la sensibilità verso le periferie» proviene da chi, appunto Giuseppe Guzzetti, è stato anche Presidente di Fondazione Cariplo (1997-2019). In tale veste, nell’esercizio di un’intensa ed ampia attività filantropica, ha anche destinato ingenti contributi economici per sostenere l’azione di chi opera nelle periferie, tra gli altri anche con lo specifico progetto  milanese “LaCittàIntorno” con uno stanziamento di 10 milioni nel triennio 2016-2018.

Peraltro, proprio il relazione al progetto “LaCittàIntorno”, Stefano Ferri, direttore del mensile Milanosud, evidenzià la necessità di ampliare l’attenzione: «Progetti encomiabili e auspicabili, che non tengono però conto di un problema fondamentale, la cui soluzione non può essere ancora rimandata: l’incredibile lentezza della macchina comunale (…). Problemi endemici, che nelle periferie vengono amplificati, assumendo dimensioni insopportabili, che impediscono alla vitalità del tessuto sociale di esprimersi come potrebbe (…). Spesso, addirittura, rischiano di rovinare quanto di buono è stato fatto e generare sfiducia» (Milanosud, 10/2017).


ORGANIZZAZIONE -
In tal senso, entra in un maggiore dettaglio Alessandro Balducci, già Prorettore del Politecnico di Milano ed anche Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano: «L’attrezzatura culturale e tecnica di chi amministra le città è rimasta la stessa, con le sue settorialità, con le sue piante organiche, le sue strutture formate da competenze separate» (Il governo della città complessa, 2018). Quindi, risulta preponderante il problema dell’impostazione organizzativa dell’Amministrazione comunale. Un’impostazione che, indipendentemente dall’orientamento e dagli obiettivi di chi governa in un particolare momento, rimane la medesima con le conseguenze sopra riportate. Facciamo due esempi, riferiti a due amministrazioni differenti: Sindaco Moratti la prima (2006-2011), Sindaco Sala la seconda (2016-2021):

1 - «Un Presidente dei nove Consigli di Zona parteciperà a turno alla settimanale seduta della Giunta comunale. Potrà così presentare a tutti gli assessori le criticità della propria zona» (Ombretta Colli, Assessore alle Aree cittadine e Consigli di Zona del Comune di Milano - Il Giornale, 11.11.2006).

2 - «Andrò in giro ad ascoltare i problemi dei cittadini delle periferie, anche i problemi apparentemente secondari come il taglio di unba linea di bus, e riferirò tutto al Sindaco» (Mirko Mazzali, Delegato alle periferie del Sindaco Sala - Il Giorno, 27.6.2016).

EVIDENZA - Ecco, in entrambi i casi il presupposto organizzativo è quello di risolvere i problemi, anche quelli di carattere più locale, portandoli al centro, luogo della presunta soluzione. Però, con il risultato di intasare il centro ed aumentare la «lentezza della macchina comunale». Un tema rappresentato anche in Europa: se la condizione delle periferie delle grandi città si presenta piuttosto differenziata «comuni sono, invece, i punti deboli di uno sviluppo equilibrato riferibili sia alla mancanza di identità, che all’assenza di un’organizzazione amministrativa adeguata (la cosiddetta “governance”), che abbia l’obiettivo di definire una strategia complessiva» (Libro bianco sulla governance europea, Commissione Europea 2001). Allora, diventa sempre più evidente la necessità di cambiare paradigma, anche per affrontare i cambiamenti imposti dal Covid! Come? Spostando strutturalmente i luoghi della soluzione dei problemi vicino ai problemi stessi, anche in modo da prevenirli. Un po’ come avviene in tutte le organizzazioni efficienti, da quelle aziendali a quelle sociali, con la necessità di attivare le relative modalità di individuazione e di apprendimento di nuove forme organizzative. Quindi, sono necessari degli interventi – di carattere strutturale, in particolare normativo-organizzativi, peraltro a costo zero – che modifichino lo stato delle cose (anche pre-Covid). In tal senso, il Decalogo “dalle Periferie, per Ripartire” individua un quadro di specifici interventi da realizzare nel breve periodo.

a Scuola di Periferie 2021” - Ciclo di 12 incontri (1° e 2° Mercoledì del mese, 10 febbraio-12 maggio e 8 settembre-10 novembre, ore 21) per approfondire e programmare le modalità per una “ripartenza” che risolva le contraddittorie problematiche anche normativo-organizzative, a partire dal Decalogo “dalle Periferie, per Ripartire”.

Prossimo appuntamento (5) - Mercoledì 14 aprile 2021: “Periferie. E i Giornali di Zona?”

Chi organizza Consulta Periferie Milano
Sito web http://www.periferiemilano.com
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