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Quando Il 09 Giugno 2021 alle 21:00
Luogo Collegamento Zoom

Partecipazione libera, modalità Zoom

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 PRESENTAZIONE

Nel 1923 i Comuni di Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno e Vigentino vennero aggregati a Milano, divendone le relative periferie. E se i relativi Municipi avessero poteri simili ai Comuni della Città metropolitana? Proviamo a confrontare le condizioni operative del Presidente del Municipio 9 (182.000 residenti su un territorio di 24 Km²) e del suo dirimpettaio, il Sindaco di Bresso (26.000 residenti su un territorio di 3,4 Km²).

Secondo il Libro bianco sulla governance europea (Commissione Europea 2001), mentre la condizione delle periferie delle grandi città (le “periferie urbane”) si presenta piuttosto differenziata, «comuni sono i punti deboli di uno sviluppo equilibrato riferibili sia alla mancanza di identità, che all’assenza di un’organizzazione amministrativa adeguata».

Sulla manzanza di identità ritorneremo in relazione alla promozione del “Centenerario degli Antichi Comuni Milanesi 1923-2023”.

ORGANIZZAZIONE - Invece, in merito all’assenza di un’organizzazione amministrativa adeguata, a Milano la vicenda prese le mosse nel 1923, quando gli allora Comuni autonomi di Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno e Vigentino vennero aggregati a Milano e «le amministrazioni dei cessati undici Comuni suddetti sono conseguentemente assunte dal Comune di Milano» (Comunicato del Comune di Milano, 14 dicembre 1923).

Per ripristinare la situazione, nel 1968 venne introdotto il Decentramento con l’istituzione dei “Consigli di Zona” (inizialmente 20, ridotti a 9 nel 1999) che, però, in questi cinquant’anni sono rimasti sostanzialmente lettera morta. Infatti, una stratificazione politico-burocratica ha bloccato l’applicazione di due regolamenti di attuazione (1977 e 1997) e lo stesso vale per i “Municipi” che nel 2016 hanno surrogato i Consigli di Zona.

PERIFERIE - Da cent’anni, quindi, ogni decisione che riguarda la “periferia urbana” della nostra città viene presa (o non presa) da Palazzo Marino. Infatti, i Municipi non hanno neppure il banale potere di «installare quella telecamera dietro alla scuola King, proprio accanto al boscaccio, richiesta due anni fa dal Municipio dopo infiniti sopralluoghi e mai arrivata» (Enrico Fedreghini, Assessore Municipio 8), che forse avrebbe evitato che una donna, un pomeriggio a passeggio con il suo cane, venisse violentata al Monte Stella.

E tale fatto ha riproposto, drammaticamente, la palese inadeguatezza dell’organizzazione Comunale, dove “l’attrezzatura culturale e tecnica di chi amministra le città è rimasta la stessa, con le sue settorialità, con le sue piante organiche, le sue strutture formate da competenze separate” (Alessandro Balducci, già Prorettore del Politecnico ed Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, “Il governo della città complessa”, 2018).  

EVIDENZA - In tal senso, Stefano Ferri, Direttore del mensile Milanosud, nella circostanza dello stanziamento di 10 milioni di euro da parte di Fondazione Cariplo per il progetto Lacittàintorno, osservò: «progetti encomiabili e auspicabili, che non tengono però conto di un problema fondamentale, la cui soluzione non può essere ancora rimandata: l’incredibile lentezza della macchina comunale (…). Problemi endemici, che nelle periferie vengono amplificati, assumendo dimensioni insopportabili, che impediscono alla vitalità del tessuto sociale di esprimersi come potrebbe. Spesso, addirittura, rischiano di rovinare quanto di buono è stato fatto e generare sfiducia» (“Milanosud”, 10/2017).

CONFRONTO - Allora, è indispensabile cambiare, restituendo ai territori degli Antichi Comuni poteri adeguati (come indicato nel Decalogo “dalle Periferie, per Ripartire”), analoghi a quelli dei limitrofi comuni. Quindi, anche in un’ottica di Città metropolitana, perlatro più evocata che conosciuta, proviamo a confrontare le condizioni operative del Presidente del Municipio 9 (182.000 residenti su un territorio di 24 Km²) comprendente gli Antichi Comuni di Affori e Niguarda) con quelle del suo dirimpettaio, il Sindaco di Bresso (26.000 residenti su un territorio di 3,4 Km²). Perché se non si cambia, le periferie continueranno a rimanere «luoghi sconosciuti, luoghi marginali e tenuti ai margini» (Indagine Ipsos - Forum Brand Milano, promosso nel 2015 dal Comune di Milano). Appunto!

a Scuola di Periferie 2021 - Ciclo di incontri (1° e 2° Mercoledì del mese, 10 febbraio-9 giugno e 8 settembre-10 novembre, ore 21) per approfondire e programmare le modalità per una “ripartenza” che risolva le contraddittorie problematiche anche normativo-organizzative, a partire dal Decalogo “dalle Periferie, per Ripartire”.

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INIZIATIVE MESE DI GIUGNO (in presenza)

 

Ampio Calendario di “sopralluoghi accompagnati” in presenza promosso da Consulta Periferie Milano e 30 enti ed associazioni territoriali con il Patrocinio del Comune di Milano (il 3° fine settimana del mese, periodo febbraio-giugno e settembre-novembre). Partecipazione gratuita (info e modalità su www.periferiartmi.it). Per far conoscere la complessa realtà della periferia, articolata in 166 antichi Borghi e nuovi Quartieri, attraverso i relativi aspetti artistici, architettonici, paesaggistici e museali.

Chi organizza CONSULTA PERIFERIE MILANO
Sito web http://www.periferiemilano.com
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