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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 06-06-2012 alle 18:28

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/06/06/news/il_comune_ferma_il_parcheggio_bernini_un_ultimatum_di_7_giorni_ai_costruttori-36621197/

IL CASO

Il Comune ferma il parcheggio Bernini
un ultimatum di 7 giorni ai costruttori

Palazzo Marino contesta la violazione del contratto: ignorato l'accordo che prevedeva l'allontanamento dei manager processati nel 2011. I residenti protestano ormai da anni
di ORIANA LISO

Per il comitato di residenti è un antipasto di festeggiamento: perché il Comune, con una lettera formale, ha avviato quello che può essere letto come il primo passo per l’addio al contestatissimo parcheggio di piazza Bernini. E potrebbe riuscirci senza spendere milioni di penali, ma solo rifacendosi alla violazione degli accordi contrattuali con i costruttori, che solo da poco avevano iniziato i lavori preliminari, ora di nuovo bloccati. In sostanza, Palazzo Marino ha comunicato l’avvio del procedimento di decadenza della concessione a cooperativa e impresa, che avranno sette giorni di tempo per fornire le spiegazioni richieste: questo, nel frattempo, sospende anche la causa davanti al Tar intentata proprio dai residenti del quartiere, in guerra aperta contro l’ennesimo caso di odisseaparcheggi, visto che la prima assegnazione per i box in Città Studi risale al 1988.

Il motivo per cui Palazzo Marino ha deciso lo stop — almeno temporaneo — ai lavori nasce da una situazione paradossale: nel dicembre scorso il presidente della cooperativa che costruisce il parcheggio (Città studi nuova) e uno dei progettisti dell’opera patteggiano una condanna a otto e sei mesi per aver falsificato la documentazione necessaria ad ottenere i certificati antincendio (un altro progettista e il legale rappresentante dell’azienda edile So. in. so. sono ancora sotto processo). Per questo motivo Palazzo Marino aveva riformulato il contratto con la cooperativa, mettendo per iscritto che, per poter realizzare il parcheggio da 218 posti (di cui solo un terzo prenotati finora), cooperativa e azienda si devono impegnare, oltre che al rispetto dei tempi, a lasciare fuori dall’impresa le persone coinvolte nel processo.

Ma — e qui nasce la possibilità legalissima di interrompere il cantiere a costo zero per il Comune — l’ad della So.in.so. ha solo deciso di far seguire la pratica ai suoi stretti collaboratori e, anche se formalmente la cooperativa ha cambiato presidente, a tenere le redini e a fare riunioni con gli acquirentisoci è sempre quello che ha patteggiato, almeno secondo le testimonianze raccolte da Palazzo Marino, che già a marzo aveva inviato una prima lettera di avvertimento. Inascoltata, visto che il 30 maggio ci sarebbe stata una nuova assemblea in zona proprio con i personaggi “indesiderati” per il Comune, che avrebbero proprio coordinato la riunione sulla ripresa dei lavori. Di qui la decisione di Palazzo Marino di spedire la diffida, imponendo anche — in questa settimana necessaria a produrre le memorie difensive — che i lavori si fermino del tutto. La notizia è arrivata ieri proprio durante l’udienza del Tar per il ricorso presentato dal comitato dei residenti contro il Comune: e proprio gli avvocati dei residenti hanno chiesto ai giudici una sospensiva, sperando di avere nel frattempo la notizia tanto attesa.

(06 giugno 2012)

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