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Inviato da avatar Simone Sellerio il 14-07-2012 alle 15:40

Furti, droga e aggressioni; fuga dal Parco delle Cave

E' il titolo di un articolo apparso su Repubblica.it il 13 luglio (il punto interrogativo finale l'ho aggiunto io per girare la domanda a voi).

Riporto di seguito l'articolo al quale ne è seguito il 14 luglio, sempre su Repubblica.it, uno dal titolo "Degrado alle Cave, arriva Italia Nostra", riportato anch'esso di seguito.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/07/13/news/furti_droga_e_aggressioni_fuga_dal_parco_delle_cave-38961476/

Furti, droga e aggressioni; fuga dal Parco delle Cave

Le associazioni della zona: “Nessuno sorveglia”. Sono stati tagliati anche i vigili a cavallo. Mille firme per chiedere interventi tra i residenti che hanno incontrato anche i carabinieri
di FRANCO VANNI 13/07/2012

Prima se ne sono andate le donne che facevano jogging fra alberi e laghetti, spaventate dalla presenza di spacciatori e ubriachi. Poi hanno disertato molti pescatori, vittime di furti e aggressioni. Adesso sono i presidenti delle associazioni attive nel Parco delle Cave a lanciare l’allarme: «Se non saranno ripristinate condizioni minime di sicurezza, qui sarà impossibile lavorare». Lo hanno detto ai carabinieri della stazione di via Bianca Milesi, zona Forze Armate, in una riunione straordinaria sull’argomento. Lo avevano già riferito diverse volte al Comune. «Due settimane fa un pescatore è stato minacciato con un coltello, ci hanno rubato un computer e quaranta canne da pesca, la gente qui non si sente più sicura» dice Mario Massari, presidente dell’associazione di pescatori della cava Cabassi.

Di giorno: ubriachi, spacciatori, bande di ragazzini che 'per gioco' imbrattano e danneggiano capannoni e mezzi agricoli. Di notte arrivano gruppi di ladri che si introducono nelle sedi delle associazioni e fanno razzia di ciò che trovano. «Da noi in un mese hanno cercato di rubare 22 volte racconta Roberto Mezzadri dell’associazione di arcieri Shadow Archery Team, con ingresso in via Broggini a Baggio ci hanno portato via un televisore e poco più, perché abitando qui vicino quando sentiamo l’allarme ci precipitiamo nel parco». Negli ultimi mesi tutte le associazioni si sono dotate di sistemi antifurto moderni, con telecamere e sensori di movimento, ma non basta. «La mia cascina ha subito furti, danneggiamenti, intrusioni dice Franco Zamboni, agricoltore settantenne fino a un anno fa il parco era ben sorvegliato da Rangers, militari e vigili a cavallo, ora non lo è per niente o quasi».

In effetti fino al maggio 2011 al Parco delle Cave erano attivi i Rangers, guardie disarmate che facevano ronde per garantire sicurezza e rispetto dell’ambiente: la convenzione non è stata rinnovata e solo alcuni di loro, come volontari, continuano a passeggiare nell’area verde. Nell’agosto scorso se ne sono andati i militari che presidiavano fino a mezzanotte gli accessi al parco, visto che l’accordo fra Palazzo Marino e ministero della Difesa è venuto meno. E nel settembre 2011 sono spariti, questa volta per ragioni di bilancio, i vigili a cavallo. «Erano una presenza importante, se il Comune non ha soldi i cavalli posso tenerli io propone Zamboni potrei curarli quasi gratis, basta che si faccia qualcosa». Palazzo Marino risponde che sono stati stanziati 40mila euro per riportare, entro fine anno, da sei a dieci vigili a cavallo nei parchi, «grazie a un accordo ancora da definire e formalizzare con l’associazione 'Salto oltre il muro' del carcere di Bollate».

La situazione del parco, area verde di un milione e 350mila metri quadri, è stata segnalata alla giunta e alle forze dell’ordine anche dal consigliere comunale Rosario Pantaleo, membro del comitato che ha raccolto mille firme fra i cittadini della zona per chiedere «nuovi investimenti per il rilancio del parco». In una relazione del 28 giugno scorso Pantaleo riferisce di «furti ai danni delle associazioni» e della presenza di «personaggi dediti al bivacco, allo stato di ebbrezza, ad atteggiamenti provocatori e intimidatori». Nel dossier raccolto dalle associazioni e consegnato ai carabinieri che nell’ultima settimana hanno rafforzato la loro presenza in zona, così come la polizia di Stato si raccontano per immagini i disagi quotidiani di chi lavora nel parco. Una delle fotografie mostra due uomini, forse slavi, che indisturbati attraversano in gommone uno dei laghetti.


http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/07/14/news/degrado_alle_cave_arriva_italia_nostra_pronti_a_tornare_in_difesa_del_parco-39024449/

Degrado alle Cave, arriva Italia Nostra: "Pronti a tornare in difesa del Parco"


Furono i promotori del parco. Se ne andarono in polemica con la Moratti tre anni fa. Dopo le proteste si offrono di riprendere la gestione: “Vogliamo sviluppare il verde”
di FRANCO VANNI 14/07/2012

L’associazione restituì il parco al Comune nel luglio 2009, dopo averlo progettato e curato per dodici anni. La lettera all’allora sindaco Moratti aveva toni duri: «Non è più possibile lavorare senza l’appoggio dell’amministrazione, mancano le condizioni minime per lo sviluppo del verde». L’accusa era quella di non avere investito nelle opere necessarie a completare il progetto del parco e di averle anzi osteggiate con la burocrazia: realizzare un giardino di fiori nella zona Ovest, completare il rimboschimento fra le cave Cabassi e Casati, allestire alla cava Ongari-Cerutti una 'valle dell’avventura' per i bambini.

Il dialogo di Italia Nostra con il Comune riparte da dove si era interrotto, ma ancora nulla è stato firmato. Ad augurarsi il ritorno dell’associazione sono i mille cittadini che hanno scritto a Palazzo Marino per denunciare la trascuratezza nella gestione del parco da parte del Comune, chiedendo «di riavviare la collaborazione con Italia Nostra o con altri soggetti che garantiscano la qualità degli interventi». Lo stesso sindaco Giuliano Pisapia, visitando Bosco in Città in campagna elettorale, annunciò cosa avrebbe fatto in caso di elezione: «Il Parco delle Cave - disse - deve tornare a Italia Nostra, che propone un modello giusto, basato sulla riforestazione». Per Rosario Pantaleo, consigliere comunale del Pd, «è positivo che l’amministrazione si impegni per restituire ai cittadini uno spazio oggi non fruibile».

Il dialogo di Italia Nostra con il Comune riparte da dove si era interrotto, ma ancora nulla è stato firmato. Ad augurarsi il ritorno dell’associazione sono i mille cittadini che hanno scritto a Palazzo Marino per denunciare la trascuratezza nella gestione del parco da parte del Comune, chiedendo «di riavviare la collaborazione con Italia Nostra o con altri soggetti che garantiscano la qualità degli interventi». Lo stesso sindaco Giuliano Pisapia, visitando Bosco in Città in campagna elettorale, annunciò cosa avrebbe fatto in caso di elezione: «Il Parco delle Cave - disse - deve tornare a Italia Nostra, che propone un modello giusto, basato sulla riforestazione». Per Rosario Pantaleo, consigliere comunale del Pd, «è positivo che l’amministrazione si impegni per restituire ai cittadini uno spazio oggi non fruibile».

A tre anni dalla fine della convenzione, l’associazione Italia Nostra potrebbe tornare al Parco delle Cave. Non più curando e progettando l’intera area verde, ma solo la porzione più preziosa da un punto di vista paesaggistico: l’area confinante con la cava Ongari-Cerutti, oggi chiusa al pubblico per le precarie condizioni delle sponde. I contatti fra il Comune e l’associazione sono in corso, la trattativa avanza. «Non torneremo a qualunque costo - dice Marco Parini, presidente di Italia Nostra - abbiamo lasciato il parco perché la precedente amministrazione non ci lasciava lavorare, valutiamo le proposte della nuova giunta, più sensibile ai temi ambientali».

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