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Se partiamo dal concetto che con la cultura non si mangia, il tempo trascorso a scuola e' tempo perso. Andiamo allora ad incendiare i nostri parchi e i nostri boschi, oppure andiamo a vagabondare nelle piazze alla ricerca di qualche spicciolo facile.
Credo invece che la scuola debba dare delle risposte in merito a grossi problemi che vi sono gia' adesso nella societa', debba attrarre la curiosita' dei bambini e ragazzi.
A maggior ragione per quei bambini che provengono da altri paesi e che parlano un'altra lingua, non potendo comprendere e capire l'italiano vengono emarginati così non partecipano alla vita scolastica, allora sì questi bambini diventerebbero un costo per la societa' anziche' una risorsa.
Ecco che si affacciano le scuole private (soprattutto scuole cattoliche) chiedendo finanziamenti, sottraendoli alla scuola pubblica.
Non spetta certo agli insegnanti trovare quattrini per finanziare l'alfabettizzazione agli stranieri, ma alle istituzioni.
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