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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 16-10-2012 alle 12:30

Da milanesi.corriere.it:

http://milanesi.corriere.it/2012/10/16/furti-di-bici-perche-a-molti-onesti-va-bene-comprarsela-rubata/

biciclette

Furti di bici: perchè a molti “onesti” va bene comprarsela rubata?

di Eugenio Galli, presidente Ciclobby

Talvolta i media scoprono un ” filone ” di notizie, e questo diventa un ritornello fino a quando non se ne trova uno nuovo. Il tema del furto delle biciclette – spiace che (addirittura a Palazzo di Giustizia!) qualcuno se ne accorga solo ora e suo malgrado – è attuale a Milano da molti anni.

Forse è anche cresciuto, di pari passo con l’incremento del numero dei ciclisti che si spostano in città, ma i numeri dichiarati, diecimila bici rubate ogni anno,  sono inattendibili data l’alta cifra reati non denunciati e la inesistenza di basi dati specifiche. Ciascuno di noi, utilizzatori quotidiani della bicicletta, ne è rimasto vittima almeno una volta.

Pochi coloro che denunciano il furto subìto, nella convinzione, sbagliata, che anche questo non serva , che sia un’inutile perdita di tempo. In qualche caso è peraltro accaduto di sentirsi anche derisi dal pubblico ufficiale di turno, magari dopo decine di minuti di anticamera: cornuti e mazziati. Talvolta poi la bici non viene rubata ma privata di alcune sue parti essenziali o accessori (la ruota, il sellino, le luci, il cestello, le borse, la pompa…).  Possiamo aggiungere che, insieme alle inadeguate condizioni di sicurezza delle nostre strade e alle annose carenze della ciclabilità, quello del furto è un ulteriore fattore deterrente allo sviluppo dell’uso quotidiano della bici.

Ed è anche un elemento che deprime il mercato delle bici di qualità: si preferiscono dei ferrivecchi pensando, anche qui a torto, che diano meno nell’occhio dei malintenzionati; in verità ci rimette soprattutto la sicurezza dell’utente. A livello nazionale e locale le nostre associazioni hanno negli anni avanzato molti suggerimenti e proposte, perlopiù rimasti inascoltati. In qualche caso sono state sperimentate soluzioni che si sono rivelate sostanzialmente inefficaci (è il caso della marchiatura con microchip denominata MiBiciSicura, a cura della Provincia di Milano).

Quindi, il problema è noto e le soluzioni non sono semplici. Tuttavia, là dove il contrasto del furto di bici è stato affrontato, come ad esempio in Francia con il sistema Bicycode, ci sono stati dei risultati importanti. Da noi, dove questa attenzione non c’è, occorre farsi qualche domanda in più, per fare in modo che la considerazione di questo reato esca definitivamente dalla sfera della commedia sentimentale e dell’amarcord per entrare nell’azione di governo, buona amministrazione e controllo del territorio.

Se le bici a Milano vengono rubate a migliaia significa cheancora migliaia di “onesti” cittadini accettano di comprare biciclette la cui provenienza è illecita. Per migliorare la situazione, con azioni efficaci e proposte concrete, non possiamo che partire da qui: non comprare biciclette che possano essere state rubate a qualcun altro.

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