Rispondi a:

Inviato da avatar Oliverio Gentile il 18-10-2012 alle 18:12

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_ottobre_18/anticorruzione-procuratore-antimafia-grasso-2112321053931.shtml

Beni confiscati, inaugurato il corso di alta formazione

Legge anticorruzione, il procuratore nazionale antimafia Grasso : «Eccezionale risultato»

«Al Nord sempre più intrecciati criminalità organizzata e corruzione»

MILANO - Il risultato è «eccezionale» dal punto di vista politico, osserva il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Ma perché la legge anticorruzione sia realmente efficace, aggiunge, «per i tecnici» della materia ci sono dei tasselli mancanti. E non sono secondari. Sarebbe stato opportuno «riattivare il vecchio falso in bilancio», puntualizza Grasso, perché «senza non ci può essere corruzione o evasione». Il disegno di legge approvato al Senato avrebbe dovuto tener conto del «reato grave di falsa fatturazione», che pure s’accompagna inevitabilmente ad altri illeciti, «senza, per esempio, non si può portare denaro all’estero».

LE COSCHE E LA POLITICA - Sarebbe necessario, ancora, «integrare la fattispecie del voto di scambio», quel 416 ter, che contempla l’acquisto della preferenza e che solo raramente, ormai, avviene in denaro (l’ultimo caso è quello imputato all’assessore lombardo Zambetti : «Un fatto assolutamente inedito che non pensavamo arrivasse anche qui»). «Grande successo del governo», ribadisce, «ma per distruggere completamente la corruzione c'è ancora bisogno di fare un po’ di strada».

BENI CONFISCATI - Il procuratore interviene al convegno «Intrecci tra mafia e impresa nel tessuto economico del Nord Italia», che inaugura la Prima edizione del Corso di Alta Formazione per amministratori giudiziari di aziende e beni sequestrati e confiscati, all’Università Cattolica di Milano. E il tema del ddl appena esaminato a palazzo Madama non è fuorviante. « Oggi la corruzione è sempre più collegata con la criminalità organizzata», spiega Grasso, «soprattutto nei territori diversi da quelli di origine» delle mafie. Soprattutto al Nord, intende, come dimostrano le ultime indagini. «Colpire la criminalità economica significa riportare ad equità le divisioni del nostro Paese, - conclude ­– che non sono più tra Nord e Sud, ma tra tartassati e furbetti, che giustamente il premier Monti ha voluto chiamare con il loro vero nome, ossia corruttori ed estorsori».

Alessandra Coppola 18 ottobre 2012 | 20:58

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta