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Inviato da avatar Lorenzo Pozzati il 13-01-2013 alle 02:06

In occasione di un viaggio in U.R.S.S. ero stato colpito (oltre che dall'arretratezza sociale vigente) come, all'attracco di un vaporetto, le persone che erano in fila per salire, si erano spostate per darmi la precedenza, ma non con atteggiamenti negativi, bensì con sguardi di ammirazione, evidentemente vedendo in me il ricco e fortunato occidentale. Ricordo ancora le mie visite negli opulenti centri per turisti di vendita dell'ambra ed i semivuoti negozi destinati ai cittadini sovietici.

Adesso leggo che, nella nostra Milano, i saldi hanno vitalizzato il commercio, grazie ai molti russi (nel Paese dei quali non si può dire ci sia - come non c'era - vera democrazia) scatenati negli acquisti di capi delle Grandi Firme in via Monte Napoleone ed altre lussuose strade, mentre noi milanesi siamo costretti dalla crisi a rivolgerci - in negozi su più poveri marciapiedi - a capi coi prezzi più bassi possibili.

Quali riflessioni politiche si possono fare, su quanto ci sta succedendo?

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_3/saldi-shopping-turisti-cinesi-russi-outlet-quadrilatero-moda-2113389946200.shtml

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