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Da corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_21/movida-valtellina-furti-alcatraz-2113635384910.shtml

Via Valtellina, macchine bruciate e furti
L'altra faccia della movida

Gli abitanti: «Quando escono dal locale si attaccano ai citofoni, lanciano lattine contro le finestre, urlano cori da stadio»

MILANO - Il confine è così invisibile da far rumore, provocare proteste, lasciare il segno. E tracciare una profonda, a volte violenta linea divisoria. La discoteca Alcatraz, monumento e simbolo della musica, con i concerti da sold-out , le date uniche in Italia, i big del palco; e le abitazioni negli immediati dintorni, abitazioni in verità non molte di numero ma molto costose. Un'eccezione collocata com'è via Valtellina tra i quartieri più a buon mercato di viale Jenner e di via Farini. E allora se indiscutibile è il peso artistico e sociale dell'Alcatraz, che ogni sera spara un evento e fa ballare, divertire e rilassare gente, altra cosa è il prima e soprattutto il dopo spettacolo.

I RESIDENTI - Gli abitanti, a loro dire inascoltati, vanno elencando il degrado, l'abbandono, il menefreghismo del Comune. Capitava con la Moratti e capita con Pisapia. Il solito ma non per questo banale lato oscuro della movida. Voce dunque ai residenti e al Comitato Jenner Farini che li difende. Episodi, aneddoti, reati. Giorni fa una macchina parcheggiata aveva preso fuoco. E così pure quella a fianco. Nelle notti di via Valtellina ignoti appiccano incendi. Per gioco, per scherzo, perché ubriachi persi. Vanno in fiamme anche gli scooter. E capitano infilate di furti sulle macchine. I vetri spaccati.

VIA VALTELLINA - Naturalmente nessuno sa chi siano i responsabili; naturalmente qualche abitante è pronto a giurare che debbono esser cercati proprio nel popolo dell'Alcatraz: prove non ve ne sono, ed è sciocco, concordano altri abitanti, meno impetuosi, sparare sul mucchio. Magari qualche mano lesta approfitta della confusione, della ressa, e sceglie viaValtellina per far bottino. Vero è, ed esiste una ricca documentazione inviata a poliziotti e carabinieri che fra milletagli non possono compiere miracoli e stare ovunque, vero è che quando escono dalla discoteca gli ospiti dell'Alcatraz improvvisano latrine per strada, si attaccano ai citofoni, intonano cori da stadio, lanciano lattine contro le finestre, inventano partite di pallone, sostano in fragorosi bivacchi fino all'alba, quando è ora di muoversi per andare a far colazione. Gioventù spensierata e allegra. Ma per noi è vita? domandano i residenti. Eppure, spiega Luca Tafuni, del Comitato Jenner Farini, guardate che mica chiediamo la luna.

CONTROLLI - Anzi. «La richiesta è semplice. Presidio del territorio anche attraverso steward, sponsorizzati dai locali, e realizzazione di un parcheggio temporaneo serale, controllato, all'interno dell'attiguo scalo Farini». In effetti lo scalo è una distesa. «Bisogna garantire sicurezza dentro e fuori i locali» sostiene Roberto Caputo, vicecapogruppo del Pd in Regione. «Pistole, risse, coltelli: i milanesi sono esasperati» dice l'ex vicesindaco Riccardo De Corato. Anni fa, ricordano gli abitanti, c'era fissa una pattuglia di vigili, in zona. Ora: non spaventa nessuno, una pattuglia dei vigili. Ma magari, dicono gli abitanti, può aiutare. Giusto per cominciare da qualche parte. Se poi si volesse proseguire, ecco, nessuno si prende la briga di ispezionare i camioncini che vendono birra e panini, attività in mano agli italiani e, come già scoperto da più di un'inchiesta in altri quartieri, in mano alla criminalità. Domenica sul presto, poche ore dopo l'accoltellamento e i rilievi dei carabinieri, si stavano picchiando per una macchina lasciata dinanzi a un passo carraio; intanto due ragazze stavano accucciate sul marciapiede, con calma da vacanziere sbrigavano bisogni intimi fra passanti che portavano i cani a far pipì. È la città, è la metropoli; è Milano, è via Valtellina.