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Mi spiace di non essere potuta intervenire al consiglio comunale per confrontarmi con i genitori della scuola san giusto che urlavano vergogna vergogna, mi space davvero, ma accadrà sicuramente all'incontro in programma in consiglio di zona 7, il 6 maggio.

Parleremo, mi auguro, dei problemi di tutte le scuole primarie della zona, non solo della san giusto che è ad oggi una relatà privilegiata con utenti che non riflettono la composizione sociale della zona (7% di non nativi, 1,5% isee pari a zero, e 75% isee sopra i 27 mila euro). Ho l'impressione che nella mia scuola primaria statale in zona 7 stiamo pagando il costo di sostenere l'educazione rivolta a tutti gli individui che formeranno presumibilmente la società di domani, con il 75 per cento di non nativi, e il 20% di isee 0). Sono solidale, con chi è fragile, con il disagio (e ce n'è tanto dalle mie parti), anche nell'enorme difficoltà che la scuola attraversa, non voglio aprire un conflitto tra disperati. Personalmente  la mia sensazione è di essere io e la mia famiglia  figli di un dio minore, ma non sono SOLO UMORALE, sono una persona una cittadina, come voi. Quindi riflettendo sul concetto di solidarietà, non posso darvela al 100%.

DEVO SCEGLIERE. O una scuola di questo tipo si rivolge a utenti in reale disagio sociale, economico e dell'apprendimento o è meglio girare i 2 milioni di euro e i 220 mila euro di contributo CHE LA SCUOLA PRENDE OGGI, come scuola paritaria, contributo che copre i 35 docenti per 10 classi(!!) alle scuole dell'infanzia comunali che sono in vera sofferenza. Stiamo parlando di fantascenza: 4 insegnanti per classe in san giusto, e nelle statali ce ne sono a malapena 3 per due classi senza copertura delle supplenze senza laboratori informatici, senza teatro o musica, tutto a carico delle famiglie.  

Il disagio non è SOLO DEI GENITORI DELLA SAN GIUSTO. A presto!

giovanna