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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 18-05-2011 alle 20:15

Da milano.corriere.it:

http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative/notizie/18-terzopolo-no-moratti-no-pisapia_6db9e1e2-8151-11e0-ab0f-f30ae62858c8.shtml

BALLOTTAGGIO - ORGANISMO CONVOCATO VENERDÌ PER RATIFICARE la LINEA dei BALLOTTAGGI

Terzo Polo: «Né Moratti né Pisapia»
Lo strappo del finiano Ronchi

Anche a Napoli nessun apparentamento. Bersani: «Ci ripensino». L'ex ministro lascia la presidenza

MILANO - Con una lettera indirizzata al presidente vicario di Fli, Italo Bocchino, Andrea Ronchi si è dimesso da presidente dell'assemblea nazionale, l'organismo statutario più importante del partito, convocato dallo stesso Ronchi per venerdì mattina per ratificare la linea di futuro e libertà sui ballottaggi. Ronchi si era più volte espresso, dopo i risultati delle amministrative, per un sostegno dei candidati del centrodestra in particolare a Milano.

LA LINEA - In precedenza si è svolta la conferenza stampa ufficiale alla Camera in cui è stata ufficializzata la posizione del Terzo polo. Il primo a parlare è stato il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione che ha anticipato la linea del Terzo polo in vista dei ballottaggi: «Noi con questa politica non c'entriamo, noi proseguiamo lungo la linea né con gli uni né con gli altri. Pierferdinando Casini, leader dell'Udc ha chiarito: «Non siamo noi dirigenti nazionali a dover dire cosa dovranno fare i singoli candidati sindaci. Sono Manfredi Palmeri e Raimondo Pasquino ad averci messo la faccia e sono loro gli unici legittimati a decidere cosa fare di qui al ballottaggio». Ma due candidati non vogliono alleanze con chi è arrivato ai ballottaggi: «Non faremo alcun apparentamento nè vogliamo ruoli di sottogoverno. Il nostro programma resta la nostra stella polare». La scelta di non schierarsi sarà vincolante per tutti «anche per chi ha già espresso un'altra opinione» precisa Gianfranco Fini, riferendosi alla posizione espressa da Adolfo Urso, convinto della necessità di sostenere nei ballottaggi i candidati moderati del centrodestra.



IL TERZO POLO NON SI DIVIDE - Il leader di Fli Gianfranco Fini, prima delle dimissioni di Ronchi, lancia l'appello all'unità: «Il Terzo Polo ha mosso i suoi primi passi in queste elezioni amministrative, si sta organizzando nel Parlamento e nel Paese: chi pensa di provocare divisioni in vista dei ballottaggi e dei futuri mesi di attività politico-parlamentare che si annunciano intensi, cambi i suoi piani». LA RIUNIONE - Quindi mentre Gianfranco Fini, Francesco Rutelli e Pier Ferdinando Casini tenevano una conferenza stampa, Adolfo Urso e Andrea Ronchi riunivano l'area di Fli che guarda al centrodestra. Tra i partecipanti all'incontro, tra gli altri, De Angelis, Cosimo Proietti e Tatarella. Durante la riunione si è sottolineato che verrà seguita la linea di lasciare la libertà di voto ai candidati ai ballottaggi. «Però - riferisce uno dei partecipanti all'incontro - questa linea significa che non occorre prendere pubblicamente posizione nemmeno a livello individuale, non bisogna dire nulla in proposito».



PARTITI SPIAZZATI - La decisione di non scegliere scontenta e spiazza chi corre per la poltrona da sindaco. «Il Terzo polo decida quello che vuole, noi parleremo ai loro elettori» sintetizza il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Noi parleremo agli elettori del Terzo polo che non sono contenti della prospettiva di farsi guidare dai centri sociali». Pierluigi Bersani spera che il Terzo polo torni sui propri passi: «Se loro non scelgono c'è sempre qualcuno che lo fa al posto loro. E in questo caso saranno gli elettori».

«URSO E RONCHI NEL PDL? VADANO PURE» - «Urso e Ronchi torneranno nel Pdl? Se li può far stare tranquilli ci vadano pure». A dirlo è Fabio Granata, deputato Fli, che oggi è stato ospite del programma di Radio2 «Un Giorno da Pecora». Granata, tuttavia, non si augura tale possibilità: «A loro dico di restare con noi, per rimanere tutti insieme uniti contro Berlusconi e il Pdl». Ma sembra non stiano molto bene nel partito. «Se resteranno in Fli faranno le coscienze critiche del partito», conclude.

Redazione online
18 maggio 2011

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