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Inviato da avatar Roberto Michele Mazzilli il 01-07-2013 alle 22:04

... anzi, questo sta diventando un argomento serio sulle problematiche Italiane.

Oggi mi ha telefonato un impiegato dell'INPS per comunicarmi qualcosa, ma l'ho preceduto dicendogli che mi avevano risposto velocemente ed avevano risolto il problema (sempre creato dall'INPS): servizio efficiente per un problema serio. Questo è lo stato che mi piace.

Linux è un pretesto, ma potrebbe essere adottato dalle PA (c'è una legge di qualche anno fa a tal proposito), e deve essere affrontato organizzativamente. Alla fine l'applicativo (sw) decide se passare o meno. Lo stato ha bisogno di soluzioni, non di istruzioni del computer.

Se la soluzione ottimale fosse il pallottolliere, pallottoliere per tutto, ma il problema deve essere risolto presto e bene.

Mi piacerebbe che ci fosse una soluzione italiana, ma l'abbiamo persa nel 1960: se manca la spinta emotiva, se manca il sogno, tutto muore. Il sogno italiano morì.

L'Elea è stato un calcolatore mainframe sviluppato dall'Olivetti nella seconda metà degli anni cinquanta, la cui terza generazione, denominata 9003, era interamente realizzata con transistor ad altissime prestazioni. Fu concepito, progettato e sviluppato da un piccolo gruppo di giovani ricercatori guidati da Mario Tchou.

Fu commercializzato alcuni mesi dopo l'uscita del concorrente 2002 della Siemens, che utilizzava però ancora alcune valvole, e vari mesi prima del lancio del 7090, il primo computer IBM interamente a transistor.

L'acronimo ELEA stava per ELaboratore Elettronico Aritmetico (successivamente modificato in Automatico per ragioni di marketing) e fu scelto con riferimento alla polis di Eleacolonia della Magna Grecia, sede della scuola eleatica di filosofia[1].

File:Olivetti Elea 9003 .jpg

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