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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 24-05-2011 alle 11:19

Da corriere.it:

http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/schiavi-gesto-ripartire_1e3c5362-85dd-11e0-99e7-3448c5a7b9b0.shtml

Ora la sfida può tornare sui programmi e sulla concretezza delle proposte per la città

Il gesto da cui ripartire

Finalmente quella stretta di mano tra i candidati, che restituisce dignità a Milano

di Giangiacomo Schiavi

Una stretta di mano è più di un gesto in una campagna involgarita dagli insulti. È il segnale di una ritrovata dignità che ci fa dire: finalmente qualcosa di normale tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia. Non riabilita il livello penoso in cui sono finiti il buon gusto e la decenza, ma lascia sperare che torni un po' di serietà, per Milano e la politica. Troppe offese e troppe bugie hanno pesato in questi giorni nella propaganda del centrodestra: Giuliano Pisapia dipinto come soldato di Al Qaeda, Milano che diventa zingaropoli e i ministeri usati come merce di scambio hanno aggiunto tensione al clima già surriscaldato dalla sconfitta al primo turno, avvelenando ancora di più l’aria di Milano. Una brutta aria, in cui Bossi e la Lega soffiano, ma dove i fischi alla Moratti e le tensioni tra i banchi dei mercati preoccupano la Questura.

Ci voleva la stretta di mano di ieri, nel giardino dedicato a due eroi dell’antimafia, Falcone e Borsellino, per restituire a Milano la dimensione di città civile. Si può affrontare meglio e in altro modo adesso l’ultimo miglio della campagna elettorale, si può ricominciare a discutere seriamente delle due proposte di governo, quella conosciuta di Letizia Moratti e quella nuova di Giuliano Pisapia. Riportando la sfida sui programmi e sulla concretezza delle proposte per la città, nella legittimità di uno scontro che non deve sconfinare nell’imbarbarimento.

Non giova, allo stesso centrodestra, l’aggressività che già al primo turno ha disorientato migliaia di elettori moderati. Significa non capire Milano e i milanesi pensare che qualche estemporanea boutade possa trascinare voti in favore di Letizia Moratti. Il sindaco uscente domenica può rimontare, oppure perdere, ma certamente non sarà in virtù di una qualche mirabolante promessa impossibile da mantenere. Sarà valutata, come Pisapia, sulla base delle capacità e del giudizio che i cittadini si sono fatti. L’ha capito anche la Rete, che in questi giorni ironizza sui proclami e sulle varie stravaganze contro Pisapia: l’insulto non paga. È per questo che il presidente della Regione Formigoni ha invitato il sindaco a non sbagliare i toni, mentre il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri («Tifo Moratti ma sono pronto ad accettare Pisapia»), stempera il clima: non ci sono prove generali di colpi di Stato a Milano. C’è una città che sceglie un sindaco, e vuole farlo nel modo migliore.

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