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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 22-07-2013 alle 01:02

E' strano: di solito passo per essere una persona dannatamente realista...

Spesso mi viene da pensare che quando una molotov colpisce una camionetta c'è uno che ha lanciato la molotov e qualcun'altro che ha mandato la camionetta.

Chi usa la polizia come scudo?

A volte quando sono alle poste avrei voglia di lanciare una molotov contro chi sta allo sportello, ma non si può: anche in questo caso viene interposta una persona che non centra nulla ma fa solo il suo lavoro.

Lo squilibrato che ha sparato all'agente davanti al parlamento riducendolo in fin di vita non mi pare fosse di qualche centro sociale.

Quando c'è del malcontento la rabbia cresce e va a sfogarsi contro gli obbiettivi che vengono furbamente mandati a questo scopo.

Potrei proseguire facendo la conta dei caduti da una parte e dall'altra ma preferisco pensare che nessuno voglia mai uccidere in questi casi, e quando capita è una disgrazia.

Per le varie questioni:

Il rispetto è un valore universale. Personalmente ho imparato a rispettare qualsiasi opinione, e di conseguenza mi sono arreso al fatto che esistono decine di opinioni diverse e contrapposte ed è impossibile stabilire a priori quale sia giusta. Rispetto le idee di chi sta nei centri sociali e di chi invece li vorrebbe veder cancellare.

L'unico parametro di valutazione oggettivo è il danno che esse procurano e l'intervento va limitato a quello: impedire che il danno si ripeta.

I lavori umili si possono fare, io stesso ho fatto il giardiniere che può essere sia scavare buche nel fango da mattina a sera che progettare giardini.

Il problema è che oggi non c'è alcuna prospettiva di crescita professionale: se comincio scavando fossi finirò a scavare fossi per sempre vedendomi passare davanti emeriti incapaci con svariati titoli di studio autoprodotti o amici degli amici. Il motivo? Semplice: se scavo fossi (cosa che nessuno vuol fare) e lo faccio bene divento indispensabile nel mio ruolo da manovale e indipendentemente dalle mie potenzialità verrò sempre impiegato in questo lavoro dato che ho accettato di farlo. Che facciano una bella legge che per diventare progettista o dirigente si deve fare prima cinque anni a sgobbare, vedrete che a molti tornerà la voglia di lavorare.

Aiutare i genitori? Ma se sono loro che mi mantengono con le loro pensioni, quale aiuto potrei mai dargli?

Spesso hanno un buon lavoro, amicizie, e non si fanno mancare nulla. Al contrario per trovare lavoro e sopravvivere è spesso necessario che i giovani si rivolgano a loro per ogni cosa. Per alcuni va bene così, per altri è il fallimento totale e la costante sottomissione all'autorità che è sempre governata da altri. Motivo per cui tendono a diventare eversivi per reazione. Poi quando diventano davvero vecchi bisogna giustamente assisterli e quando finalmente, come è nella natura delle cose, ci lasciano ci rendiamo conto che siamo ormai vecchi a nostra volta.

I giovani sono i deboli della nostra socetà, senza un futuro, senza un presente, senza una guida che gli possa dare il semplice messaggio "Fai così e le cose andranno bene".

Ci hai provato tu a batterti contro la demagogia, gli sprechi, la sommersione dagli stranieri?

Hai provato a denunciare uno spreco e renderti conto che la polizia nulla può fare se non placare gli animi, "se quereli qualcuno sei a rischio controquerela" e fanno di tutto per farti desistere, che senza prove non vai da nessuna parte, e se le prove non le hanno prodotte loro non valgono nulla. Vallo a dire ai due bimbi di Brescia come sono i tempi della magistratura quando fai una denuncia. Ti trovi in una selva medioevale, dove hai bisogno di un avvocato per poter sopravvivere, spendendo soldi, affogando nella burocrazia, impegnandoti per far testimoniare gente che vorrebbe restarne fuori e poi... poi passano gli anni e nulla accde fino alla sentenza che il più delle volte dimostra solo l'ignoranza radicale del giudice. E di tutto questo ti resta solo la convinzione che hai fatto tu stesso parte di un ennesimo spreco di tempo e risorse. Che era mille volte meglio non far nulla e soprassedere, e che se anche fosse andato tutto per il verso giusto sarebbe stato solo un piccolo granellino di sabbia per riempire un mare infinito.

"I giovani devono imparare da giovani il rispetto, il sacrificio, l'onestà, il senso del dovere e condannare la sopraffazione, l'ingiustizia, la violenza, ecc."

Qualcuno dovrebbe insegnarglielo col buon esempio...

"Questi sono i  miei giovani. Non quelli del 68 paese dei balocchi, paese del diritto, dimentico del dovere."

I giovani saranno sempre quelli del 68: una forza che spacca, che demolisce...

La grande pecca sta nella ricostruzione successiva che dovrebbe essere saggiamente indirizzata da chi ha più esperienza...

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