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Inviato da avatar Andrea De Gradi il 18-09-2013 alle 09:45

Già che si propone di rendere obbligatorio il casco per l'utilizzo di un mezzo che viaggia a 20 km/h e pesa meno di 20 kg, fa capire che ci sono persone che non fanno proposte per ottenere una migliore integrazione della bicicletta nella strada, ma solo perché odiano la bicicletta e non vedono l'ora che vengano scritte per legge un sacco di norme fastidiose, come sono fastidiose le norme per gli automobilisti.

Prima di continuare a lamentarsi sulla sicurezza dei pedoni minacciata dalle biciclette, portiamo dei numeri! Quanti sono i morti causati da una bicicletta? I feriti gravi? I feriti? Gli incidenti con i pedoni?

Ecco, una volta che avete trovato questi numeri, metteteli a confronto con i pedoni morti, gravemente feriti o feriti per colpa di auto e moto.

Se non vedete l'ora che i ciclisti indossino il caschetto, sono sicuro che fremete per rendere illegali le automobili vecchie più di 10 anni perché hanno degli standard di sicurezza obsoleti. O sbaglio?

Ma scusate, spostarsi un attimo per far passare un ciclista non è tanto fastidioso quanto doversi fermare ad un semaforo rosso o controllare la strada prima di attraversare sulle strisce?

Gli automobilisti creano al pedone un sacco di disagi (anche e soprattutto pericolosi) in più delle biciclette con la differenza che le automobili contribuiscono alla distruzione dei miei polmoni, le biciclette contribuiscono a mantenermi in forma.

Perché le stesse persone che si lamentano tanto delle pericolosissime bici sui marciapiedi, non gridano a favore dei semafori più lunghi per i pedoni, delle strisce pedonali sopraelevate (a livello del marciapiede) nelle strade a scorrimento veloce, delle famose zone 30 km/h, delle multe per le auto in sosta vietata sui marciapiedi?

Vi prego, ragioniamo sui numeri e soppesiamo la durezza delle leggi con la gravità del problema e teniamo sempre conto che, se vogliamo avere una vita più salutare, il futuro ci dice che è con la bicicletta che dovremmo impegnarci a convivere e non con le automobili.

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