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Inviato da avatar Roberto Michele Mazzilli il 26-10-2013 alle 16:06

Ho letto l'articolo sul giornale, veramente pessimo: svogliato, esterno, indifferente.

Ho letto l'articolo del corriere della sera, incisivo, apprfondito, molto ben fatto,

Nessuno dei due articoli ha colto nel segno: la gente era veramente esasperata e non vuole più i rom tar i piedi in Italia, non vuole più che il governo dello stato e la giunta li mantengano a spese nostre, non reputano questa giunta saper lavorare per il bene dei cittadini,

le foto del Corrieire hanno ritratto gli addetti delle organizzazioni in prima fila, ma non hanno visto, fotografato ed i cronisti ascoltato quello che si diceva nei capannelli e quello che ha scritto Giacomo Ceriani sul suo cartello: fuori dall'italia, altrimenti al giustizia la facciamo noi.

La gente ha detto che sa che le forze dell'ordine l'ha abbandonata, polizia, carabinieri, vigili urbani fanno finta di non vedere, e magari di non potere, insomma non fanno niente.

Non esistono neanche pattuglie che circolano, anche e sopratutto alla sera e alla notte, basta organizzare i turni: noi non paghiamop i tutori dell'ordine per lavorare quando non serve, ma per lavorare quando serve. Noi non paghiamo la giunta per mantenere i rom in Via Barzaghi, colazione, pranzo e cena alle spalle dei milanesi, ma per risolvere i problemi dei Milanesi.

La giunta Pisapia ha più che raddoppiato il numero dei Rom dall'inizio mandato ed è la maggior colpevole di questo sfacelo.

Pisapia vattene via.

Il giornale

http://www.ilgiornale.it/news/milano/oltre-200-fiaccole-piazza-basta-abusivi-e-furti-961791.html

Oltre 200 fiaccole in piazza «Basta con abusivi e furti»

Andrea Aufieri Sab, 26/10/2013 - 07:10

Ci sono circa duecento persone alla partenza della fiaccolata di via Pareto, ieri sera. Sono gli abitanti della zona 8, stanchi e impauriti di dover subire in silenzio. Da mesi, infatti, si sentono sotto un fuoco incrociato di rapine, molestie e intrusioni nelle loro case o in strada. Dicono che il problema è cominciato dalla scorsa primavera. Da quando, cioè, negli stabilimenti abbandonati di Italmondo e di Finmeccanica, in via Brunetti e in via Montefeltro, si sono accampati numerosi rom e vagabondi di diversa provenienza, anche italiani. Secondo la polizia si tratta di circa trecento persone. Da settembre il problema è arrivato a un punto tale che sono stati contati, in media, tre episodi a settimana. Proprio ieri, in tempo per salutare i manifestanti, è tornata a casa una signora che è stata ricoverata in ospedale per aver rischiato un infarto: due rapinatori sono entrati nel suo negozio, e mentre uno prendeva i soldi dalla cassa, l'altro le si era avventato contro tappandole occhi e bocca. Dall'assessorato all'Urbanistica, la cui titolare è Ada Lucia De Cesaris, fanno sapere che i proprietari degli stabilimenti occupati hanno inoltrato la richiesta di sgombero. Entro metà novembre, dunque, gli occupanti dovranno lasciare spazio alle ruspe e trovare insieme a loro una soluzione abitativa. Ma forse questo non basta a tranquillizzare la gente accorsa alla richiesta di reazione dei comitati di Certosa Garegnano, Lago dei tigli e Petrarca. Troppo pochi i casi denunciati finora, neanche una cinquantina, e per questo forse il problema va al di là del ponte dell'autostrada.

Il corriere della sera

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_ottobre_26/basta-furti-rapine-degrado-viale-certosa-residenti-rivolta-4762971c-3e16-11e3-bd5b-1a8e5e5a5692.shtml

«Basta furti, rapine e degrado»
Viale Certosa, residenti in rivolta

Polemica sul campo rom nei capannoni dell’ex Italmondo: un migliaio i residenti che hanno sfilato con gli striscioni

(Fotogramma)(Fotogramma)

Cinque volte basta, in uno sfogo collettivo. Basta furti nei negozi, nelle case e nei box. Basta con le aggressioni e gli scippi. Basta con la delinquenza minorile e l’accattonaggio. Basta con la paura. Basta con un campo rom che si è affacciato un anno fa al Musocco, ha colonizzato gli edifici dell’ex Italmondo e si è ingigantito al punto da rendere impossibile un censimento: almeno 500 occupanti, nomadi stanziali, moltissimi bambini. Sono loro, lo specchio di questa realtà. I bambini - i neonati accoccolati nei passeggini e i fratelli maggiori - affollano anche questo corteo che incanala in viale Certosa l’esasperazione del quartiere. Senza gridarla, con dignità. Uno striscione. I volantini. Le fiaccole. C’è una Madonnina all’angolo di via Pareto: «Prega per noi». È un cammino stanco e doloroso.

La fiaccolata al quartiere Certosa

La fiaccolata al quartiere Certosa   La fiaccolata al quartiere Certosa   La fiaccolata al quartiere Certosa   La fiaccolata al quartiere Certosa   La fiaccolata al quartiere Certosa

Era dalla stagione dell’allarme sicurezza, sindaco Letizia Moratti, primavera 2007, che Milano non vedeva una protesta così partecipata. Ma questa è spontanea, nata nei negozi e nelle assemblee di condominio. Raduno alla Certosa di Garegnano alle sei del pomeriggio, una passeggiatina fino al cimitero Maggiore, mezz’ora di giro e si ritorna alla piazza. Un migliaio di residenti almeno. Le parti offese sfilano per prime: tengono teso lo striscione del comitati. C’è la signora Rosa, 70 anni, strattonata e scippata della collana in via Punta Licosa: «Erano in due. Zingari. Nell’aggressione si è ribaltata la carrozzina e la mia nipotina, 23 mesi, è caduta giù. Piangeva. Tremo ancora». Dopo la signora Rosa, e prima di scappare sull’auto d’un complice, i due ladri si sono accaniti sulla fioraia Ceriani. È qui, con Rosa, a dettare il passo: «La gente è terrorizzata, non va più al mercato. Era un’isola felice, un bel quartiere residenziale. Non più, non ora. Siamo stanchi». Gli uomini mostrano la faccia più dura: «Aspettano che ci facciamo giustizia da soli?». La frustrazione è anche sui manifesti: «Reagire!».

Questa periferia è un paesone. Si conoscono tutti. Le agenzie vendono appartamenti nuovi a 2.600 euro al metro quadro. C’era il maxi campo rom di via Triboniano: è stato smantellato per fare strada all’Expo. Ma i nomadi sono ricomparsi. Oltre il lago dei Tigli, verso Rho. Nelle aree industriali dismesse di via Montefeltro e via Brunetti, all’Italmondo. Dicono Salvatore Crapanzano ed Emilia Dragonetti, presidente e portavoce dei comitati: «Da molti mesi il quartiere Certosa è circondato da insediamenti abusivi sempre più estesi e degradati, accompagnati da un crescendo di furti, scippi, aggressioni sempre più violente... Nell’ultima settimana due persone sono finite all’ospedale». Nella fiaccolata s’inserisce Riccardo De Corato (Fd’I): «Solidarietà ai cittadini sotto assedio». La replica del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris: «Questa giunta sta risolvendo situazioni di degrado e abbandono ereditate da amministrazioni precedenti».

Il Comune ha programmato un blitz verso metà novembre. Questa è la lettera inviata il 23 ottobre al presidente di Zona Simone Zambelli: «l’intervento di allontanamento» sarà svolto «in maniera adeguata per evitare la rioccupazione come avvenuto lo scorso anno». Palazzo Marino ha informato il prefetto e s’è accordato con i proprietari dei palazzi: «L’area sarà ripulita, gli stabili parzialmente demoliti e messi in sicurezza». È aperto il dialogo con la comunità rom: si cercano posti nei centri di emergenza e viene offerto un percorso di integrazione, per chi accetterà. Riflette l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli: «Senza una politica sociale rischiamo soltanto di spostare le occupazioni da uno spazio all’altro della città».

26 ottobre 2013

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